ORDINE DEL GIORNO

 

Appoggio alla lotta della De Longhi

 

La Fiom-Cgil condanna con forza l’atteggiamento della De Longhi, multinazionale trevigiana, che ha deciso di delocalizzare in Cina gran parte della produzione, cominciando con la chiusura immediata dello stabilimento di Ampezzo, sito in provincia di Udine, e riducendo il personale negli altri stabilimenti trevigiani. Lo stabilimento di Ampezzo, aperto solo 4 anni fa, occupa 140 lavoratori (80% donne), ed è ubicato in una zona di montagna fortemente svantaggiata.

I lavoratori e le lavoratrici che, in assemblea permanente nello stabilimento, impediscono lo spostamento delle macchine, delle attrezzature, delle attività, lottano strenuamente per il loro posto di lavoro, per le loro famiglie e per il loro territorio,  e hanno il sostegno e la solidarietà del XXIII Congresso nazionale della Fiom.

La questione dello stabilimento di Ampezzo è il primo passo ufficiale della De Longhi che avrà nel prossimo futuro un allargamento della decisione della strategia di delocalizzazione degli altri stabilimenti friulani e veneti.

La Fiom, nel condividere e appoggiare la lotta dei lavoratori della De Longhi, assume questa vertenza come impegno prioritario al fine di far modificare le logiche espresse dalla multinazionale ad un piano industriale vero, fatto di investimenti, presenza e stabilità dei livelli occupazionali nei siti produttivi italiani.

 

Accolto