351.545 firme
per la
nei luoghi di lavoro
Conferenza stampa
Milano, 6 novembre 2001
Camera del lavoro, corso di Porta Vittoria, 43
ore 12.30
Fiom-Cgil
Tabella di riepilogo sulla raccolta firme
TERRITORI | Totale firme raccolte certificate | Totale firme raccolte | Totale addetti Federmeccanica | iscritti Fiom 2000 Federmec. | SI ref. piattaforma Federmec. | SI ref piatt. Ccnl |
V .D'Aosta | 1.362 | 1.362 | 2.494 | 789 | 1.510 | 1.510 |
Piemonte | 56.702 | 60.000 | 119.727 | 39.140 | 61.443 | 63.647 |
Lombardia | 82.607 | 86.000 | 209.438 | 78.982 | 104.016 | 114.589 |
Liguria | 7.441 | 8.000 | 24.010 | 9.940 | 7.661 | 7.661 |
Trentino | 3.009 | 3.009 | 6.760 | 1.875 | 2.496 | 2.496 |
Bolzano | 849 | 849 | 1.532 | 1.223 | 615 | 615 |
Friuli V.G. | 9.967 | 11.000 | 20.152 | 7.000 | 10.021 | 10.228 |
Veneto | 30.164 | 38.125 | 73.745 | 26.504 | 31.689 | 38.242 |
Emilia R. | 44.337 | 46.781 | 90.971 | 41.000 | 42.632 | 59.992 |
Toscana | 20.040 | 20.040 | 40.590 | 21.963 | 16.499 | 18.088 |
Marche | 6.853 | 8.061 | 15.806 | 7.866 | 6.192 | 6.403 |
Umbria | 5.006 | 5.006 | 9.533 | 4.860 | 4.873 | 5.002 |
Abruzzo | 6.541 | 7.000 | 19.196 | 5.766 | 4.940 | 5.441 |
Molise | 1.113 | 1.113 | 3.931 | 898 | 776 | 776 |
Lazio | 11.390 | 12.000 | 38.711 | 12.627 | 17.901 | 19.309 |
Campania | 16.747 | 17.368 | 43.590 | 17.879 | 18.074 | 18.535 |
Basilicata | 3.602 | 3.602 | 10.195 | 2.040 | 6.297 | 6.297 |
Calabria | 991 | 991 | 2.284 | 2.287 | 489 | 489 |
Puglia | 12.373 | 13.873 | 27.373 | 10.882 | 10.587 | 10.587 |
Sicilia | 5.297 | 5.297 | 16.132 | 5.684 | 5.655 | 5.655 |
Sardegna | 2.068 | 2.068 | 3.771 | 2.961 | 1.133 | 2.159 |
TOTALE | 328.459 | 351.545 | 779.941 | 302.166 | 355.499 | 397.721 |
tesseramento Fiom Totale iscritti 31 dicembre 2000 n.363.272
Contratto metalmeccanici. Sabattini (Fiom) e Cofferati (Cgil):
"No all'accordo separato, sì alla
democrazia sindacale"
Sono 351.545 le firme raccolte dalla
Fiom-Cgil tra le lavoratrici e i lavoratori dipendenti dalle aziende che
applicano il contratto Federmeccanica. Firme con cui una maggioranza relativa di
metalmeccanici ha detto no all’accordo separato firmato dalla Federmeccanica con
Fim e Uilm il 3 luglio scorso per il secondo biennio retributivo del contratto
nazionale della categoria.
Lo ha dichiarato Claudio Sabattini,
segretario generale della Fiom, nel corso di una conferenza stampa tenuta oggi
alla Camera del lavoro di Milano assieme a Sergio Cofferati, segretario generale
della Cgil.
Le firme raccolte dalla Fiom sono infatti più
sia della somma degli iscritti a Fim e Uilm, sia quasi pari al totale dei sì con
cui fu approvata, nel dicembre 2000, la piattaforma rivendicativa elaborata
unitariamente da Fim, Fiom, Uilm.
“La Fiom – ha osservato Sabattini – è di gran
lunga l’organizzazione sindacale maggiormente rappresentativa dell’universo
metalmeccanico. La Fiom ha raccolto più firme autenticate della somma degli
iscritti a Fim e Uilm. Ma tutto ciò non conta nulla. Siamo anzi arrivati al
punto che l’idea di fare gli accordi con chi ci sta viene apertamente teorizzata
da esponenti governativi e sfacciatamente applicata dalle organizzazioni
confindustriali.”
“Per questo – ha annunciato Sabattini – la
Fiom ha proclamato, per il 16
novembre prossimo, uno sciopero generale dell’intera categoria con
manifestazione nazionale a Roma. Perché, in primo luogo, vogliamo che le
lavoratrici e i lavoratori delle aziende Federmeccanica possano esprimersi, con
un referendum vincolante, sull’accordo separato del luglio scorso. Ma si sappia
– ha concluso – che se non otterremo questo diritto andremo avanti con la lotta
per ottenere la riapertura di quel negoziato contrattuale da cui siamo stati
estromessi. Per noi, la vertenza è ancora aperta.”
I successivi interventi dell’ex sen. Carlo
Smuraglia, uno dei giuristi che ha fatto parte dei comitati di garanzia relativi
alla raccolta firme, e di Sergio Cofferati, segretario generale della Cgil,
hanno ampliato e approfondito l’analisi sul significato giuridico e politico
dell’azione intrapresa dalla Fiom.
In particolare, Cofferati ha posto al centro
della sua analisi la mancata attuazione dell’art. 39 della Costituzione e la
formulazione, oggi insufficiente, dell’art. 21 dello Statuto dei lavoratori
(legge 20 maggio 1970, n. 300).
“Un capitolo del Protocollo del 23 luglio
1993 – ha ricordato Cofferati - è
dedicato alla rappresentanza sindacale. Sarebbe stato poi necessario fare una
legge che sistemasse tutta la materia della rappresentanza. Ma questa legge,
nell’arco di ben due legislature, non è stata ancora fatta. Col risultato che
oggi abbiamo una situazione totalmente asimmetrica. Nella funzione pubblica
abbiamo una normativa recente ed efficace che, incrociando i dati certificati
del tesseramento con quelli delle elezioni delle Rsu, consente di misurare i
rapporti tra i sindacati. Nel settore privato non abbiamo invece nulla di
simile.”
“E’ anche per questo – ha concluso Cofferati
– che la Cgil condivide totalmente l’iniziativa assunta dalla Fiom di fare una
battaglia che sia, insieme, per il contratto e per la democrazia.”