Libia: fine delle uccisioni e possibilità dei popoli ad esprimersi liberamente
 

La Federazione Europea dei Metalmeccanici segue attentamente l’evolversi della situazione in Nord Africa e nel Medio Oriente, poiché i popoli di quella regione stanno reclamando un profondo cambiamento e il pieno rispetto dei loro diritti politici, sociali ed economici. Siamo con loro contro le dittature e sosteniamo la loro richiesta di partecipazione democratica.

I metalmeccanici in Europa chiedono la fine urgente delle dittature e dei combattimenti in Libia.

L’Europa ha un ruolo chiave da giocare in relazione ai suoi vicini. Questo ruolo deve essere in linea con i doveri stabiliti nel Trattato di Lisbona sotto il quale l’Unione si batte per far avanzare a livello mondiale “democrazia, legalità, l’universalità e indivisibilità dei diritti umani e libertà fondamentali, il rispetto della dignità umana, i principi di uguaglianza e solidarietà, e il rispetto per i principi della Carta delle Nazioni Unite e delle leggi internazionali”.

Gli strumenti umanitari e di assistenza così come quelli diplomatici devono essere usati al massimo per raggiungere questi obiettivi senza ulteriori perdite di vite umane.

Le Multinazionali attive in Libia e nella regione debbono agire responsabilmente, rispettando pienamente i diritti umani, quelli del lavoro e le convenzioni OIL.

Gli accordi economici tra l’Europa e i suoi vicini debbono essere costruiti su questi principi.

L’Unione Europea deve assumersi la responsabilità dei rifugiati ed assicurare la protezione dei civili dall’impatto della guerra individuando cosa può essere fatto per evitare ulteriori confronti militari.

Questi cambiamenti senza precedenti lungo i confini dell’Europa avranno implicazioni a lungo termine per lo sviluppo sociale ed economico in Europa e fuori da essa. Mentre l’obiettivo immediato è il sostegno alla transizione assicurando aiuti umanitari e sforzi diplomatici, essa deve garantire la pace, la democrazia e la libertà in questa regione chiave per il futuro dell’Europa e Africa.

Insistiamo nel pieno e veritiero rispetto della Risoluzione delle Nazioni Unite e sul fatto che deve essere fatto di tutto per assicurare la fine più rapida possibile dei combattimenti.

La FEM chiede alla CES iniziative di solidarietà ed azioni, compreso un fondo di solidarietà per i lavoratori di quella regione. I sindacati metalmeccanici europei sono pronti a giocare la loro parte attiva in solidarietà.

 

Bruxelles, 22 Marzo 2011

 

Traduzione a cura dell’Ufficio Europa FIOM