1964  XIV Congresso nazionale, 7/11-marzo, Rimini

 

La Fiom iniziò, in anticipo rispetto agli anni precedenti, i preparativi per il XIV Congresso con una novità: oltre alle tesi su cui c'era accordo furono proposte anche quelle alternative, emerse nelle discussioni del Comitato centrale. Questo agire, fortemente democratico, rese le discussioni più animate e i lavoratori più partecipi nelle scelte del sindacato.

Il Congresso fu aperto dalla relazione di Bruno Trentin e concluso da Piero Boni. Il dibattito fu più vivo su quelle tesi alternative che trattavano la programmazione, le incompatibilità e il probabile superamento delle commissioni interne. Queste discussioni mostrarono il rinnovamento che stava avvenendo all'interno della Fiom, la sua forza, l'essere coinvolta in dibattiti sulla programmazione economica e sulla politica industriale di Stato. Tale confronto assunse un indiretto rilievo politico: il dibattito congressuale e le sue conclusioni unitarie, che raggiunsero una più accurata ed efficace scelta degli obiettivi da perseguire, richiamarono un forte interesse della stampa.

Da Rimini il sindacato uscì rafforzato e tendente a farsi promotore di una concezione sindacale fondata su valori come autonomia, democrazia e unità. Alla fine del Congresso Trentin e Boni (eletti nel 1961) furono riconfermati segretari generali, mentre in segreteria vennero eletti Bruno Fernex, Pio Galli, Elio Giovannini, Albertino Masetti ed Elio Pastorino.