Riportiamo
di seguito alcuni stralci dall’intervento di Guglielmo Epifani,
segretario generale Cgil
(…)
Io vi dico subito con la massima chiarezza di cui sono capace che trovo
questa mediazione giusta, fatta bene, importante, utile per
la Cgil
, per
la Fiom
, per il movimento sindacale italiano e soprattutto per le lavoratrici e
i lavoratori del settore.
(…)
Questa piattaforma va bene per tanti motivi. Innanzitutto per quello che
è più caro alla storia della tradizione della Fiom degli ultimi anni,
il tema del percorso democratico, della partecipazione, della
validazione delle piattaforme. (…)
Il tema della democrazia non è un tema tra gli altri, è il tema
fondante di un’idea di sindacato, di un’idea di rapporto con le
lavoratrici e con i lavoratori, nel senso che si può litigare, ci si può
dividere sul merito di un aumento salariale, sul merito di una
rivendicazione, ma su questa questione, aver portato a casa un percorso
che da una parte è nella tradizione della Fiom e dall’altra innova in
maniera intelligente in punti significativi il meglio di quella
tradizione, secondo me, rappresenta un valore per i lavoratori, per le
lavoratrici, per
la Fiom
, per il sindacato metalmeccanico e può aiutare su questo punto la
ricerca e la discussione aperta tra le confederazioni.
(…)
questa piattaforma difende e qualifica il ruolo del contratto nazionale
(…) l’unico vero elemento di solidarietà che è rimasto, tanto più
oggi, in questo paese, per avere una politica redistributiva attenta
soprattutto a quelli che stanno peggio.
(…)
Con questa piattaforma anche nel settore dei meccanici si supera
l’indicazione offerta dall’inflazione programmata per scegliere la
determinazione degli incrementi retributivi nel contratto nazionale.
(…)
Questo punto di conclusione è anche il punto di partenza di un percorso
negoziale che non sarà né semplice, né lineare. Le prime
dichiarazioni di Federmeccanica lo dimostrano e dimostrano purtroppo che
la Federmeccanica
, almeno nella parte diciamo della sua struttura, in gran parte è
ancora permeata dal vecchio. Quando bocci una piattaforma senza neanche
conoscerla, senza neanche averla valutata, ti metti in una logica in cui
il contratto di lavoro diventa soltanto qualcosa che va bene o va male
sulla base degli interessi delle sole imprese. Neghi le ragioni
dell’altro, e quando neghi in premessa le ragioni dell’altro vuol
dire che non vuoi fare, o non ne sei capace, un vero negoziato.
(…)
la cosa altrettanto intelligente dell’accordo unitario è stata quella
di accompagnare la soluzione sulla piattaforma con un’indicazione di
lavoro e di mobilitazione a partire dalle questioni dell’occupazione,
dello sviluppo e del Mezzogiorno.
(…) |