Ricominciamo
da Genova Programma del Comitato Piazza
Carlo Giuliani per le giornate di luglio 2006 (Le iniziative si svolgono
presso la Piazza delle Feste al Porto antico) Mercoledì 19 luglio, ore 17.30 - Democrazia e Movimento Intervengono: Vittorio Agnoletto (parlamentare europeo), Marco Bersani (Attac), Raffaella Bolini (ARCI), Norma Bertullacelli (Rete contro G8), Francesco Caruso (deputato), Giorgio Cremaschi (FIOM), Pino Giampietro (COBAS), Maurizio Gubbiotti (Lega Ambiente) ore 21.00: Incontro con le Comunità genovesi dei migranti, coordinato da Alessandra Ballerini e Antonello Sotgiu (CGIL) ore 22.30: Spettacolo teatrale, a cura di Elena Dragonetti e Franco Fuselli
Giovedì 20 luglio, dalle ore 14 alle ore 22.30 - Piazza Alimonda, "La Festa del diritto alla vita". Canzoni, poesie, artisti, teatro. Alle 23, presso il Centro sociale TDN, concerto di Caparezza Venerdì 21 luglio, ore 17.30 - Democrazia e
Repressione Incontro con le Reti Invisibili - Familiari e Associazioni delle Vittime della repressione, coordinato da Haidi Giuliani Sabato 22 luglio, ore 15.30 - Democrazia e Costituzione Gli articoli 3, 8, 11 e 21:
i diritti di cittadinanza e di libertà Intervengono: Imma
Barbarossa (Forum delle Donne), Paolo Beni (ARCI), Giuseppe Coscione
(Comunità di base di Oregina), Tana De Zulueta (deputata), Roberto
Giudici (Action for Peace), Monica Lanfranco (Marea), Franco Manzitti
(Repubblica), Gianni Rinaldini (FIOM), Piero Sansonetti (Liberazione),
Antonello Sotgiu (CGIL), Sergio Tedeschi (Rete contro G8)
Venerdì 21 luglio, ore 21 - Fiaccolata alla Diaz organizzata dal Comitato Verità e
Giustizia RICOMINCIAMO DA GENOVA Cinque anni fa, una moltitudine di persone di tutte le età e di diversa ispirazione ha attraversato Genova per esprimere condivisione intorno a grandi valori e generose finalità: la pace, la difesa dei diritti dei deboli, la solidarietà, il rispetto della vita e dell’ambiente, il rispetto della storia e della cultura di popoli diversi. Queste finalità sono mantenute vive da chi non ha perso memoria e passione. L’uccisione di Carlo, che ha costituito il maggior dramma di quei giorni, è l’evento più fotografato e ripreso della storia recente. Eppure, nonostante l’abbondanza di materiale documentale, hanno voluto travisare, nascondere, inventare, mentire. Non lasciamo la questione nel vago: chi ha travisato, nascosto, inventato, mentito? Funzionari di polizia, ufficiali dei carabinieri, periti e consulenti, magistrati. E’ persino angosciante doverlo affermare, perché si chiamano in causa pezzi dello Stato e rappresentanti delle Istituzioni. Ma è così. E ci trovi la terribile conferma che non c’è un solo fatto tragico che ha insanguinato e abbrutito il Paese che non sia stato nascosto, travisato, avvolto nelle menzogne. Da Portella della Ginestra a Piazza Fontana, dal “suicidio” di Pinelli alla strage di Brescia e poi a Ustica, a Bologna, passando per le troppe persone, quasi sempre giovani, ammazzate per strada, nel corso di manifestazione o perché non si erano fermati col motorino o perché passavano per strada di notte o perché dipingevano un muro. Tutto all’insegna dell’impunità, che è il lasciapassare preferito da chi esercita la repressione. Ecco il valore della memoria. Eppure sono tanti, troppi, quelli che vogliono dimenticare, per stendere il solito velo pietoso. Ma su che? Sul dolore di una morte non risarcibile? Sugli errori politici? Su quelli di strategia? Su comportamenti inaccettabili? Sulle bugie di chi ha il compito di accertare la verità? Sulla democrazia febbricitante? Un po’ su tutto, forse. Occorre dare vita ad una società dove non possa avvenire mai più ciò che è avvenuto a Genova nel luglio 2001: la sospensione delle garanzie democratiche. Per questa ragione siamo intransigenti nel riaffermare la necessità di una Commissione parlamentare d’inchiesta che faccia luce piena sui fatti avvenuti a Genova durante il G8, come è previsto nel programma dell’Unione. Convinti che solo facendo verità si possono costruire un paese e una società più democratica, vogliamo che siano accertate le responsabilità politiche e della catena di comando che non possono definirsi in un’aula di tribunale. Hanno massacrato, hanno violentato, hanno ucciso Carlo, ma non hanno potuto recidere tutti i fiori che annunciano la primavera di “un altro mondo possibile”. Per questo vogliamo ricominciare da Genova, per questo vogliamo ricominciare da Piazza Alimonda. Genova, luglio 2006 |