Sole
24 ore - 10 gennaio 2006
Meccanici,
proposta di 94,5 euro. Scioperi e blocchi del traffico
Federmeccanica
riparte da 94,5 euro.
È
l'offerta che gli industriali hanno presentato ai sindacati alla ripresa
del negoziato sul rinnovo del contratto dei metalmeccanici. «La nostra
proposta - ha spiegato il direttore generale Roberto Santarelli -
prevede 94,5 euro d'aumento con un allungamento della durata del
contratto di 7 mesi, calcolando un'inflazione superiore a quella
programmata. Ci sono - ha aggiunto - margini di trattativa molto
contenuti perchè siamo alla fine del negoziato».
Una proposta che
la Fim
ha liquidato «come una presa in giro». Spiega il leader Giorgio
Caprioli: «Facendo i conti gli industriali hanno offerto un euro in più
rispetto ai 76 della settimana scorsa, perchè ogni mese di
prolungamento del contratto vale 2,5 euro che moltiplicato per sette fa
17,5». Il giudizio è, pertanto negativo: «Se andiamo avanti così il
contratto non si firma anche perchè - ha spiegato Caprioli - sulla
richiesta sindacale di 25 euro per i lavoratori esclusi dagli
integrativi non c'è nessuna apertura di Federmeccanica sul campo di
applicazione che resta quello di chi è ai minimi contrattuali». Duro
anche il giudizio della Fiom: «Le posizioni sono distanti - ha detto il
segretario generale, Gianni Rinaldini - e, quindi, non ci sono le
condizioni per la stretta finale».
La trattativa, che riprenderà questa mattina, resta dunque in salita.
Le previsioni sono quelle di un negoziato serrato, ma lungo, che non
potrà chiudersi se non dopo qualche giorno ancora di duro confronto. I
problemi da risolvere sono almeno tre. C'è prima di tutto quello della
cifra base di aumento. L'ultima posizione dei tre sindacati, messa a
punto nella riunione della segreteria unitaria del 5 gennaio, sembra sia
superiore ai 100 euro, livello al quale le imprese non se la sentono di
arrivare.
Il meccanismo per superare il forte divario tra le parti sarebbe stato
individuato, quello di un allungamento dei tempi di validità del
contratto. In questo modo anche le rigide regole del 1993 potrebbero
consentire un aumento superiore. Ma si tratta di una decisione non
semplice, anche perché non è chiaro se il contratto debba valere tre
mesi in più oppure sei oppure anche un anno intero. Ogni decisione
comporta dei sacrifici per qualcuno e quindi è sofferta.
Poi si tratta per i 25 euro aggiuntivi che i sindacati hanno chiesto per
chi non ha fatto contrattazione aziendale.
La Federmeccanica
non aveva opposto un rifiuto fermo, ma ha chiesto di limitare l'aumento,
tutto da decidere nella sua entità, a coloro che sono al minimo
salariale o a chi ha avuto un aumento unilaterale, non contrattato, di
una entità bassa.
I sindacati non sono d'accordo con questa dizione e stanno cercando una
formula diversa, che in qualche modo allarghi la platea dei destinatari
di tale aumento. Si tratta anche su una cifra una tantum destinata a
compensare l'anno di vacanza contrattuale, ma anche su questo le
posizioni sono molto distanti. Sembra che
la Federmeccanica
abbia offerto 250 euro, e che i sindacati vogliano almeno il doppio. È
evidente che non si tratta di poca cosa e tutto deve essere vagliato con
molta attenzione.
Quella che sembra invece essere sicura è la volontà politica di
arrivare a un'intesa. Anche ieri si sono rincorse le dichiarazioni di
distensione di tutti coloro che hanno voce in questa vertenza, ad
assicurare che si sta facendo il possibile per arrivare a un accordo. Il
presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, ha auspicato
«un senso di responsabilità da parte di tutti per arrivare a un'intesa»
e il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, ha detto che «bisogna fare
uno sforzo per chiudere». Le previsioni parlano di un'intesa per venerdì,
ma gli ottimisti puntano a giovedì.
Scioperi e blocchi del traffico in tutta Italia
I sindacati hanno deciso di intensificare gli scioperi mentre i
lavoratori, in diversi casi, hanno manifestato bloccando il traffico in
diversi punti della rete autostradale italiana. Il traffico della
Torino-Milano è stato fermato in entrambi i sensi di marcia da oltre
150 metalmeccanici all'altezza di Chivasso, con lunghe code di
autoveicoli. Occupate anche le corsie della A4 Milano-Venezia
all'altezza di Dalmine (Bergamo) da un altro centinaio di tute blu della
Tenaris, della Snaider e di altre ditte della zona. I caselli di Dalmine
e di Capriate sono stati chiusi in entrambe le direzioni: sul posto sono
presenti anche carabinieri e polizia in assetto antisommossa. Le
manifestazioni si estendono anche al centro-sud, dove un corteo ha
temporaneamente bloccato un tratto della tangenziale di Bologna, in zona
Fiera, e un'altra manifestazione ha provocato la chiusura dell'uscita di
Reggio Emilia sulla A1 in entrambe le direzioni. Blocchi del traffico
sono segnalati in più punti anche in Campania: un'ora di interruzione
stradale è stata effettuata in via Argine, nella zona industriale di
Napoli, nei pressi dello stabilimento Whirlpool. Contemporaneamente
centinaia di lavoratori della Fincantieri di Castellammare di Stabia
bloccano la statale sorrentina
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