Liberiamo Giuliana Sgrena, voce libera contro la guerra.
Nota
dell'ufficio Internazionale Fiom
In
queste ore di ansia per
la sorte di
Giuliana Sgrena, giornalista de “il manifesto” sequestrata a Bagdad
il 4 febbraio nel corso del suo lavoro, vi invitiamo a fare ogni sforzo
per
la sua liberazione.
Chi ha letto, anche in questi giorni, i suoi articoli sa quanto
impegnata sia nel suo mestiere di inviata e quanto vicina a donne e
uomini iracheni, sottoposti a occupazione militare, in una disastrosa
situazione sociale ed economica e privi dei diritti fondamentali. È
stata rapita dopo avere parlato con i profughi di Falluja, sopravvissuti
ai bombardamenti che hanno distrutto la loro città.
Fin
dalla prima notizia del rapimento,
la Fiom
ha
partecipato alle iniziative per richiederne
la liberazione immediata
, insieme a quella della giornalista francese Florence Aubenas di cui
non si hanno notizie da oltre un mese. Vogliamo
la loro liberazione
, come giornaliste impegnate nel far conoscere e denunciare
la realtà della
guerra in Iraq, come vogliamo
la liberazione di
tutto il popolo iracheno dall’occupazione.
Vi
invitiamo quindi non solo a partecipare alle iniziative
in preparazione nelle
diverse città, ma anche a promuoverne, come strutture e dirigenti
sindacali della Fiom: invio di messaggi di solidarietà al manifesto,
assemblee, ordini del giorno per
la sua liberazione
, diffusione di volantini (per
i quali trovate un facsimile sul sito della Fiom). Non dobbiamo smettere
di parlarne e di agire. Ognuno/a di noi può fare qualcosa per
la liberazione di
Giuliana, per esprimere solidarietà a lei, ai suoi familiari, ai suoi
compagni e compagne di lavoro de “il manifesto”; per far sentire
la ferma opposizione
alla guerra,
la stessa che
ha sempre guidato il suo lavoro, in Iraq, fin dai tempi della prima
guerra del Golfo e poi dell’embargo, in Afghanistan, in Algeria, in
Palestina, in Somalia….
Ci
mancano i suoi articoli, le sue interviste, i suoi racconti, contributo
prezioso alle nostre conoscenze e alla lotta
per
la pace e
la giustizia
: vogliamo tornare a leggerli al più presto, vogliamo riascoltare
la sua voce
libera contro
la guerra
Alessandra
Mecozzi
responsabile
ufficio internazionale Fiom
Roma,
8 febbraio 2005
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