Assemblea nazionale Fiom
14 gennaio 2005
| Documento Conclusivo proposto dalla segreteria nazionale 
 L’Assemblea
      nazionale dei delegati della Fiom approva la proposta di piattaforma
      unitaria per il biennio salariale 2005-2006, le regole sul percorso
      democratico, le indicazioni di iniziativa e mobilitazione per tutta la
      categoria.  L’Assemblea
      della Fiom considera di grande rilevanza il fatto che si sia definito un
      sistema di regole democratiche che, in alternativa alla logica che ha
      portato agli accordi separati, permetta di affrontare con la democrazia e
      la partecipazione dei lavoratori tutti i passaggi della vertenza. I
      contenuti della richiesta salariale, pur rappresentando una mediazione
      rispetto alle iniziali proposte della Fiom, contengono due punti di fondo
      da acquisire nel confronto con le controparti. Il superamento
      dell’inflazione programmata e una quota di redistribuzione del reddito a
      tutti i lavoratori, come generalizzazione dei risultati della
      contrattazione aziendale. Le ragioni della richiesta sono tutte contenute
      nell’andamento negativo delle retribuzioni dei metalmeccanici e nella
      necessità, per i lavoratori, per le imprese, per il paese, di una
      maggiore giustizia salariale.  Le imprese
      sono a questo punto di fronte a una prova della reale disponibilità al
      dialogo e al confronto. Alle prime negative e inaccettabili posizioni
      pregiudiziali deve seguire una reale disponibilità ad affrontare il
      problema della rivalutazione delle condizioni e del valore del lavoro. Per
      questo, la Fiom respinge i tentativi di utilizzare la vertenza
      contrattuale per imporre nuove flessibilità in deroga a quelle previste
      dal contratto nazionale e per generalizzare l’applicazione della Legge
      30. Se la Federmeccanica dovesse invece confermare le sue prime negative
      posizioni, saremmo di fronte a un nuovo attacco ai diritti dei lavoratori
      a cui la categoria dovrà rispondere con forza e determinazione. Anche i
      metalmeccanici dipendenti delle aziende artigiane dal 1° gennaio entrano
      nel nuovo contratto. La Fiom, riconfermando le posizioni assunte sul
      sistema contrattuale, assume l’impegno di garantire ai lavoratori il
      diritto al contratto nazionale ed il rispetto delle decorrenze
      contrattuali. Così la Fiom è impegnata a conseguire un accordo positivo
      per gli orafi e argentieri, che hanno il contratto aperto da un anno. L’Assemblea
      della Fiom ritiene necessario accompagnare la vertenza sul salario a un
      vasto movimento di lotta per la difesa dell’occupazione, per la lotta
      alla precarietà del lavoro, per nuove politiche industriali. Per questo
      la lotta dei lavoratori delle acciaierie di Terni, della Fiat, della
      Finsiel, di tutte le aziende e di tutti i settori oggi minacciati nel loro
      futuro rappresenta parte integrante del percorso contrattuale della
      categoria. Deve continuare ad estendersi il movimento rivendicativo
      articolato che ha già coinvolto migliaia di aziende con 2.000 accordi
      realizzati, sia con i precontratti  sia per le vertenze di 2° livello. Il movimento in
      particolare va esteso generalizzando l’iniziativa in tutti i grandi
      gruppi.  Occorre
      intensificare un’iniziativa per ridurre la precarietà del lavoro, per
      fermare l’applicazione della Legge 30 e in prospettiva per mettere in
      discussione l’intera legge, per affermare in tutti i luoghi di lavoro il
      diritto alla salute e alla sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori.
      Va respinto l’attacco agli orari settimanali , che oggi viene agevolato
      dalla legislazione del governo e da quella in preparazione a livello
      europeo. Va invece riaffermato il principio della piena contrattazione
      degli orari e di tutta l’organizzazione del lavoro.  E’
      necessaria una svolta nelle politiche economiche e industriali del paese,
      occorrono nuove politiche industriali di sviluppo, è necessario che il
      valore del  lavoro sia la leva
      di una nuova fase di crescita e sviluppo del paese. Per questo la
      piattaforma contrattuale sul biennio si colloca nel quadro della
      mobilitazione e dell’impegno di tutti i metalmeccanici per ottenere un
      cambiamento profondo negli indirizzi che sin qui hanno governato la
      politica economica del governo e le scelte delle imprese. L’Assemblea
      della Fiom considera il referendum sulla piattaforma come tutte le altre
      forme di partecipazione e democrazia, fino al referendum di mandato
      sull’ipotesi di conclusione, come strumenti fondamentali per far
      crescere la partecipazione delle  lavoratrici
      e dei lavoratori alle scelte sindacali. Per questo tutta la Fiom deve
      essere impegnata a far sì che già il referendum sulla piattaforma
      raccolga una grande adesione in tutti i luoghi di lavoro. Occorre far sì
      che alla consultazione partecipino anche le aziende e le aree meno
      sindacalizzate o non sindacalizzate, le lavoratrici e i lavoratori
      precari, i migranti. Il referendum e le assemblee preparatorie devono
      essere un’occasione per dare forza e visibilità alla vertenza
      contrattuale tra tutte le lavoratrici e i lavoratori e a far crescere le
      adesioni al sindacato. Sulla base
      di queste valutazioni e di questi impegni e in attesa del responso del
      voto dei lavoratori, l’Assemblea dà mandato alla Fiom di organizzare
      con rigore e coerenza la vertenza contrattuale.  Approvato con 515 voti favorevoli, 5 voti sono andati al documento alternativo, 20 sono gli astenuti. |