COMUNICATO SINDACALE
«Il lavoro è un bene comune» e la Direzione aziendale di Alstom Transport di Sesto San Giovanni ha fatto propria questa parola d’ordine, stravolgendone ovviamente il significato.
Fino a luglio in azienda si facevano i turni, fino alla settimana scorsa, sempre l’azienda aveva ordinato gli straordinari poi, sempre l’azienda, dichiara uno scarico di lavoro e decide unilateralmente di chiudere per tre giorni i reparti produttivi e di imporre ai lavoratori l’utilizzo delle ferie, dei Par e anche dei permessi non retribuiti; tutti diritti individuali dei lavoratori che, in moltissimi casi e in moltissime altre aziende, hanno previsto il loro utilizzo passando da accordi stipulati con le Rsu e il sindacato.
Se il lavoro è un bene comune, occorre che comunemente si definiscano regole e modalità per il suo utilizzo e la sua affermazione.
Invece questa mattina alle 7,30 è stato impedito l’ingresso in fabbrica agli operai consegnando alla vigilanza un elenco di «esuberi temporanei»: siamo di fronte a una serrata.
Ma quel che mette in evidenza le «buone relazioni fra le parti» di cui Alstom si è sempre vantata, è stata la presenza della forza pubblica (carabinieri, polizia, Digos), addirittura in assetto antisommossa davanti ai cancelli.
Non vorremmo sospettare che il «metodo Marchionne» sia arrivato anche a Sesto San Giovanni.
Le ferie, i Par non sono di proprietà dell’azienda.
Noi siamo disponibili a discutere e a trattare, così come abbiamo sempre fatto anche in Alstom. Non siamo disponibili ad accettare che l’azienda decida unilateralmente chi, quando e come lasciare fuori dalla fabbrica i lavoratori.
Siamo determinati pertanto a tutelare diritti e interessi dei lavoratori in tutte le sedi che si renderanno necessarie.
Rsu Alstom transport
Sesto San Giovanni (Mi)
Sesto San Giovanni, 28 ottobre 2010