Eucoba
Protesta dei lavoratori Aeg (Electrolux) in Germania il 12 luglio. Comunicato del consiglio di azienda dello stabilimento Aeg (Norimberga)  

  

Martedì 12 luglio, davanti alla sede AEG di Norimberga, circa 750 lavoratori per turno hanno protestato in sciopero davanti ai cancelli.

Anche nella sede di Rottemburg i lavoratori si sono fermati per solidarietà.

Il 12 luglio hanno scioperato non solo i lavoratori tedeschi ma anche quelli italiani.

E’ stato l’annuncio dell’Electrolux di voler verificare la possibilità di chiusura che ha dato il via alla protesta a Norimberga dove i posti di lavoro a rischio sono 1750.

Alla manifestazione era presente il sindaco di Norimberga , Ulrich Maly (SPD) il quale ha sostenuto che nella regione sono complessivamente 10.000 i posti di lavoro diretti ed indiretti legati alla produzione Electrolux e quindi a rischio.

Il sindaco e il Ministro dell’economia, Wolfang Clement, hanno avuto lunedì scorso un incontro con Electrolux a Stoccolma per cercare di trattare la questione di Norimberga.

Il colloquio a detta del sindaco non ha prodotto alcuna rassicurazione da parte dell’azienda e dunque persiste la minaccia di chiusura.

“ Non è un problema che si risolve con la riduzione dei costi e concessioni sull’orario di lavoro” ha dichiarato il sindaco; la volontà dell’azienda è di delocalizzare, l’obiettivo è il mercato e l’utilizzo dei marchi e solo per ultimo c’è il problema del costo del lavoro”.

La trattativa sull’allungamento dell’orario di lavoro e sul salario ha un senso solo se si garantisce il futuro e la sicurezza del sito di Norimberga per diversi anni.

I colloqui con le istituzioni tedesche avranno un seguito anche se non c’è una data stabilita.

 

Oltre a Norimberga e Rottemburg la mobilitazione ha coinvolto anche tutte le sedi tedesche di servizi e di commercializzazione.

Berthold Hubert, Vice segretario della IGMetall, ha dichiarato che è inaccettabile la chiusura di un sito mentre gli altri stabilimenti lavorano di sabato e con straordinari e che il sindacato non accetterà mai la logica aziendale di mettere gli uni contro gli altri lavoratori di diversi stabilimenti.

 

 

Roma, 13 luglio 2005