Comitati aziendali europei: un futuro in crescita

 

La creazione del mercato unico europeo ha una dimensione economica e sociale di notevole importanza. Dobbiamo però affermare che, mentre è stata molto enfatizzata la sua funzione economica, il dibattito politico ha trascurato costantemente la dimensione sociale.

Questo non significa che non si sia tentato di introdurre delle regolamentazioni europee in questo campo. Tuttavia, rispetto a una schiera di decisioni economiche, queste hanno sempre rappresentato una minoranza. Uno dei più importanti tentativi nel campo sociale era «la proposta di guida e di riferimento del Consiglio per la realizzazione dei Comitati aziendali europei per l’informazione e la consultazione dei lavoratori nelle aziende e nei gruppi di società che operano all’interno della Comunità europea», che poi, in maniera definitiva, è stata adottata nel settembre del 1994 grazie al contributo del Consiglio dei ministri e del Parlamento europeo.

I sindacati europei generalmente hanno accolto con favore l’approvazione della Direttiva «sui Comitati aziendali europei» come il primo mattone per la costruzione di un’Europa sociale. Da un punto di vista sindacale, tuttavia, la Direttiva è caratterizzata da alcune imperfezioni. Per esempio non è possibile costituire un Cae se non ci sono tutti quanti i requisiti stabiliti nella Direttiva, ciò è dovuto a un’interpretazione molto restrittiva delle multinazionali.

I sindacati hanno criticato il fatto che i Cae hanno soltanto un diritto d’informazione, ma non hanno diritto di consultazione e nessun diritto partecipativo. Inoltre anche la soglia di 1.000 lavoratori è vista come un valore troppo alto. In più i sindacati precisano che la Direttiva è insufficiente al controllo di tutta una serie di sviluppi che una multinazionale può avere: delocalizzazioni, joint ventures e partecipazioni strategiche con altri gruppi, franchising concepts ecc.

Le posizioni prese dalle federazioni europee del sindacato contengono molte proposte per migliorare le disposizioni della Direttiva. La Direttiva «sui Comitati aziendali europei» non è certamente il «meglio» per quanto riguarda i sindacati; tuttavia nessuno nega che, per la prima volta al mondo, la Direttiva rappresenti la prima regola legale che garantisca il diritto dei rappresentanti dei lavoratori a essere informati circa la situazione dell’azienda in cui essi lavorano, i relativi progetti e i programmi d’investimento. Egualmente offre ai rappresentanti dei lavoratori l’opportunità di incontrarsi almeno una volta l’anno e di scambiarsi informazioni.

Il Comitato aziendale europeo non costituisce ancora «la legislazione armonizzata del lavoro a livello europeo», ovviamente sono le regole nazionali che accolgono la Direttiva dell’Ue.

Come esperienza pratica con i Cae la larghezza e la profondità delle informazioni e della frequenza d’incontro variano da un gruppo a un altro.

Oltre agli sforzi fatti nel Parlamento europeo per migliorare la Direttiva è necessario uno sforzo per migliorare le strutture già esistenti; infatti già molti Cae, per esempio, includono alcuni paesi che non appartengono all’Ue (per esempio Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria ecc.).

 

General electric e i Comitati aziendali europei 

All’inizio dell’anno 2000 General electric stipulò due accordi per la costituzione di due Cae relativi a due divisioni: Ge power systems (agosto 1998) e Ge power control (ottobre 1999), inoltre è in atto la negoziazione, dalla metà del 1999, per il Cae di Medical system.

 

Composizione del Cae di Geps

Paese

Addetti

Seggi attuali
(Accordo Ge)  

Italia

4320

6

Francia

2430

4

Regno Unito

1106

2

Norvegia

592

1

Germania

428

2

Svezia

184

1

Spagna

123 2

Finlandia

103 1

Paesi Bassi

72 0

Irlanda

36

0

Austria

1

0

Altro

775

0

Totale

10170

19

 

Obiettivi e scopi del Progetto

Vorremmo precisare che oggi l’informazione e la consultazione del nostro Cae sono un’attività puramente formale che non coinvolge minimamente il reale processo decisionale di General electric.  

General electric è caratterizzata da una notevole abilità e dinamicità nel condurre i suoi processi di riorganizzazione, acquisizione e ristrutturazione. Per questo motivo abbiamo la necessità di migliorare tutte le azioni che riguardano il diritto alla consultazione e all’informazione, l’anticipazione dei cambiamenti, la prevenzione e risoluzione delle dispute specialmente in relazione alle ristrutturazioni, alle fusioni, ai cambi di gestione, all’outsourcing ecc.

Per esempio, un’ottima cosa sarebbe quella che ogni Cae potesse includere nelle proprie «linee guida» la possibilità di estendere ai rappresentanti degli enti locali tutte le informazioni e il diritto alla consultazione, riguardo a investimenti produttivi che si trovano al di fuori dell’Ue, qualora questi possano avere effetto sugli insediamenti rappresentati dalla Direttiva ed eventualmente far partecipare all’informativa i relativi rappresentanti dei lavoratori, nel caso esistessero.

Un altro punto che prendiamo in considerazione è quello di individuare quali valori e quali elementi della politica di Ge non siano conformi agli indirizzi europei e alle leggi nazionali relative a tutele e diritti del lavoro.

