Dal permesso di soggiorno alle
quote, dai clandestini
alle badanti, tutte le disposizioni del nuovo testo
Immigrazione,
la legge
Bossi-Fini punto per punto
ROMA
- Entra in Italia solo lo straniero che ha già in tasca un contratto di lavoro;
diminuzione da tre a due anni della durata del permesso di soggiorno;
introduzione di un reato per il clandestino che rientra in Italia nonostante sia
stato espulso; abrogazione della figura dello sponsor; sanatoria per colf e
badanti irregolari: impronte ai lavoratori extracomunitari. Questi i cardini
della legge Fini-Bossi sull'immigrazione.
Ecco i principali punti della legge.
PERMESSO DI SOGGIORNO: viene concesso solo allo straniero che ha già un
contratto di lavoro. Le ambasciate e i consolati italiani fungeranno quindi da
uffici di collocamento, cercando di soddisfare le richieste di imprese e di
famiglie alla ricerca di colf. Il permesso di soggiorno durerà due anni; se nel
frattempo lo straniero ha perso il lavoro dovrà tornare in patria, altrimenti
diverrà irregolare.
QUOTE: entro il 30 novembre il presidente del Consiglio, sentita la
Conferenza unificata Stato-Regioni, pubblica il decreto con le quote flussi, cioè
il numero di extracomunitari che possono entrare. Il decreto però è
facoltativo, e teoricamente per un anno si potrebbe decidere di non far entrare
altri stranieri o di fare un altra sanatoria.
SPONSOR: è abrogata la figura dello sponsor, prevista dalla
Turco-Napolitano, e usata soprattutto dalle famiglie per assumere nuove colf.
Alcuni deputati della maggioranza, ne chiedono il ripristino.
COLF E BADANTI: sarà possibile sanare una colf a famiglia nonché un
numero illimitato di badanti purché venga certificato la presenza di anziani o
disabili che ne hanno bisogno. La denuncia (dichiarazione di emersione) dovrà
essere presentata entro due mesi dall'entrata in vigore della nuova legge alla
Prefettura-Ufficio territoriale del Governo competente per territorio. Sveltite
le norme burocratiche.
RICONGIUNGIMENTI: Il cittadino extracomunitario, in regola con i
permessi, può chiedere di essere raggiunto dal coniuge, dal figlio minore, o
dai figli maggiorenni purché a carico e a condizione che non possano provvedere
al proprio sostentamento. Già il Senato aveva detto di no ai parenti entro il
terzo grado, oggi la Camera ha introdotto alcune novità: potranno entrare in
Italia i genitori degli extracomunitari a condizione che abbiano compiuto i 65
anni e se nessun altro figlio possa provvedere al loro sostentamento.
IRREGOLARI: l'irregolare (cioè una persona con documenti ma senza
permesso di soggiorno) viene espulso mediante "accompagnamento alle
frontiere", cioè viene materialmente messo su un aereo o una nave che lo
riporta in patria. E' quanto già prevede la Turco-Napolitano.
CLANDESTINO: il clandestino (colui che non ha nemmeno i documenti di
identità) viene condotto in appositi Centri di permanenza fino a 60 giorni,
durante i quali si cerca di scoprirne l'identità per poterlo rimandare in
patria (la Turco-Napolitano parlava di 30 giorni). Se non ci si riesce, al
clandestino viene "intimato" di lasciare il paese entro tre giorni
(attualmente entro 15 giorni).
IMPRONTE DIGITALI: è l'ultima proposta del centrodestra: a tutti gli
stranieri che chiedono il permesso di soggiorno vengono prese le impronte, per
poterlo riconoscere se contraffà i documenti.
REATO DI INGRESSO CLANDESTINO: un extracomunitario che rientra in Italia
clandestinamente dopo un'espulsione, compie un reato che lo condurrà in
prigione.
MINORI: I minori non accompagnati da nessun parente che sono ammessi per
almeno tre anni a un progetto di integrazione sociale e civile di un ente
pubblico o privato. Avranno il permesso di soggiorno al compimento dei diciotto
anni. Una volta maggiorenne sarà l'ente gestore del progetto a dover garantire
e provare che il ragazzo si trovava in Italia da non meno di quattro anni, che
aveva seguito il progetto di integrazione da non meno di tre, che ha una casa e
che frequenta corsi di studio oppure lavora. O, ancora, che è in possesso di un
contratto di lavoro anche se non ha ancora iniziato l'attività. I permessi di
soggiorno rilasciati a minori ed ex minori dovranno essere sottratti alle quote
d'ingresso definite annualmente.
CONTRIBUTI INPS: Gli immigrati extracomunitari
per i quali sono stati versati anche meno di cinque anni di contributi potranno
riscattarli ma solo quando avranno raggiunto i 65 anni. L'opposizione si è
astenuta pur facendo notare che le aspettative di vita in molti paesi del terzo
mondo non supera spesso i quaranta anni. La prima stesura del testo prevedeva
che gli stranieri perdessero tutti i loro contributi Inps, senza possibilità di
riscatto, a meno che non maturassero il diritto alla pensione con 19 anni di
versamenti; ma si tratta di casi rari, perchè la maggior parte degli stranieri
lavora in Italia per 10-15 anni al massimo.
INFERMIERI PROFESSIONISTI - Entrano a far parte delle categorie speciali,
sottratte alle norme sui flussi, vista la grande carenza di questa figura
professionale nel nostro Paese.
PREVENZIONE: Per prevenire l'immigrazione clandestina il Ministero
dell'Interno potrà inviare presso ambasciate e consolati funzionari di polizia
esperti.
(4 giugno 2002)
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