Direttiva Servizi (BOLKESTEIN): lo stato dell'arte. 14 luglio 2005

 

PARLAMENTO EUROPEO

Commissione mercato interno

Discussione dell’11 luglio 2005 della relazione Gebhardt

E’ appena cominciata la discussione degli emendamenti.

La prossima riunione, con possibile ma improbabile voto sarà il 13 settembre.

Gli emendamenti presentati sono 936, ( di cui 460 presentati dai parlamentari popolari e 157 dal gruppo, 255 dai socialisti, 73 dai verdi).

 

Gli emendamenti

Il relatore ombra è il conservatore britannico Malcom Harbour. I popolari respingono la proposta Gebhardt del ‘principio del mutuo riconoscimento” (che criticano perché ‘bilaterale’) ed hanno inventato un loro “principio del mercato interno”, che non si dovrebbe applicare nel diritto del lavoro, salari minimi ecc

I popolari sono contrari alla generale esclusione dei servizi di interesse generale, ad esempio la sanità, perché molti di essi sono naturalmente commerciali e “generatori di occupazione”.

I liberal democratici nella commissione mercato interno sostengono il testo della Commissione e propongono che il principio del paese d’origine resti in vigore per un periodo transitorio.

Per quanto riguarda i servizi di interesse generale le posizioni sono molto confuse. Bisogna dire che molti europarlamentari, inclusi alcuni socialisti, sostengono l’inclusione della sanità nella direttiva.

 

Commissione affari sociali

Voto del 12 luglio 2005

E’ stata approvata la relazione Van Lancker, 32 voti a favore, 6 contrari e 9 astensioni e anche gli emendamenti approvati sembrano essere, ad una prima analisi, abbastanza positivi:

 

In particolare:

- esenzione dei Servizi di interesse generale e di alcuni servizi (poste, sicurezza privata, agenzie interinali, servizi finanziari, di trasporto ed audiovisivi);

- esenzione della legislazione sul lavoro;

- rigetto del principio del paese d’origine

- cancellazione del riferimento alla direttiva sul distacco dei lavoratori

- cancellazione dell’articolo 23 (rimborso delle spese sanitarie)

E’ da tenere che gli emendamenti approvati sulla legislazione del lavoro e sulla sicurezza sociale saranno presi in primaria considerazione dalla Commissione mercato interno (IMCO) che dovrebbe votare, ma la data è da confermare, il 13 settembre 2005

 

Chi ha chiesto il ritiro della direttiva

Commissione mercato interno

PSE: De Keyser, De Vits, Hamon, Patrie

GUE: Rizzo, Liotard, Wagenknecht

Verdi : Ruhle, Jonckheer

Indipendenti : de Villiers, Louis, Coutaex

Commissione per l’occupazione

PSE : Castex, Tarabella

GUE: Figuereido, Mastalka, McDonald, Musacchio. Papadimouilis, Britt Svensson, Zimmer

Verdi: Bennahmias

Voto in plenaria

All’ordine del giorno, ma da confermare, il 24 ottobre 2005. Altra data possibile 14-17 novembre 2005.

 

CONSIGLIO EUROPEO

Intanto il Consiglio europeo ( e cioè l’insieme dei governi nazionali) continua la sua discussione sugli aspetti meno complessi della direttiva e sembra in attesa – così come la Commissione – dei risultati del lavoro del Parlamento europeo.

Per ora è in discussione il testo preparato dalla presidenza lussemburghese per il Consiglio competitività del 6-7 luglio 2005. In quel documento si trattava in particolare del capo 2 (Libertà di stabilimento dei prestatori), 4 (Qualità dei servizi) e 5 (Controllo). Il lavoro maggiore è stato fatto sul capo 4, in particolare per la difesa dei consumatori. Le modifiche sui punti 2 e 5 sono invece molto più caute perché troppo collegate ai temi del campo di applicazione e del principio del paese d’origine).

Comunque, mancano, ad oggi, nella discussione del Consiglio i temi di:

- campo di applicazione: ci sono molte differenze tra gli Stati, la grande maggioranza pensa però il campo di applicazione dovrebbe essere più ristretto, ma sono forti le differenze su quali servizi vadano esclusi;

- principio del paese d’origine: qui le posizioni sono ancora ambigue. Nella 2624ma sessione del  Consiglio dell’Unione Europea Competitività (mercato interno, industria e ricerca) – presidenza olandese - del 25 e 26 novembre 2004, si affermava che “Gli Stati membri appoggiano questo principio quale elemento essenziale della direttiva proposta. Alcuni Stati membri hanno espresso preoccupazioni specifiche, anche se sono in grado di accettare il principio del paese d’origine quale punto di partenza per le discussioni.” Francia e Germania hanno espresso pubblicamente la loro contrarietà al principio all’inizio dell’anno, Altri stati membri, in particolare i nuovi entrati, danno un forte sostegno al principio.

- Questioni legislazione sul lavoro (art. 24, distacco dei lavoratori)

- Assunzione degli oneri finanziari delle cure sanitarie (art. 23)

- Capo 6 sul programma di convergenza.

Il gruppo di lavoro del Consiglio si è riunito il 7 ed il 14 luglio per discutere gli articoli 20-22 ( Sezione Diritti dei destinatari dei servizi.: Restrizioni vietate, Non discriminazione, Assistenza ai destinatari, Assunzione degli oneri finanziari delle cure sanitarie) e  39 – 47 del capo 6, Programma di convergenza.

Il Consiglio informale competitività si è riunito l’11 luglio a Cardiff ma il tema ‘ Bolkestein’ non era all’ordine del giorno

Il Consiglio competitività dovrebbe infatti discutere il testo il 28-29 novembre. E sembra indebolita la posizione di quei paesi – Francia e Germania in particolare – che si erano palesemente opposti alla direttiva. Resta da capire se e come la presidenza britannica darà seguito alle tante dichiarazioni (anche di Blair) che ponevano l’approvazione della Bolkestein tra gli interessi del Regno Unito. A dire la verità non è ancora chiara neppure la posizione ufficiale del governo italiano che dovrà esprimersi con un suo voto nel Consiglio.

Il Consiglio europeo dovrebbe dare il suo parere sulla direttiva con la presidenza austriaca (gennaio-giugno 2006)

 

Enzo Bernardo

Ufficio Internazionale FP CGIL