Dopo
la grande manifestazione del 19 marzo a Bruxelles, indetta dalla CES e
dai movimenti, il prossimo 15 ottobre sindacati e movimenti torneranno
in piazza in tutte le capitali d’Europa contro la Direttiva Bolkestein,
la privatizzazione dei servizi pubblici e dei beni comuni, e per
un’Europa con più diritti sociali e nel mondo del lavoro. La
manifestazione, indetta dal Forum sociale europeo, è parte della
campagna europea per il ritiro della direttiva Bolkestein, campagna che,
in Italia, vede la Funzione Pubblica CGIL protagonista, assieme a Fiom,
FLC CGIL, Arci, Attac Italia, Legambiente e altre decine di
associazioni. L’illusione
di un ripensamento, dopo il voto francese e olandese sul Trattato
Costituzionale, è durata poco: la direttiva Bolkestein
sta percorrendo velocemente l’iter di approvazione nel
Parlamento Europeo, senza che sia stato raggiunto nessun evidente
risultato per contrastarne la pericolosità. Il
25-26 ottobre (o, al più tardi, il 15-16 novembre), la direttiva
giungerà, in prima lettura, al voto del Parlamento europeo. La
maggioranza di centro destra è intenzionata a non apportare modifiche
sostanziali, in questo sostenuta dalla determinazione della presidenza
britannica, e a quel punto la Commissione e il Consiglio potrebbero
accelerarne l’approvazione. Il
principio del paese d’origine, che attacca direttamente i diritti dei
cittadini, dei lavoratori, degli stati e degli enti locali e che
inaugura l’idea di una concorrenza al ribasso nei sistemi sociali,
diventerebbe, così, una legge europea. La
liberalizzazione totale dei servizi pubblici, (dai quali ancora non
risultano esclusi neppure quelli per la salute e l’istruzione),assieme
alla volontà di privatizzare anche i beni comuni, tra cui l’acqua,
diventerebbe più che una minaccia ai diritti di cittadinanza e ai
diritti del lavoro. La
richiesta di maggiori diritti e maggiore giustizia sociale dei
lavoratori e dei cittadini europei è un messaggio fondamentale che deve
giungere tanto alle Istituzioni europee, quanto a quelle internazionali,
impegnate negli stessi giorni a Ginevra, in occasione del Consiglio
generale della OMC, che discuterà, tra l’altro, dei negoziati per la
liberalizzazione globale dei servizi (GATS) e dei prodotti industriali (NAMA),
in vista del Vertice di dicembre ad Hong Kong, che su questi temi
potrebbe imporre una vera e propria “summa” delle politiche
liberiste. Per
la FP CGIL la battaglia contro la mercificazione dei diritti e la
liberalizzazione mercantile dei
servizi pubblici è un impegno centrale, che, anche con il dibattito
congressuale dei prossimi mesi, riproporrà all’attenzione di iscritti
e lavoratori. Per questo considera che la mobilitazione dei lavoratori,
dei sindacati e dei movimenti può fermare questa deriva e favorire, nel
Parlamento europeo, la costruzione di alleanze per battere la destra
liberista In
questa battaglia non saremo soli. Sono già decine i comuni e le
istituzioni locali che hanno preso posizione contro la Direttiva
Bolkestein e che, su iniziativa della Regione Lazio, Comune e Provincia
di Roma, si riuniranno a Roma il mattino di sabato 15 ottobre per
denunciare il pericolo della direttiva e l’attacco al loro ruolo
sociale ed ai servizi pubblici locali.
La
Segreteria nazionale della FP CGIL impegna
tutte le sue strutture nella manifestazione europea del 15 ottobre a
Roma “contro la direttiva Bolkestein, per i diritti del lavoro, contro
la privatizzazione dei servizi pubblici e dei beni comuni “. |