La mozione del Consiglio provinciale di Roma sulla Bolkestein

PREMESSO

Che il 13 Gennaio 2004 è stata approvata dalla Commissione Europea la proposta di direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio "Sui servizi nel mercato interno", meglio nota come " Direttiva Bolkenstein" dal nome del
commissario alla concorrenza che ha elaborato il documento;

che il Parlamento Europeo ha avviato l'iter di discussione delle proposta di Direttiva, che dovrebbe andare in prima lettura a fine Settembre 2005;

che la proposta di direttiva si prefigge l'obiettivo di " diminuire il peso della burocrazia e dei vincoli alla competitività dei servizi nel mercato comunitario" ed è stata elaborata tenendo conto di una consultazione di ben 10.000 aziende cui tuttavia nessun sindacato dei lavoratori e nessun organismo di regolazione sociale ha potuto partecipare;

che tale proposta di direttiva vuole affermare nei 25 stati membri dell'Unione Europea le dinamiche della concorrenza commerciale anche per le attività di servizio, ove per servizio si intenda quanto disposto dall'art 4 della stessa Direttiva cioè" ogni attività d'impresa che si occupi della fornitura di una prestazione oggetto di contropartita economica", quindi tutti i servizi eccetto quelli erogati gratuitamente dai poteri pubblici;

che l'approvazione di tale Direttiva potrebbe delineare su scala europea una generale linea di privatizzazione di ogni tipologia di servizio, compresi la sanità e l'istruzione, mettendo a repentaglio il modello sociale europeo che distingue tra i servizi orientati verso l'interesse pubblico generale e quelli che invece possono essere ragionevolmente commercializzati;

che il testo della proposta di Direttiva, rinunciando alla pratica consolidata nella costruzione europea dell'armonizzazione, con l'art. 16 introduce il " principio del paese d'origine, secondo il quale i fornitori di servizi sono sottoposti unicamente ai vincoli legislativi del Paesi di provenienza,  e che l'approvazione che testo in discussione spingerebbe verso una concorrenza sui fattori di svantaggio sociale, riducendo l'autonomia decisionale e organizzativa degli Enti Locali ed annullando il potere della negoziazione collettiva nei rapporti di lavoro:

CONSIDERATO

Che tra i maggiori rischi della "Direttiva Bolkestein" vi sarà l'impossibilità per gli Enti Locali di regolamentare i servizi, anche quelli pubblici ed essenziali, nell'interesse dei cittadini;

IMPEGNA

Il Presidente della Provincia a chiedere agli eletti nel Parlamento Italiano e gli eletti nel Parlamento europeo nei collegi e nelle circoscrizioni della Provincia di Roma, un forte impegno per una modifica sostanziale della "Direttiva Bolkenstein";

Il Presidente della Provincia ad intervenire affinché l'UPI, di concerto con le altre Rappresentanze delle Autonomie Locali, si faccia promotore di analoghe prese di posizione;

IMPEGNA

altresì, il Consiglio  Provinciale ad intraprendere un percorso che porti ad un'iniziativa comune prevista per il mese di settembre con le altre Amministrazioni Comunali, Provinciali e Regionali per arrivare ad una sostanziale modifica della Direttiva Bolkestein;

Cecilia D'Elia (DS)

Maurizio Fabbri (presidente gruppo Rif.Com.)

Aurelio Lo Fazio (Pres. Margherita)

Remo Terenzi (Misto)

Massimo Cervellini (DS)

Giancarlo Bozzetto (DS)

Giuseppina Maturani (Pres. DS)

Ruggero Ruggeri (DS)

Gino Ciogli (DS)

Sergio Urilli (Pres. Verdi)

Bruno Valentini (Pres. C.I.)

Roberta Agostani (DS)

Edoardo Del Vecchio (DS)

Flavia Leuci (DS)

Nando Simeoni (Rif. Com.)

 

Enzo Bernardo

Ufficio Internazionale FP CGIL