Risoluzione della Fem

I diritti e l’autonomia dei sindacati sulla contrattazione collettiva sono elementi centrali del modello sociale europeo

(approvata dal 96° Comitato esecutivo della Fem, 24-25 novembre 2003)

 

L’Europa costituisce un modello di successo unico al mondo. È essenzialmente merito dei lavoratori europei l’impegno per permettere la realizzazione di questo progetto politico per la pace e la libertà, la democrazia e la sicurezza sociale, lo stato di diritto e la solidarietà. La Fem continua a sostenere ogni sforzo e ogni concreto passo in avanti verso un’Europa sociale integrata a livello politico ed economico.

I diritti e l’autonomia dei sindacati in materia di contrattazione collettiva si collocano tra i valori fondamentali del modello economico e sociale europeo. I negoziati tra datori di lavoro e sindacati sulle condizioni di lavoro sono alla base dell’economia sociale di mercato. Essi rappresentano elementi essenziali di un approccio volto a limitare la competizione, ove questa sia necessaria, nei mercati di beni e servizi, attraverso accordi negoziati che portano vantaggi tanto alle imprese quanto ai lavoratori.

La Federazione europea dei metalmeccanici (Fem) e le sue organizzazioni affiliate sono consapevoli del fatto che, in alcuni Stati membri dell’Unione europea, il valore strategico importante e fondamentale costituito dal diritto dei sindacati alla autonoma contrattazione di accordi con le organizzazioni imprenditoriali tende a essere sempre più rimesso in discussione. La competizione crescente nel mercato unico europeo, nel quadro della globalizzazione, spinge alcuni governi, così come alcune imprese e organizzazioni dei datori di lavoro, verso una pericolosa propensione alla negazione dei vantaggi del modello sociale europeo. In tal modo si compromette l’importanza fondamentale rappresentata dalla ricerca, attraverso la contrattazione, di un giusto equilibrio tra gli interessi delle imprese e quelli dei loro dipendenti. In alcuni Stati, l’accresciuta competizione induce i governi a cancellare elementi fondamentali del modello sociale, tra cui il diritto elementare dei sindacati a negoziare accordi collettivi.

Con il congresso di Praga (giugno 2003) sul tema “Negoziare il futuro, occupazione e cambiamento nell’industria metalmeccanica europea”, la Fem e le sue organizzazioni affiliate hanno dimostrato che il modello di competizione radicale di mercato non ha futuro, né per i lavoratori e le loro famiglie né per le imprese, alla luce della sfida globale. Le società europee sono esposte al pericolo concreto della spirale della competizione globale per le economie nazionali, che si risolve nel deterioramento non solo della situazione economica e sociale dei lavoratori ma anche nella capacità d’intervento dello Stato sociale, oltre a distruggere le fondamenta economiche in materia di infrastrutture e coesione sociale e, alla fine, la legittimità politica di un ordine economico.

L’importanza del livello europeo e l’integrazione dell’Europa sono utilizzate sempre più non per stabilire delle norme minime di base ma come pretesto per accelerare la competizione al ribasso, per riguadagnare competitività a beneficio esclusivo del livello nazionale. La concorrenza al ribasso comincia con drastiche riduzioni dei costi a livello delle imprese e dei sistemi di protezione sociale, seguendo sempre il medesimo schema di diminuzione dei benefici sociali e di riduzione dell’autonomo potere negoziale dei sindacati.

Anche il tema dell’allargamento dell’Unione europea è strumentalmente utilizzato in questa direzione da alcune forze politiche, e questo è un punto cruciale per i lavoratori dell’industria metalmeccanica europea. Noi non possiamo permettere che l’integrazione europea sia spinta nella direzione di una zona neoliberista di libero scambio.

La Fem e le organizzazioni sindacali a essa affiliate sono sempre state a favore del mercato unico europeo e ne hanno sostenuto la realizzazione attraverso una moneta unica, l’euro. Tuttavia, per la Fem e i sindacati nazionali affiliati, il modello sociale europeo ha sempre costituito l’altra faccia della medaglia: l’integrazione politica e sociale deve proseguire se vogliamo costruire una vera Europa sociale. Questo è il compito principale:

·         della Conferenza intergovernativa nel suo lavoro sul progetto di Costituzione europea;

·         dei poteri sociali e politici nel quadro delle elezioni per il Parlamento europeo del giugno 2004;

·         del processo di allargamento dell’Ue, per determinare una situazione di reale vantaggio reciproco per i vecchi e i nuovi Stati membri dell’Unione;

·         della missione e del programma di lavoro della Commissione europea dal 2004.

