Ordine del giorno Arafat - Ordine del giorno Falluja


 

Ordine del giorno Arafat

E' morto il presidente Arafat: vicinanza e solidarietà con il popolo palestinese.

E' morto il Presidente della ANP Arafat, rappresentante politico e simbolo della identità e della lotta dell'intero popolo palestinese per i propri diritti civili, politici e nazionali. Aveva passato i suoi ultimi tre anni di vita nella Muqata a Ramallah, in uno stato di quasi prigionia impostagli dal governo di Israele, continuando a lavorare e a far sentire la sua voce. Oggi, a tutte le donne e gli uomini palestinesi che si sentiranno più soli, di fronte alla brutale occupazione israeliana e al vergognoso muro che il governo Sharon sta costruendo, violando i diritti umani di tutto un popolo e il diritto internazionale, vogliamo garantire la nostra vicinanza e solidarietà. Una delegazione della Fiom sarà presente ai funerali a Ramallah.

Tra tutti noi prevale oggi un comune sentimento di dolore e di solidarietà con quel popolo palestinese che proprio grazie ad Arafat ha continuato a far valere la propria identità e volontà di libertà, di uno  Stato indipendente vicino a quello di Israele e di una pace giusta e  durevole. Siamo certi che continueranno con determinazione la loro lotta per ottenere uno Stato palestinese indipendente accanto a quello di Israele e  una pace giusta e duratura. Siamo certi che sempre più dovranno avere al loro  fianco tutti coloro che credono nella pace e nella giustizia.


 

Ordine del giorno Falluja

I bombardamenti dell'esercito americano su Falluja stanno compiendo una strage di civili, a cui il mondo sta assistendo senza parole, dopo che l'appello del segretario Generale dell'Onu è stato arrogantemente ignorato dal Governo USA.

Contro quella città, dove ancora rimangono migliaia di persone, e le più deboli, si sta compiendo un crimine di guerra.

Devono cessare immediatamente i bombardamenti, devono essere immediatamente ritirate le truppe di occupazione: unica vera condizione perché possa aprirsi la strada verso una soluzione politica che coinvolga tutte le parti in causa, che metta fine ai crimini contro tanti civili innocenti, che affermi la sovranità del popolo iracheno.