Grecia: sciopero
generale il 5 e il 19 ottobre 2011.
Saranno ultrasessantenni
i 30mila dipendenti pubblici in "esubero" in Grecia
Ancora
due giornate di sciopero generale, indette, per mercoledì 5 e
mercoledì 19 ottobre dai maggiori sindacati greci, Adedy la
confederazione dei lavoratori pubblici e Gsee, quella dei privati.
La Grecia si mobilita ancora una volta contro i nuovi tagli che il
governo si appresta a effettuare per ottenere la sesta tranche di
finanziamenti da parte di Fmi, Bce e Unione europea.
Mentre
continuano le occupazioni dei ministeri, delle regioni e dei comuni i
sindacati greci affermano che il governo assieme alla troika
"intimidisce i lavoratori e i pensionati annunciando che il governo
potrebbe non essere in grado di pagare stipendi e pensioni... la verità
è che ogni volta che affrontiamo le scadenze del prestito vessatorio ci
vengono imposte nuove misure che strozzano i cittadini greci".
Il taglio di 30mila
"statali"
Ha destato grande scalpore l'annuncio che 30mila dipendenti statali
saranno rimossi dalla pubblica amministrazione greca entro Natale. Di
sicuro, 18-20mila dipendenti finiranno, entro dicembre, nella cosiddetta
"riserva di lavoro" ( una struttura 'inventata' dalla troika per
poter scavalcare la costituzione greca che impedisce il licenziamento)
dove riceveranno, per un anno, il 60% della paga attuale. Se per loro
non si troverà un'altro posto pubblico saranno messi a riposo con la
fruizione della piena pensione.
I primi 18-20 mila dipendenti pubblici arriveranno dai ministeri, dagli
enti locali, dalle agenzie statali e dalle public utilities e saranno
lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato e almeno 60
anni di età e di cui sia prevista la messa in pensione nel prossimo
biennio. Il loro posto di lavoro posto in pianta organica sarà abolito.
Per altri 7-8mila impiegati, ancora non definiti (ma potrebbero essere i
dipendenti regionali dei ministeri di cui è previsto il ritorno ad Atene
che non accettassero il trasferimento), si parla dopo l'anno,
dell'accesso all'indennità di licenziamento. Sicuramente saranno
collocati a riposo i circa 1000 dipendenti che, pur se pensionati,
lavoravano ancora nell'amministrazione (per ottenere una pensione
maggiore).
La "riserva di lavoro" sarà, dal 2012, la lista di proscrizione dove
finiranno i dipendenti pubblici giudicati inadeguati da una agenzia
governativa e da esperti della UE.
"Non vogliamo diventare il Bangladesh d'Europa"
La "fame" della troika in Grecia non finisce mai. Non contenti delle
misure già in atto hanno chiesto al governo di rinegoziare i contratti
collettivi, dove è fissato il salario minimo, e di prendere misure
legislative che prevedano la possibilità della negoziazione individuale,
in superamento del contratto collettivo. Lo scorso anno era stata
approvata una legge che permetteva di bypassare i contratti nazionali a
favore di quelli aziendali. Ma probabilmente alla troika non basta.
Il governo socialista è rimasto spiazzato dalla proposta della troika
"non abbiamo intenzione di diventare il Bangladesh -ha detto il primo
ministro Papandreu - alla richiesta di ridurre il salario minimo
(attualmente 570 euro netti).
Enzo Bernardo
Ufficio Internazionale Fp-Cgil
Roma, 4 ottobre 2011 |