1956  XII Congresso nazionale, 18/22-gennaio, Genova

I difficili e insostenibili rapporti con la Fiat stavano, in questo periodo, per forza di cose influenzando lo stato dell’organizzazione, si sentiva il bisogno di una nuova politica e anche di uomini nuovi. Proprio per questo, prima del Congresso, il Comitato centrale della Fiom del 12-13 giugno 1955 elesse Agostino Novella segretario generale e Vittorio Foa segretario nazionale.

«Ritorno in fabbrica» fu definita l'azione della nuova linea politica della Fiom: sia la relazione introduttiva di Agostino Novella che la mozione conclusiva sottolinearono con forza l'importanza, soprattutto l'esigenza, di muovere l’azione rivendicativa della Fiom dalle reali condizioni di fabbrica. Bisognava attivare delle iniziative specifiche per ogni azienda, utili per la contrattazione di ogni aspetto del rapporto di lavoro. Da un po’ di anni si era notato un certo distacco tra il sindacato e la vita in fabbrica. Tale scompenso doveva essere colmato con un rapporto più diretto: le commissioni interne non erano più sufficienti, così il Congresso decise la costituzione di sezioni aziendali, che avevano il compito di promuovere l'azione sindacale e quella contrattuale, nella specificità di ogni singola fabbrica.

In quello stesso anno la Fiom instaurò dei rapporti più distesi con le altre due federazioni di categoria, Fim e Uilm; i contrasti con la Confindustria furono superati e il 21 giugno 1956 l'interminabile trattativa (durata dieci anni) per il contratto nazionale era finalmente conclusa.