Comunicato delle segreterie nazionali Fim Fiom Uilm Firema: solo promesse Si è tenuto
martedì 4 marzo 2003 il previsto incontro con la direzione Firema Spa; per la
verifica dell’accordo Ministeriale del 28 marzo 2002; purtroppo sono state
confermate le nostre previsioni. L’azienda
“non ha ancora nulla in mano”, se
non per quanto riguarda l’applicazione degli strumenti che prevalentemente
hanno pesato sulle spalle dei lavoratori: -
La Cassa integrazione è stata fatta nei diversi siti esattamente nelle
quantità e con le modalità richieste dall’azienda. -
Il ricorso alla mobilità ha dato i risultati attesi (tant’è che
l’organico – come comunicato con esplicita soddisfazione da parte della
Direzione – è sceso dai 1336 addetti del gennaio 2001 a 975 del gennaio
2003!) I
lavoratori hanno quindi fatto la loro parte, con grande senso di responsabilità;
mentre l’azienda continua ad essere assolutamente inadempiente per quanto
riguarda l’accordo ministeriale. La ristrutturazione del debito, la
ricapitalizzazione societaria, il riassetto della composizione azionaria, asse
portante dell’accordo, non sono stati ancora risolti. Su questi
interventi vitali – che se non effettuati segneranno drammaticamente il
destino di Firema – La Direzione aziendale non ha fatto altro che
giustificarsi con intendimenti, ipotesi, promesse (le stesse di sempre). Preso atto di tale situazione, le Oo.Ss. hanno ribadito la propria indisponibilità a prorogare oltre il marzo
2003 la Cassa integrazione speciale qualora – come peraltro previsto dall’accordo
Ministeriale del marzo 2002 - l’azienda non abbia provveduto a: ristrutturare il debito, aumentare il
capitale sociale, definire un adeguato e credibile assetto societario. Su questo
ultimo punto, il Coordinamento nazionale ha ribadito la propria contrarietà
all’uscita di Finmeccanica dal pacchetto azionario Firema: l’azionista
pubblico non potrà abbandonare la società, prima che questa sia stata messa
definitivamente “in sicurezza”. Il
Coordinamento ha pertanto deciso di “chiamare in causa” Finmeccanica (che da
anni se ne sta, in colpevole silenzio, ad osservare il progressivo
deterioramento della situazione Firema) chiedendo l’attivazione di un tavolo
di confronto con la stessa. Come
pure si rende necessario attivare un coinvolgimento del governo, in particolare
del ministero delle Attività Produttive, che porti alla definizione di un
organico piano di rilancio della Industria Ferroviaria Italiana - e quindi di
Firema - anche attraverso una adeguata pianificazione della domanda interna. Di
fronte alla gravità della situazione, il Coordinamento nazionale ha poi deciso
la proclamazione di Il Coordinamento nazionale FiremaSegreterie nazionali Fim, Fiom, Uilm Roma, 7 marzo 2003 |