7° Conferenza nazionale sull’Immigrazione dell’IG Metall

22-24 marzo 2007, Sprockhövel

Relazione sulla partecipazione

  

La conferenza dal titolo “L’Europa – meglio con noi”, con circa 300 partecipanti, si è svolta in vista del prossimo congresso dell’IG Metall che si terrà in autunno, per discutere il documento politico sull’immigrazione preparato dal Coordinamento Migranti nazionale in collaborazione con i coordinamenti territoriali.

Al termine della conferenza, il documento con alcune proposte di modifica è stato approvato all’unanimità e costituirà quindi, una vota realizzato dal congresso, la base di lavoro per i prossimi quattro anni.

Inoltre, per rispondere alla forte richiesta di maggiore rappresentanza dei e delle migranti a tutti i livelli dell’organizzazione, è stato proposto dal responsabile di segreteria ed approvato da delegate e delegati, un percorso di analisi e verifica della presenza di migranti in tutti i territori, per una mappatura finalizzata al riequilibrio delle presenze nei consigli d’azienda, tra i fiduciari e negli apparati, che tenga conto di una proporzionalità rispetto alla percentuale di iscritti ed iscritte. Questo lavoro dovrà servire ad individuare sia le situazioni positive, per una circolazione di informazioni e la diffusione e moltiplicazione di buone pratiche, che per intervenire su eventuali situazioni di criticità.

Oltre alla delegazione italiana (Ermanno Cova per la Fim-Cisl, Adama Mbodj e Sveva Haertter per la Fiom-Cgil ed Aristide Tankeu per la Uilm-Uil) era presente una delegazione del sindacato turco Birlesik-Disk. Va qui segnalata l’accoglienza particolarmente calorosa riservata alle due delegazioni da parte dell’intera platea di partecipanti e l’impatto positivo che ha avuto la presenza di due delegati di provenienza africana della delegazione italiana, anche a sottolineare l’evoluzione e una sorta di quasi circolarità del fenomeno migratorio nel suo complesso.

I punti principali della discussione politica si possono riassumere come segue:

  • Necessità di maggiore coinvolgimento, partecipazione e rappresentanza dei e delle migranti nell’organizzazione a tutti i livelli (alcuni interventi hanno posto il problema di introdurre apposite quote, proposta che non è stata condivisa dalla platea);
  • politiche attive per l’immigrazione e l’integrazione a livello nazionale ed europeo (contrasto all’attuale impostazione dei “test”, che di fatto permettono di esercitare un controllo ideologico, maggiore impegno sulla questione dei richiedenti asilo e per la regolarizzazione dei “clandestini”), anche individuando forme di alleanza e cooperazione strutturate su questi temi tra i sindacati metalmeccanici europei, con particolare attenzione all’area mediterranea;
  • impostazione di un lavoro specifico per le donne migranti;
  • impegno per le pari opportunità e contro le discriminazioni nella società e nel mercato del lavoro, con particolare attenzione al sistema scolastico tedesco “a tre vie” estremamente selettivo, che penalizza particolarmente i e le migranti di seconda, terza e ormai anche quarta generazione, generando percentuali elevatissime di abbandono scolastico (che vede punte del 40% ca. tra giovani provenienti da famiglie di migranti, va qui sottolineato che fenomeni analoghi anche se di minore entità, si verificano tra tedeschi nelle classi sociali più deboli) e conseguenti difficoltà e penalizzazioni nell’accesso al lavoro (il tasso di disoccupazione medio in Germania è intorno al 10%, mentre raggiunge il 20% tra i e le migranti);
  • necessità di contrastare l’impostazione delle attuali politiche sociali a livello nazionale ed europeo le loro pesanti conseguenze in termini di processi diffusi di destrutturazione dello stato sociale e del diritto del lavoro che penalizzando particolarmente i e le migranti, anche se si tratta di questioni trasversali che interessano l’intera società (aumento dell’età pensionabile, forte contrazione delle prestazioni assistenziali e delle pensioni di invalidità, impatto dell’aumento del lavoro interinale nei settori metalmeccanici e necessità di contrastare la precarizzazione del mondo del lavoro e la frammentazione contrattuale, politiche salariali, ecc.);
  • attenzione all’applicazione della legge approvata nell’agosto 2006 in attuazione della direttiva europea contro le discriminazioni nella contrattazione aziendale (Direttiva 2000/78/CE, recepita in Italia con il D.Lgs. 216 del 9.7.2003);
  • attenzione alla formazione linguistica e professionale ed alla promozione di politiche culturali e formative all’interno e all’esterno dell’organizzazione, anche per contrastare un diffuso sottoinquadramento dei e delle migranti, e promuovere il riconoscimento delle loro capacità e competenze (p. es. titoli di studio conseguiti all’estero);
  • europeizzazione dell’IG Metall, tenendo conto dell’evoluzione del mondo del lavoro (p.es. la questione delle delocalizzazioni), estensione della collaborazione tra i sindacati metalmeccanici europei anche in tema di politiche contrattuali e salariali, rafforzamento del ruolo dei CAE ;
  • accesso alla cittadinanza (maggiore estensione della possibilità di ottenere la cittadinanza tedesca senza dover rinunciare alla cittadinanza del Paesi di origine) e diritto di voto a partire dalle elezioni amministrative;
  • rafforzamento dell’impegno politico in generale ed in particolare contro le nuove destre e l’aumento del razzismo, anche attraverso la collaborazione con le realtà associative esistenti nella società civile.

