Comunicato delle segreterie nazionali Fim Fiom Uilm Firema: la situazione permane critica Si
è tenuto lunedì 9 dicembre l’incontro di verifica con la direzione aziendale
Firema richiesto dalle Organizzazioni sindacali per fare il punto
sull’andamento della società, anche in riferimento a quanto previsto
dell’Accordo ministeriale di marzo 2002. L’azienda
ha illustrato innanzitutto, a fronte della situazione di mercato, l’andamento
dei programmi produttivi e dei conseguenti carichi di lavoro: anche
nei prossimi mesi si prevede uno squilibrio tra “ore offerte e ore
richieste” sia nei reparti produttivi che nelle aree indirette, tale da
richiedere la prosecuzione, o l’applicazione, della cassa integrazione in
tutte le unità produttive (in particolare Padova sarà interessata da una
pesante cassa integrazione, pari a circa 50 lavoratori diretti, per almeno tutti
i primi mesi del 2003). Se
la situazione permane preoccupante per quanto riguarda i volumi produttivi di
Firema, ancora di più lo è in riferimento alla condizione
economico/finanziaria della stessa: pure
in presenza del miglioramento di alcuni indicatori aziendali (quelli relativi
alla gestione caratteristica dell’impresa, quali il risultato operativo),
l’esercizio 2002 si chiuderà con una perdita significativa, anche se
inferiore ai 17,5 milioni di euro dell’anno precedente. Ciò
è dovuto essenzialmente alla forte incidenza sul bilancio degli oneri passivi
legati all’indebitamento col sistema bancario e con gli stessi azionisti: essi
sono talmente elevati (non meno di 10 milioni di euro di interessi all’anno,
pari al 7,5% del fatturato) che stanno “strozzando” la società, inficiando
tutti i possibili miglioramenti nella gestione industriale aziendale ottenuti
grazie al sacrificio delle maestranze. A
tale riguardo l’azienda ha ribadito che dovrebbe essere prossimo alla
conclusione il negoziato da tempo aperto con le banche per ottenere dalle stesse
la riduzione del debito Firema. Anche
sul fronte dell’assetto societario aziendale la situazione è critica: gli
attuali azionisti privati (Fiore-Marchiorello) dovrebbero aumentare la propria
quota, in concomitanza col fatto che l’azionista pubblico Finmeccanica
dovrebbe cedere il proprio 49% e uscire definitivamente dal businnes
Firema; questa operazione dovrebbe avvenire in tempi rapidi. Le
Segreterie nazionali Fim-Fiom-Uilm e il Coordinamento di gruppo – di fronte ai
preoccupanti scenari esposti dall’azienda – hanno replicato quanto segue: -
situazione
produttiva.
È emblematico il fatto che, in una condizione che vede il mercato ferroviario
di fatto in crescita (vedi il positivo andamento delle aziende concorrenti), la
società Firema non riesca a intercettare adeguate ricadute; il motivo è
certamente da addebitarsi alla scarsa competitività sui costi Firema derivante
dall’inaccettabile aggravio degli interessi passivi del debito sul costo del
prodotto; ciò rende indispensabile dirimere immediatamente e definitivamente la
“questione finanziaria”; -
situazione
finanziaria.
Non è più, su questo tema, tempo di promesse o di ipotesi: deve essere fatto
l’accordo con le banche e con gli azionisti per l’abbattimento del debito
immediatamente, essendo la soluzione di questo problema vitale per il rilancio
di Firema; a tale riguardo la delegazione sindacale ha ribadito la propria
indisponibilità a prorogare oltre marzo 2003 la cassa integrazione speciale
qualora, come previsto peraltro dall’accordo ministeriale di marzo 2002,
l’azienda non abbia provveduto a: -
ristrutturare
il debito, -
aumentare
il capitale sociale, -
definire
un adeguato assetto societario ecc.; -
assetto
societario.
Intanto siamo venuti a sapere al tavolo
aziendale Firema che l'azionista pubblico Finmeccanica avrebbe deciso di uscire
definitivamente e pressoché immediatamente dalla società: la nostra posizione
è che Finmeccanica non può “abbandonare” la società Firema, prima che
questa sia stata messa in “sicurezza”, cioè messa in grado di: -
presentare
un adeguato assetto societario, -
avere
risolto le questioni finanziarie, -
poter
mantenere un forte legame industriale e commerciale con Finmeccanica, (Ansaldo/Breda)
per sapere aggredire il mercato con
la necessaria capacità e adeguata massa critica. Le
parti si sono riconvocate per un ulteriore passaggio di verifica da tenersi nel
mese di gennaio. Qualora permanessero anche allora le indecisioni e
l’indeterminatezza attuali, i lavoratori saranno chiamati ad adeguate
iniziative di mobilitazione, anche pubbliche. Le
Segreterie nazionali Fim-Fiom-Uilm Il
Coordinamento nazionale Firema |