Ai
membri del comitato mercato interno del parlamento europeo Oggetto: bozza di direttiva servizi nel mercato internoCari
signori, care signore, il
vostro comitato voterà questa settimana la proposta della Commissione
europea per una Direttiva sui servizi nel mercato interno. Come sarete
senza dubbio informati, Per
b)
condizioni di lavoro giuste e pari opportunità per tutti i lavoratori. 1)
di definire chiaramente e senza ambiguità la materia in questione (art.
1). Essa dovrebbe mirare soltanto alla libera circolazione di autentici
servizi commerciali, senza interferire in alcun modo con servizi pubblici,
protezione sociale o legislazione sul lavoro, contrattazione collettiva e
relazioni industriali; -
servizi di interesse generale ed economico, la salute, servizi sociali
(ragioni di sicurezza di approvvigionamento, accesso, continuità,
ecc.) -
il settore delle agenzie interinali, in cui debbono essere messe in
atto specifiche tutele per proteggere i lavoratori e il mercato del lavoro
contro possibili pratiche illegali o incoercibili; -
il settore della sicurezza privata (ragioni di pubblica sicurezza). 4)
tenere in considerazione l’enorme quantità di discussioni degli esperti
che hanno esposto in modo convincente che il principio del paese di
origine non è uno strumento accettabile per determinare un mercato
interno dei servizi sostenibile. Esso potrebbe funzionare soltanto se ci
fosse un livello sufficiente di armonizzazione o provvedimenti
equivalenti. Senza di essi, esso creerebbe una corsa distruttiva verso il
basso. Alcuni
politici a livello nazionale ed europeo stanno presentando lo schema di
Direttiva come un importante e indispensabile strumento per la crescita
economica e dell’occupazione, specialmente nei nuovi stati membri. Comunque
essi sembrano dimenticare che i cittadini ed i lavoratori nei nuovi stati
membri si sono imbarcati nel processo di allargamento con la convinzione
che questo avrebbe significato aderire ai valori di un’Europa sociale,
in cui lo sviluppo sociale e quello economico vanno di pari passo, con
alla base uno dei suoi principali obiettivi, ossia il livellamento verso
l’alto delle condizioni di vita e di lavoro. E’ stato promesso loro,
in verità, il miglioramento delle opportunità di lavoro, ma non alle
spese dei diritti dei lavoratori. Tutto
questo non apporterà il sostegno necessario dei cittadini in tutti gli
stati dell’UE per un’implementazione comprensiva delle quattro libertà
contenute nel trattato UE, inclusa la libera circolazione dei lavoratori.
Al contrario, questo alimenta quei sentimenti di insicurezza e paura del
cambiamento, che portano a richieste irrazionali di “chiusura dei
confini”, nonché al razzismo e alla xenofobia. Per
poter provare ai cittadini europei dell’ovest e dell’est che la libera
circolazione dei servizi e dei lavoratori sarà un beneficio per loro, è
di importanza capitale dimostrare che tutto questo non si ridurrà ad una
corsa al ribasso. Per
Vi
preghiamo di tenere in considerazione queste questioni e siate consapevoli
di stare per prendere decisioni che avranno una grandissima influenza
sulla posizione generale dei sindacati europei verso l’integrazione
europea. Ci
auguriamo di avere il vostro sostegno sui punti chiave espressi in
precedenza. Grazie
per la comprensione ed il sostegno. John
Monks Segretario
generale Ces Traduzione
MC
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