La discussione verteva complessivamente su un bilancio di quanto è stato realizzato nel corso degli ultimi quattro anni per dare concreta applicazione al precedente documento politico con le linee guida per la promozione del ruolo dei e delle migranti nell’organizzazione e nei luoghi di lavoro. La presidenza della conferenza era composta da componenti del Coordinamento Migranti. Gli esponenti della Segreteria nazionale hanno proposto relazioni sul lavoro nei rispettivi settori di responsabilità, incentrate sui temi dell’immigrazione e dell’integrazione, alle quali seguiva un dibattito con interventi – anche molto critici - dei delegati e le relative repliche.  Analoghe relazioni sono state svolte da rappresentanti dei coordinamenti territoriali per presentare il lavoro svolto a livello locale negli ultimi quattro anni e segnalare iniziative. Molto interessante a questo proposito il lavoro realizzato dai e dalle giovani del distretto di Berlino-Brandenburg che hanno costruito seminari conoscitivi sulla Turchia, corredati da mostre fotografiche.

Inoltre si sono svolti quattro forum tematici, con relazioni in seduta plenaria, anche in vista della discussione sul documento conclusivo:

Forum 1: Migrazione in Germania e in Europa analisi del fenomeno migratorio, intervento sulle politiche in tema di immigrazione e integrazione a livello nazionale ed europeo

Forum 2: Integrazione nei luoghi di lavoro e nella società politiche sociali, sistema scolastico e formazione professionale

Forum 3: Intreccio tra politica contrattuale in azienda e politica sull’immigrazione politiche contrattuali e salariali, contrasto della precarizzazione e frammentazione contrattuale, difesa dello stato sociale

Forum 4: Europeizzazione dell’IG Metall maggiore collaborazione in tema di immigrazione ed integrazione e sulle politiche contrattuali e generali con i sindacati metalmeccanici degli altri paesi con particolare attenzione al livello europeo (soprattutto per quanto attiene alla questione delle delocalizzazioni ed al ruolo dei Paesi neocomunitari) ed all’area del Mediterraneo, rafforzamento del ruolo dei CAE

L’intervento strutturato sull’immigrazione da parte dell’IG Metall prende avvio nel 1961. Attualmente non esiste un dipartimento specifico, ma da quattro anni a questa parte è stato riattivato un Coordinamento a livello nazionale e sono stati costituiti coordinamenti a livello territoriale.

La percentuale di iscritti ed iscritte migranti nell’IG Metall è pari al 10% ca. (prevalenza dei Paesi di origine, nell’ordine: Turchia, Italia, Ex-Jugoslavia, Spagna, Grecia), da cui consegue la necessità di un maggiore impegno per la partecipazione e rappresentanza diffusa dei e delle migranti e per l’avvio di un processo di rinnovamento che veda le politiche sull’immigrazione e per l’integrazione come argomento trasversale, tenendo conto anche della questione delle seconde generazioni (l’IG Metall ha un’organizzazione giovanile nella quale questo argomento è particolarmente sentito, anche in vista del dibattito sull’ingresso della Turchia nell’UE).

È molto sentita la necessità di una profonda revisione dell’Unione Europea, la cui impostazione incentrata sugli aspetti economico-finanziari, sta producendo una diffusa destrutturazione dei sistemi di protezione sociale e del diritto del lavoro nei vari paesi, che penalizza in particolare i e le migranti e complessivamente viene chiesto all’organizzazione una maggiore incisività e politicizzazione dell’intervento. Di conseguenza sono state espresse critiche profonde e sostanziali all’impostazione delle politiche di Maastricht e di Lisbona e del Trattato Costituzionale Europeo. Critiche che per altro sono condivise dalla Segreteria.

Complessivamente va sottolineato che, nonostante il fatto che nell’IG Metall ormai da 40 anni esiste un lavoro strutturato sull’immigrazione, gli argomenti e le criticità ricorrenti nella discussione sono sovrapponibili al dibattito italiano, salvo per la questione della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro che qui appare meno sentito. Questo è ragionevolmente riconducibile al fatto che complessivamente il tasso di incidenza del fenomeno infortunistico in Germania è meno elevato di quanto lo sia in Italia. Altrettanto evidente è risultata la forte richiesta di intervento sulla politica per invertire la tendenza delle politiche europee verso la creazione di un’Europa sociale, più accogliente e democratica. Questo primo incontro apre una serie di possibilità di intervento e di collaborazione, anche a partire dai gemellaggi già esistenti tra singole strutture territoriali e regionali, offrendo quindi interessanti prospettive di iniziativa comune sia sul terreno delle politiche sindacali, che su quello dell’antirazzismo.

Per un maggiore approfondimento sui temi in discussione e sugli impegni assunti nell’ambito della conferenza, si veda la traduzione sintetica del documento conclusivo.

La delegazione Fim-Fiom -Uilm

   

Roma, 28 marzo 2007