Osservatorio sulla contrattazione in Europa

Firmato l’accordo alla Daimler-Chrysler

Dopo un lungo e duro negoziato accompagnato dalla mobilitazione e dallo sciopero dei 60.000 addetti della Daimler, il Consiglio di azienda, la Ig Metall e l’azienda Daimler-Chrysler hanno firmato un accordo.

Il contenzioso principale era dovuto alla richiesta della Daimler di tagliare i costi di produzione per la fabbrica di Sindelfingen (vicino Stoccarda) di 500 milioni di euro. In caso di rifiuto del sindacato di affrontare il problema, l’azienda aveva minacciato di dislocare una linea di produzione della Mercedes (classe C) nel nord della Germania (Brema) e nel Sudafrica e tagliare così i 6.000 posti di lavoro di Sindelfingen.

Principali risultati dell’accordo firmato il 23 luglio 2004:

- la stabilizzazione dell’occupazione in Germania (non solo a Sindelfingen) della Daimler sino al 2012;

- nessuna riduzione di salari contrattati;

- riduzione di una parte di salario indiretto (salario oltre il salario standard);

- contemporaneamente riduzione dei salari dei manager (circa il 10% inclusi i quadri intermedi);

- impegno dell’azienda per investimenti su nuovi prodotti che è parte della stabilizzazione produttiva e occupazionale.

Aumento delle ore lavorate da 35 a 40 per i lavoratori della Ricerca e Sviluppo, a parità di retribuzione. (Ricordiamo che il nostro Contratto concluso a Febbraio 2004, definisce le condizioni per cui l’incremento dell’orario di lavoro è permesso).

Nuovo accordo per i lavoratori dei servizi Daimler (circa 6000 persone) ovvero: mense, stampa, sicurezza ecc. che l’azienda voleva esternalizzare procurandosi così un rilevante risparmio.

Il nuovo accordo prevede:

- l’aumento dell’orario di lavoro settimanale graduale sino a 39 ore (le 39 ore diventano effettive il 1.7.2007), mantenimento degli attuali livelli di retribuzione (compresa la pensione, gli straordinari ecc.);

- riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario per i lavoratori con oltre 54 anni di età che gradualmente arriverà a 34.5 (le 34.5 ore settimanali saranno a regime nel raggiungimento dei 60 anni di età)

Tutte queste misure porteranno orientativamente a una riduzione dei costi di 500 milioni di euro.

Il Consiglio di azienda e la Ig Metall sottolineano l’importanza della certezza retributiva e della stabilizzazione dell’occupazione (inclusi i piani di investimenti)

Fiom nazionale

Roma, 26 luglio 2004