Invece di una costruzione innovativa e orientata al futuro dell’Europa sociale, rischiamo di ricadere in un liberismo ideologico e in un’economia di mercato pura e semplice, senza altri attributi. Gli attacchi lanciati in particolare contro i diritti e i poteri di contrattazione dei sindacati sono quindi una minaccia all’avvenire dell’Unione europea nel suo insieme.

La Fem e i sindacati affiliati ribadiscono la loro scelta verso un’equa negoziazione delle condizioni di lavoro tra sindacati liberi e autonomi, da una parte, e organizzazioni imprenditoriali libere e autonome, dall’altra parte. La Fem è impegnata nella direzione di un efficace dialogo sociale tra i lavoratori e i datori di lavoro, in cui i diritti di informazione e consultazione, di partecipazione e contrattazione non siano ridotti perché considerati fattori di costo, ma siano sviluppati come elementi fondamentali del futuro orientamento del cambiamento industriale. La Fem è a favore di una competizione qualitativa fondata sull’innovazione, la conoscenza, la competenza. Sono questi gli elementi di base della crescita sostenibile e dell’occupazione, tenendo insieme alta competitività e standard crescenti di benessere sociale per le popolazioni.

La Fem riconosce che alcuni isolati progressi si sono realizzati in singoli Stati. Si tratta di successi particolarmente importanti, che rappresentano un esempio e uno stimolo per la Fem e i sindacati affiliati.

La Fem e i sindacati nazionali affiliati sono consapevoli del fatto che ci troviamo di fronte a un bivio rispetto allo sviluppo futuro dell’Europa.

·         I sistemi di sicurezza sociale devono essere sviluppati in tutta Europa, nel quadro di una ripartizione equa e giustificata di pesi e benefici. Noi siamo favorevoli a uno sviluppo e a una riforma del modello sociale che tengano conto delle tendenze demografiche. La Fem e i sindacati affiliati sottolineano la loro volontà di prendere parte a processi di riforma equi e orientati al futuro.

·         Dovunque in Europa il diritto dei sindacati a contrattare autonomamente accordi collettivi subisce forti pressioni; il diritto di sciopero, quindi, continua a costituire un diritto sociale fondamentale per realizzare gli obblighi e gli impegni di un movimento sindacale libero in una società libera. L’autonomia dei sindacati rappresenta la pietra angolare di una società democratica.

·         La crescente disoccupazione di massa rimane uno scandalo politico e sociale. La Fem chiede a tutti gli attori decisionali europei e nazionali di fare tutti gli sforzi possibili affinché i segnali di ripresa economica siano orientati verso la crescita dell’occupazione. Ciò implica anche il miglioramento della qualità del lavoro e in particolare la lotta contro le condizioni di precarietà del lavoro.

·         Il Comitato esecutivo della Fem impegna il segretariato a sviluppare una strategia di azione coerente, come contributo e in correlazione alla campagna della Ces. Il tema centrale è il modello sociale europeo, e più in particolare i diritti dei sindacati. Tale strategia dovrebbe includere l’eventualità di una giornata d’azione europea volta a difendere i punti centrali del modello sociale europeo. La Fem e i suoi affiliati non si faranno mai guidare da forze esterne ma cercheranno una cooperazione costruttiva con partner e movimenti sociali che condividono i valori fondamentali del movimento sindacale. La Fem userà tutte le sue potenzialità per dare un profilo alto alle contrattazioni e agli accordi collettivi di rilevanza globale. La Fem prenderà in considerazione tutte le forme possibili di azione costruttiva nel periodo decisivo del prossimo semestre, rispettando le tradizioni e le pratiche nazionali della nostra ricca e culturalmente diversificata Europa.

·         Il Comitato esecutivo della Fem sottolinea nuovamente le decisioni assunte nel congresso di Praga, in particolare la Risoluzione politica che riprende in maniera approfondita i nostri obiettivi e le nostre rivendicazioni per lo sviluppo futuro dell’integrazione europea.