1910 - IV Congresso nazionale

13/16 novembre, Firenze: Bruno Buozzi

 

Il Congresso del 1910 rappresenterà una svolta nella Fiom.

BRUNO BUOZZIL’organizzazione ci arrivava alla fine del lungo periodo di crisi economica che aveva investito il paese e della conseguente crisi organizzativa, contando, a fine 1909, appena 8.000 iscritti. A ciò si aggiungeva una crisi direzionale, con l’allontanamento dei precedenti segretari Cleobulo Rossi e Silva Coccia e l’elezione a nuovo segretario dell’ex operaio ferrarese di 28 anni Bruno Buozzi.

Quest’ultimo, che nei mesi precedenti il congresso, si era dedicato a un capillare lavoro di riorganizzazione delle sezioni (trascorse in un solo anno 202 giornate fuori Milano), riportando la Fiom a livelli di sopravvivenza, commentando lo stato dell’organizzazione la definì: «… disfatta, senza quattrini, piena di debiti e – cosa più grave – guardata dai pochi soci che ancora le erano rimasti, con la più diffidente… fiducia» (Gianangeli, 1968).

La relazione morale del segretario generale esaminò accuratamente l’andamento delle agitazioni, valutando serenamente sia i successi che gli insuccessi; Buozzi espresse altresì una corretta concezione organizzativa del rapporto centro-periferia, nell’esigenza di poter sviluppare un’azione di direzione più efficace, mentre fu rilevante l’impegno per recuperare il settore siderurgico e radicare la Fiom nel Mezzogiorno.

La relazione fu approvata con plauso ma oltre a quella del segretario generale furono notevoli anche le altre relazioni che, come quella di Buozzi, si distinsero per spirito di concretezza e stretta rispondenza alla realtà.

L’Assemblea approvò, infine, pur con notevoli contrasti, l’aumento delle quote, l’istituzione della Cassa federale di resistenza, la riforma del Comitato centrale e il trasferimento della sede da Milano a Torino, in seguito al rifiuto dei milanesi sotto il quale si celava la loro ostilità «in gran parte sindacalisti rivoluzionari», «verso i riformisti a guida della Fiom (…)» (Boni, 1993)

Ordine del giorno

1. Presidenza e verifica dei poteri.

2. Relazione morale e finanziaria (Bruno Buozzi).

3. Modifiche allo Statuto e aumento della quota per la formazione della Cassa federale di Resistenza (Bruno Buozzi).

4. Propaganda e indirizzo delle agitazioni in rapporto alle varie industrie: a) meccanica in genere; b) siderurgia; c) fonderia; d) mobili in ferro; e) fabbri ferrai; f) industrie sussidiarie.

5. Resistenza, cooperazione e mutualità (Decio Bacchi).

6. Legislazione sociale.

7. Malattie del lavoro.

8. Rapporti con la Confederazione del lavoro.

9. Rapporti con la Federazione internazionale metallurgica (Decio Bacchi).

10. Sede della Federazione.

11. Nomina dei segretari e del Comitato centrale.