Risoluzione Comitato Esecutivo CES

 

Si è tenuto nei giorni 24-25 giugno il Comitato esecutivo CES che ha discusso in particolare la situazione che si è determinata a seguito delle sentenze della Corte di Giustizia (Viking, Laval, Rueffert, Lussemburgo), dell’accordo del Consiglio sull’orario di lavoro, del referendum irlandese e, in materia di immigrazione, della direttiva rimpatri.

Si tratta di sentenze che riducono la sfera di autonomia del sindacato e penalizzano la sua azione, di provvedimenti che peggiorano fortemente le condizioni di lavoro con la possibilità di portare l’orario a 60-65 ore, che affrontano il problema dell’immigrazione partendo da norme restrittive e inaccettabili. Si dà così un’immagine dell’Europa non solo lontana dai problemi delle persone e dei cittadini ma che mette fortemente in discussione la politica sociale che si è costruita nel corso degli anni passati e lo stesso processo di integrazione europea.

Il risultato del Referendum irlandese non è del resto estraneo a tutto ciò. Né, in questo ambito, può essere trascurato il ruolo del governo italiano che ha svolto una funzione particolarmente negativa soprattutto sui temi dell’orario e dell’immigrazione.

Nell’ambito della discussione nel Comitato Esecutivo CES, la CGIL ha quindi chiesto, insieme a molti altri sindacati europei, una giornata di mobilitazione da gestire in ogni singolo Paese per la difesa delle condizioni di lavoro, dei diritti sociali fondamentali, del diritto di sciopero, dell’autonomia sindacale, contro l’accordo del Consiglio sull’orario e la direttiva rimpatri.

Le spinte congiunte hanno determinato che la giornata del 7 ottobre sia stata arricchita con il tema dell’orario di lavoro.

Alleghiamo quindi la risoluzione del Comitato Esecutivo che prevede per il 7 ottobre, a Parigi, la partecipazione della CES alla giornata di azione sul “lavoro dignitoso” (decent work) e iniziative specifiche di mobilitazione in vista del dibattito al Parlamento europeo sull’orario di lavoro. Desideriamo tuttavia sottolineare che sarà nostro impegno adoperarci insieme a CISL e UIL e agli altri Sindacati europei, affinchè nel corso dell’autunno si abbiano più complessive iniziative di mobilitazione coordinate dalla CES, per modificare i provvedimenti iniqui, e riequilibrare il rapporto tra mercato e politica sociale.

Tuttavia si rende necessario sviluppare iniziative territoriali su questi temi per costruire consapevolezza e coinvolgimento delle nostre strutture e dei lavoratori.