1960  XIII Congresso nazionale, 9/13-marzo, Brescia

 

Nei quattro anni trascorsi dal precedente congresso la Fiom aveva dovuto far fronte a un nuovo problema: la tendenza al calo degli iscritti. Inoltre, nel 1957, era improvvisamente venuto a mancare il segretario generale della Cgil, Giuseppe Di Vittorio, e con il passaggio di Agostino Novella alla segreteria della Cgil, era cambiato il vertice dell’organizzazione: Luciano Lama segretario generale, Piero Boni, insieme ad Amino Pizzorno, nella segretaria nazionale.

La Fiom era altresì alla ricerca di un’azione sindacale unitaria e la piattaforma elaborata per il rinnovo del ccnl, il cui accordo fu raggiunto il 23 ottobre 1959, era molto vicina alle proposte della Fim e della Uilm.

Il XIII Congresso, definito “della fiducia e della concretezza”, quindi, si inseriva in un periodo di successi, dal rinnovo contrattuale all’inversione di tendenza nel numero degli iscritti (passata a 191.162 tesserati).

Nella relazione di apertura di Luciano Lama si parlò dell'esigenza di un’azione aziendale adeguata alle caratteristiche di ogni singola realtà, adeguando, in tutte le fabbriche, il buon andamento produttivo con l'uso delle nuove tecnologie.

Il nuovo Comitato centrale riconfermò Lama segretario generale, Boni segretario generale aggiunto, Masetti, Pastorino e Cappelli segretari.