Incontro con il sindaco di Ancona

 

Il rinvio del Pot da parte del comitato fa arenare10 milioni di investimenti

Allarme anche dalla Cisl

"Senza opere la Fincantieri è a rischio"
Vertice Sturani-Cgil sulla privatizzazione e per sbloccare l'intesa sulle banchine



ANCONA - Una Fincantieri in mano al Pubblico ed in grado di contare sulle opere portuali indispensabili all'acquisizione di nuove commesse. Due modi di reagire all'allarme Fincantieri ieri al centro di un incontro tra il sindaco Sturani, il segretario generale Fiom Cgil Giuseppe Ciarrocchi, il segretario territoriale della Fincantieri Tiziano Beldomenico e tre rappresentanti della Rsu Fiom. La delegazione sindacale ha espresso al sindaco preoccupazione per le possibili conseguenze sul piano occupazionale derivanti dalla eventuale quotazione in borsa. "Con la privatizzazione e, in seguito, con il prevalere della logica finanziaria su quella industriale - dice Giuseppe Ciarrocchi - i cantieri di Palermo, Castellammare e Ancona rischierebbero più degli altri, in ragione delle caratteristiche e della natura del prodotto posto in essere e del ruolo di Ancona nel contesto nazionale Fincantieri".

A queste parole è seguito l'impegno di Sturani su certe priorità, "garanzia occupazionale, riduzione del subappalto delle ditte esterne, sicurezza, mantenimento della qualità e nuovi investimenti sulla realtà anconetana". "Per dare forza alla posizione del sindacato occorre ragionare sull'accordo di programma tra Comune, Ap, Fincantieri e Provincia, che ha previsto impegni, ripartizione dei costi, sviluppo degli spazi e delle attività nel porto (nuova banchina all'interno della Fincantieri e nuove mense e spogliatoi con un impegno economico totale di circa 10 milioni di euro a cui il Comune di Ancona partecipa con circa mezzo milione)".

Nei giorni scorsi Sturani ha avuto colloqui separati con il presidente Montanari, con il direttore di Fincantieri Le Boffe, con i rappresentanti sindacali e con alcuni operatori del comitato portuale. Il bilancio è positivo: "Ci sono le condizioni per non bloccare questo accordo e per convocare nei prossimi giorni un tavolo di discussione, riportando la decisione al comitato portuale".

Sturani ha poi risposto positivamente all'appello, inviato a tutti i sindaci delle città in cui si trova uno stabilimento Fincantieri, del sindaco di Castellammare di Stabia per intraprendere un'iniziativa comune a favore dei lavoratori (sul tema è in programma un'iniziativa nazionale a Castellammare a metà di novembre mentre il 10 è stato convocato un incontro in Provincia).

Tornando al colloquio di ieri va sottolineata la protesta di Marco Bentivogli della Fim Cisl meravigliato "per l'incontro esclusivo del sindaco con la Cgil : speriamo che per un tema così importante ci sia spazio per un'udienza aperta anche a noi". Il sindacalista della Cisl ricorda poi l'importanza dell'aspetto locale della vertenza Fincantieri pur sottolineando, a livello nazionale, come il controllo dell'azienda debba rimanere in mano al Pubblico. "A livello anconetano assistiamo all'ennesimo scontro tra nicchie che paralizzano lo sviluppo del porto. Per il rapporto Fincantieri-Ap la questione della palazzina (che dovrebbe essere acquisita dall'Athority; ndr) è dentro un vecchio accordo, ma le priorità sono la nuova banchina di allestimento e la diga flangiflutto indispensabili per le produzioni di altissima qualità cui si deve dedicare Fincantieri. Senza questi interventi si hanno meno possibilità di prendere commesse di mini cruise e la Fincantieri ne ha già perse due. Il rinvio del Pot (il piano operativo triennale) fa perdere poi altro tempo: si rischia di dare una vocazione produttiva anonima al porto ed è un pericolo che non possiamo correre".

 

3 novembre 2006