Veramente importante è anche il punto relativo all’informazione sulla formazione del personale. Per noi lo strumento formativo è strategico per evitare e limitare i danni derivati dalle ristrutturazioni.

La presenza nel progetto sia di rappresentanti sindacali sia di esperti legali è molto importante , e permetterà un ulteriore sviluppo della nuova Direttiva. Pensiamo che questo progetto sia importante per il miglioramento della Direttiva sui Cae, al fine di evitare ulteriori costi sociali, e, premendo su tutti i Cae, spingerli ad aderire alla nuova «linea guida».

La finalizzazione del Progetto avverrà con la pubblicazione di un documento che sintetizzerà i risultati, i dati raccolti e le proposte emerse dal dibattito. La vita del Progetto continuerà sul sito web, che sarà uno strumento importante per controllare i risultati e la sua applicabilità.

 

Programma delle attività 

Il Progetto sarà realizzato in tre fasi:

1. Un incontro preparatorio che si terrà a Firenze, al Nuovo Pignone, alla fine di ottobre 2002. Questo incontro durerà un giorno, e vedrà come partecipanti: il Comitato ristretto del Cae di General electric power systems, i rappresentanti sindacali di Fim-Fiom-Uilm, un rappresentante per la Cgil, un rappresentante per la Fem, un rappresentante per la Regione Toscana, un rappresentante per General electric power systems e l’esperto. Questa riunione definirà i punti che non sono stati sondati per e-mail o per telefono, e metterà a punto sia l’organizzazione sia il sito web del nostro Progetto.

2. La fase più importante è rappresentata dall’evento principale, che si terrà a Bruxelles alla fine di febbraio 2003. Durerà due giorni e conterà 46 partecipanti: il Cae al completo, i delegati sindacali provenienti dalla Francia, dal Regno Unito, dalla Germania, dalla Svezia e dall’ Italia, un rappresentante per la Federazione europea metalmeccanici, un rappresentante per General electric power systems un rappresentante per la Regione Toscana, un esperto ed esponenti esterni di rilievo.

Il primo giorno sarà dedicato a una valutazione della situazione corrente e al relativo resoconto informativo, oltre che alla definizione dei requisiti e degli obiettivi.

Il secondo giorno sarà dedicato al dibattito sulla proposta di estendere la consultazione e l’informazione ai siti esterni all’Unione europea, nel caso in cui tali siti coinvolgessero aziende Ge collocate all’interno dell’Unione, cercando anche la partecipazione dei governi locali.

Secondo noi, una soluzione potrebbe essere l’istituzione di una commissione mista, che comprenda un numero di esperti dedicati all’analisi delle linee di condotta e dei valori Ge rispetto alle direttive europee e alle leggi nazionali, sforzandosi allo stesso tempo di stabilire un mutuo «sistema» per promuovere la conformità con i «valori» e le direttive europee e nazionali. Inoltre, la creazione di una commissione mista (sindacati-Ge) dovrebbe essere considerata al fine d’identificare i principali tentativi di approccio e di linee guida, applicabili ai lavoratori, e studiati per eliminare processi di inadeguatezza professionale. All’incontro del secondo giorno è attesa la partecipazione dei rappresentanti del Parlamento europeo.

3. La fase finale, si terrà a Firenze alla fine di maggio 2003. Questo incontro avrà la durata di un giorno e vedrà la partecipazione di: il Comitato ristretto del Cae, il Comitato di General electric power systems, i rappresentanti sindacali di Fim-Fiom-Uilm, un rappresentante della Cgil, un rappresentante della Fem, un rappresentante della Regione Toscana, un rappresentante di General electric power systems e l’esperto. Questo incontro verterà sulla valutazione finale del Progetto.

 

Programma dell’evento principale

Prima giornata

• Valutazione della situazione corrente e resoconto informativo.

• Definizione dei requisiti e degli obiettivi.

 

Seconda giornata

• Strategia per estendere la consultazione e l’informazione ai siti esterni all’Unione europea, nel caso in cui tali siti coinvolgessero aziende Ge collocate all’interno dell’Unione.

• Comparazione delle linee di condotta e dei valori Ge rispetto alle direttive europee e alle leggi nazionali.

• Costituzione di una commissione mista (sindacati-Ge) al fine d’identificare i principali tentativi di approccio e di linee guida, applicabili ai lavoratori, e studiati per eliminare processi di inadeguatezza professionale.

• Implementazione di un progetto destinato all’estensione dei diritti all’informazione e alla consultazione dei rappresentanti dei governi locali.

A questo incontro parteciperanno i rappresentanti del Parlamento europeo.

Note di Bilancio:

L’articolo di bilancio «contributo in genere» si riferisce al contributo volontario dato dai tre delegati della società che lavoreranno per l’intera durata del Progetto. In particolare, contribuiranno all’allestimento e all’ organizzazione del seminario che si terrà a Bruxelles, febbraio 2003, per garantirne la riuscita.

Inoltre, l’uso delle sale di riunione che l’organizzazione sindacale di Firenze metterà a nostra disposizione per l’incontro di preparazione e finale, è stato incluso nel conto.