Sentenza Lussemburgo
La Corte, ha sostenuto tutte le obiezioni presentate dalla Commissione su tutti i punti considerando un ostacolo alla libera fornitura di servizi transnazionale il modo in cui il governo del Lussemburgo ha recepito la direttiva sui distacchi. Questa sentenza conferma l’interpretazione riduttiva data dalla Corte nei precedenti casi. In questo caso la Corte non riconosce il diritto autonomo del Lussemburgo di definire quali sono i servizi pubblici di importanza nazionale e per i quali sia i fornitori nazionali che stranieri devono provvedere ad operare con condizioni eguali per evitare la competizione sui salari e le condizioni di lavoro dei lavoratori attraverso fornitori di servizi transnazionali. La sentenza della corte può avere un impatto enorme, oltre i confini del Lussemburgo, poiché impedisce agli Stati Membri di assicurare salari decenti per tutti i lavoratori che operano sui propri territori, e che vogliono trovare meccanismi di controllo e rafforzamento dei diritti dei lavoratori previsti dalla direttiva sui distacchi. Quella sul caso Lussemburgo è la quarta sentenza della Corte di Giustizia contro i diritti dei lavoratori in Europa e per il primato della libertà economica a discapito dei diritti fondamentali e della legislazione nazionale. Una situazione preoccupante.
Roma, 26 giugno 2008
|