La Fiom al congresso della Cgt
Dal 16 al 21 di Marzo a Lione si è svolto il 38° congresso dei metalmeccanici della CGT francese. Più di 450 delegati e circa un centinaio di ospiti a vario titolo hanno partecipato ad un’importante e interessante discussione. Più della metà dei delegati e delegate erano al loro primo congresso, evidenziando così una profonda volontà di rinnovamento della CGT. Le delegazioni internazionali sono state molto attive, poiché erano previste all’interno del congresso ben due sessioni internazionali. La prima la domenica 16 ha visto la partecipazione del Segretario Generale della FISM Marcello Malentacchi e della FEM Peter Scherrer, di americani, russi, cinesi, sindacati europei tra cui la FIOM, dibattere della globalizzazione, della perdita dei diritti globali e di un sindacalismo efficace in una dimensione internazionale. La seconda il giorno 19 ha visto la partecipazione del Segretario aggiunto della FEM Bart Samyn e di sindacati europei sul tema della contrattazione collettiva in Europa. L’attenzione e la partecipazione del congresso a questi dibattiti hanno dimostrato l’interesse dei delegati e delegate a discutere, capire e intervenire su tali argomenti trasformandoli in argomenti di pratica quotidiana nel loro luogo di lavoro. Il congresso ha poi affrontato i temi tradizionali di una discussione congressuale, dal tesseramento (nel 2007 la CGT ha fatto 7000 nuovi iscritti e continua il suo trend di crescita) all’analisi sulle condizioni di lavoro e salariali notevolmente peggiorate (il salario netto di un metalmeccanico in Francia è di 1400 Euro) all’aumento smisurato della precarietà, alle proposte di strategia per il futuro. Su questo tema vi sono state le novità più grosse. Infatti, la CGT ha deciso di promuovere e proporre anche alle altre organizzazioni la richiesta di un contratto collettivo nazionale valido per tutto il settore metalmeccanico. Inoltre, la CGT propone di cambiare le regole sulla rappresentanza sindacale, sul riconoscimento ed estensione dei diritti sindacali. Chiedono di poter procedere ad elezioni sindacali in tutti i luoghi di lavoro e che i sindacati siano rappresentativi e rappresentati in base al consenso ricevuto (una vecchia legge del 1965 riconosce 5 confederazioni sindacali con peso identico che permette anche la sottoscrizione ed il riconoscimento di accordi firmati esclusivamente da parte di sindacati minoritari). Chiedono che i lavoratori possano esprimersi sulle vertenze e che il loro voto sia vincolante. Tali proposte sembrano ancor più di attualità dal momento che è esploso in Francia un gigantesco scandalo sulla UIMM (La Federmeccanica francese) ed il suo presidente Gauthier Sauvagnac gestore di un “bilancio al nero” della UIMM, finanziato dalle aziende per circa 600 milioni di Euro. Una volta esploso lo scandalo, il sig. Sauvagnac si è difeso dicendo che quei soldi sono serviti come “contributo per fluidificare il dialogo sociale” sottointendendo evidentemente che una parte dei fondi sono stati destinati ai sindacati. Il congresso della CGT, ed il Segretario Generale della confederazione Bernard Thibault, hanno chiesto trasparenza su queste affermazioni: quali sono le aziende che hanno pagato? Quali i sindacati di comodo finanziati? Qual è la somma reale di danaro stornata dalle aziende? Perché non c’è alcuna indagine ufficiale su questo scandalo? Fare luce sullo scandalo e trasparenza nelle scelte dell’associazione degli imprenditori metalmeccanici è un atto dovuto a quei milioni di lavoratori e lavoratrici metalmeccanici. Sabina Petrucci Roma, 28 marzo 2008 |