OSSERVATORIO SULLA CONTRATTAZIONE

 

Tutele minime per i lavoratori interinali UE

Il 3 di giugno Anna Diamantopoulou, Commissaria Europea del lavoro e degli affari sociali, ha rilasciato una dichiarazione sul tentativo fallito dai ministri degli esteri UE di trovare un accordo sulla proposta della Commissione per una direttiva che normi tutele minime per i lavoratori interinali.

La Commissione aveva proposto nel marzo 2002 che i lavoratori interinali dovevano avere “in via di principio” lo stesso trattamento normativo e salariale degli altri lavoratori dell’azienda utilizzatrice.

Era stato proposto un periodo transitorio nel quale il principio di equità non veniva applicato (sei settimane). La maggior parte dei paesi membri si era dichiarata per la parità di trattamento sin dal primo giorno. Una minoranza si era espressa per un periodo più lungo.

La Commissaria dichiara che non ci sono ragioni oggettive per cui il Consiglio non possa raggiungere un accordo sulla direttiva.

Sull’argomento registriamo una dichiarazione ufficiale del nuovo segretario generale della Ces l’inglese John Monks che afferma:

I governi che hanno bloccato oggi la direttiva hanno la responsabilità di voler mantenere due mercati paralleli di forza lavoro, lasciando i lavoratori interinali più esposti degli altri. Monks si appella al Governo Italiano per rimediare a questo fallimento e per assumere come priorità nel semestre italiano questo problema.

 

COMMENTO 

Ricordiamo che l’avviso comune sul quale la commissione ha preparato la bozza di direttiva deriva da un accordo non firmato dalla Fem (Federazione dei metalmeccanici europei) ma firmato da una associazione di rappresentanza di agenzie e da un piccolo sindacato che rappresenta una minoranza nel panorama europeo.

La Ces, aveva interrotto il negoziato con l’associazione imprenditoriale proprio in funzione del mancato recepimento da parte degli imprenditori della parità di trattamento. Successivamente la Ces ha proposto degli emendamenti al testo della direttiva che prevedevano un periodo transitorio di non applicazione della parità di trattamento sul quale erano d’accordo i ministri inglese, tedesco e iralandese.

Troviamo singolare l’appello al semestre italiano per derimere il problema delle tutele ai lavoratori interinali vista la pratica di accordi separati perseguiti dal governo italiano proprio sui contratti atipici o di precarizzazione della manodopera, e l’attacco ai diritti nel lavoro.

Roma, 5 giugno 2003