1916 - Congresso straordinario, 25 giugno, Torino

 

Poiché nel 1915, a causa dell’entrata in guerra dell’Italia, non si era potuto tenere, come da Statuto, il Congresso nazionale della Federazione, fu deciso di convocare a Torino un convegno straordinario che ne facesse in un certo senso le veci. La riunione, abbastanza modesta, avveniva in un momento di crescente successo per la Fiom, che riprendeva vigore perfino in Lombardia, per anni prostrata dalle lotte fra riformisti e sindacalisti.

«I problemi connessi alla posizione verso la guerra e alla “mobilitazione industriale” occuparono gran parte del dibattito, ma l’adesione alla linea adottata dalla Fiom fu pressocché unanime» (Boni, 1993).

Il quadro che la relazione del Segretario federale prospettava all’assemblea era ampiamente positivo poiché la Fiom, che dal 1915 alla fine del 1916 era passata da 13.800 a 22.445 iscritti, aveva ormai acquistato sicurezza nelle proprie forze, era rinsaldata nella struttura e, proprio grazie a Buozzi, saldamente guidata.

«Il convegno di Torino segnava un ulteriore consolidamento dell’organizzazione e poneva le premesse di quella politica che vedrà la Fiom, nel dopoguerra, protagonista della storia del paese» (Boni, 1993).

 

Ordine del giorno

1. Nomina della Presidenza e verifica dei poteri.

2. Relazione finanziaria dal 1° dicembre 1912 al 31 marzo 1916.

3. a) Relazione morale (Bruno Buozzi); b) Mobilitazione industriale (Bruno Buozzi); c) Preparazione per il dopoguerra (Bruno Buozzi).