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Firema: comunicato delle segreterie nazionali Fim Fiom Uilm

 

La decisione aziendale, di avviare un provvedimento di Cigs per 380 lavoratori del gruppo Firema con la motivazione di “crisi aziendale”, costituisce un atto grave non solo per il provvedimento, ma per il fatto che:

-         continua a non essere chiara la volontà degli azionisti (Fiore, Regazzoni, Marchiorello e Finmeccanica) di continuare e rilanciare il gruppo Firema nel settore delle costruzioni e riparazioni ferroviarie;

-         infatti, non siamo in presenza di un piano industriale che prevede investimenti e l’impegno imprenditoriale degli azionisti;

-         la massima dirigenza aziendale a livello di gruppo, finora non si è presentata nemmeno negli incontri ufficiali al ministero;

-         la Firema holding è stata messa in liquidazione e nessuno ne ha ancora spiegato le motivazioni ed i riflessi sugli assetti societari.

Per tutti questi motivi il Coordinamento nazionale di Fim, Fiom, Uilm, riunitosi a Roma con le segreterie nazionali dei metalmeccanici, dichiara contrarietà alla proposta della Cassa integrazione straordinaria senza prospettive e hanno deciso di comunicare all’azienda di essere disponibili a riprendere il confronto in sede di ministero dell’Industria, in quanto, prima di qualsiasi eventuale provvedimento, è necessario che si faccia chiarezza sulle volontà degli azionisti di rilanciare il gruppo e quindi sul conseguente e coerente piano industriale.

 

Segreterie nazionali Fim, Fiom, Uilm

Coordinamento nazionale gruppo Firema

Roma, 5 marzo 2001