Appello
dei sindacati spagnoli per lo sciopero generale del 20 giugno 2002 C.c. O.o. Ugt Il
lavoro e la protezione sociale sono tuoi diritti Non
farteli prendere! Lo
sciopero generale del 20 giugno è necessario e inevitabile, rappresenta
l'opposizione dei lavoratori di questo paese al governo, che vuole sopprimere i
diritti del lavoro e ridurre le indennità di disoccupazione. Rappresenta anche
un deciso rifiuto alle dichiarazioni del governo che penalizzano i disoccupati. Lo
sciopero generale è anche una mobilitazione contro il licenziamento facile, a
buon mercato e arbitrario, che attenua la differenza tra licenziamento con o
senza giusta causa, eliminando le indennità di licenziamento. È una
mobilitazione contro le aziende che vogliono rafforzare il loro potere, e contro
la rottura dell'Accordo interconfederale per la stabilità dell'occupazione:
rafforzare la stabilità e diminuire i lavori precari. È anche una
mobilitazione contro l'incompatibilità tra disoccupazione e indennità dei
lavoratori che, dopo una lunga vita di lavoro, subiscono le ristrutturazioni
aziendali approdando al licenziamento, con un enorme impatto sul costo delle
loro pensioni. Lo
sciopero generale è una mobilitazione contro il cambiamento della natura
giuridica delle indennità di disoccupazione, che si vogliono trasformare in
"concessioni amministrative", perché devono essere attribuite e
mantenute gratuitamente, cosa che in Spagna e in tutta l'Europa è un diritto
soggettivo del lavoratore che paga la propria quota. Si pretende, inoltre, di
sottomettere i lavoratori che percepiscono le indennità alle esigenze
arbitrarie dell'Amministrazione con la sottoscrizione obbligatoria del
cosiddetto "compromesso di attività" e l'obbligo di accettare
qualunque impiego, pena la perdita delle indennità stesse. Lo
sciopero generale è una mobilitazione contro la mancanza di tutela e la
precarietà dei contratti, quello d'inserimento e quello interinale specifico
spagnolo, dove l'indennità di disoccupazione viene totalmente eliminata. Questa
precarietà non fa che aumentare ciò che è stato già imposto dal governo con
la sua Riforma del mercato del lavoro nel 2001. Lo
sciopero generale è una mobilitazione contro quello che potrebbe accadere se il
diritto all'indennità di disoccupazione per i lavoratori del settore agricolo
scomparisse poco a poco. Questi provvedimenti potrebbero
portare delle conseguenze molto gravi per le zone rurali della Andalusia
e dell'Estemadura e per le condizioni di vita dei lavoratori. D'altra parte,
pretendere di cambiare il diritto all'indennità con un sistema contributivo di
accesso impossibile, vista la precarietà di questo settore produttivo (e anche
discriminatorio nei confronti degli altri lavoratori), non risolve i problemi
dell'enorme mancanza di tutela nel settore agricolo. Lo
sciopero generale è anche una mobilitazione di tutta la società per esigere
dal governo, così come dai settori più arretrati del mondo dell'impresa, un
cambiamento di orientamento rispetto alla propria scommessa di un modello di
produzione che basa la competitività economica sulla precarietà e sui costi di
lavoro minimi, sul potere arbitrario del padronato e sul degrado delle
condizioni di lavoro, della salute e della sicurezza dei lavoratori. Lo
sciopero generale reclama un modello produttivo di qualità, vista la responsabilità
con la quale i lavoratori fanno le loro richieste salariali, fondate sul
miglioramento della formazione e sulla partecipazione, sul rafforzamento della
ricerca, dello sviluppo e dell'innovazione, per migliorare l'organizzazione e la
qualità del lavoro. Mostra
anche il rifiuto della segregazione e del controllo sul sistema educativo che,
come nel caso della Lou e della Legge sulla qualità dell'insegnamento,
impediscono l'autonomia universitaria e una più ampia mobilità sociale, cosa
che porta a una società meno aperta e ideologicamente più controllata. Lo
sciopero generale è dunque una mobilitazione contro una politica e una
filosofia che incoraggiano lo smantellamento progressivo e tenace dei pilastri
del modello sociale europeo, basato su un insieme di diritti ai quali i
cittadini non possono rinunciare. In questo senso, i funzionari statali che,
giorno dopo giorno, garantiscono il suo funzionamento, devono essere trattati
con rispetto dai governanti. Non si può continuare a ignorare la giustizia
delle loro rivendicazioni sul salario e sul lavoro, né il diritto alla
contrattazione collettiva che li protegge, quando vengono malgrado tutto vessati
a più riprese. Lo
sciopero generale vuole raggiungere gli obiettivi che le organizzazioni
sindacali rivendicano costantemente sia per migliorare e rafforzare le indennità
di disoccupazione (4 disoccupati su 10 non percepiscono alcuna indennità) che
le modalità contributive come l'assistenza, e per offrire delle vere opportunità
di ottenere un lavoro da parte dei Servizi pubblici d'impiego: rivendicazioni
che il governo ha disatteso sistematicamente. Il
pieno impiego e la protezione delle persone che, malgrado le loro necessità e
la volontà di lavorare, sono disoccupate, sono delle ragioni importanti per lo
sciopero generale. È uno sciopero generale che difende i diritti dei più
deboli, non uno sciopero corporativo. Uno sciopero che difende, con l'appoggio
della maggioranza della società spagnola, l'obiettivo di convergere con
l'Europa in materia di giustizia e di coesione sociale per migliorare le
condizioni di vita e di lavoro. I
provvedimenti del governo rappresentano, inoltre, un nuovo attacco alla riforma
fiscale, dove l'interesse elettorale prevale sull'interesse generale, dove chi
possiede di più paga di meno. Di fronte all'aumento dei prezzi e delle imposte
indirette, il governo vuole una moderazione dei salari, così che la qualità
dei servizi pubblici si deteriora sempre di più. Il
governo spagnolo pretende di imporre un ribasso dei salari e delle condizioni di
lavoro così che l'equilibrio tra crescita economica e la coesione sociale,
annunciato pubblicamente al vertice di Lisbona e ratificato a Barcellona, è
stato minato dalla presidenza spagnola al Consiglio europeo. In questo senso, lo
sciopero generale è una mobilitazione contro l'irresponsabile e violento
attacco del modello sociale europeo, contro tutte le alternative che non hanno
offerto alcuna soluzione all'insieme dei problemi posti dai cittadini. Per
tutti questi motivi e per il fatto che, davanti all'esercizio di responsabilità
che i sindacati esercitano, si ricevono in controparte degli atteggiamenti
autoritari e irrispettosi, noi lanciamo un appello a tutti i lavoratori, a tutti
gli studenti, a tutti i professori e funzionari del paese affinché diffondano
le nostre ragioni e partecipino alla grande mobilitazione per lo sciopero
generale del 20 giugno. -
Per la soppressione dei
provvedimenti che diminuiscono l'indennità di disoccupazione
e pretendono un licenziamento più facile e meno caro -
per indennità di disoccupazione
migliori -
per una qualità del pieno
impiego, sicura e con dei diritti -
per il rispetto delle
rivendicazioni e la contrattazione collettiva
dei funzionari statali -
per una qualità reale di
insegnamento per tutti -
per un modello sociale che
coniughi crescita e coesione sociale Il
lavoro e la protezione sociale Non
farteli prendere! |