Relazione alla Fem di Alberto Volpato (Presidente Cae Ge C&I) Bruxelles,
6 Settembre 2004 Nella
mia relazione di oggi volevo fare una breve storia del Cae Gepc ed esporre i
problemi che abbiamo affrontato da quando sono stato nominato Presidente ad
Ottobre 2003. Il
Cae Gepc nasce nell’Ottobre 1999, data dell’accordo e della prima riunione
annuale, i membri presenti rappresentavano : Belgio, Germania, Spagna, Italia,
Francia, Portogallo, Olanda e Inghilterra. Da
allora abbiamo avuto solo incontri annuali in cui abbiamo registrato un continuo
calo occupazionale nei vari paesi e lo sviluppo di stabilimenti in Polonia e
Ungheria che hanno via via ricevuto le produzioni degli altri paesi oltre le
nuove produzioni (es. interruttori industriali in Polonia).
Ad
Ottobre 2003 avevamo iniziato a rinegoziare l’accordo sul nostro Cae che
allora rappresentava solo Gepc esclusi Polonia e Ungheria. Con
il nuovo accordo volevamo ottenere : a)
Presenza
dell’esperto sindacale alla riunione annuale del Cae con il Presidente del
gruppo europeo. b)
Presenza
dei membri per Polonia e Ungheria. Nella
prima bozza del nuovo accordo questi 2 punti erano già definiti, per la
partecipazione dei membri di Polonia e Ungheria era definita a partine da Maggio
2004. Il
23 Dicembre 2003 a Barcellona abbiamo avuto una riunione straordinaria fra la
Direzione aziendale e il Comitato ristretto del Cae (Presidente, membro spagnolo
e belga con anche l’esperto sindacale Carlos Vallejo) con all’ordine del
giorno l’annunciata integrazione
a inizio Dicembre 2003 fra alcune divisioni Ge a partire dal 1 Gennaio
2004 e il completamento dell’accordo del Cae di cui veniva chiesta
l’estensione da Gepc alla nuova società Ge C&I perchè alla Ge Lighting
il Cae non esisteva. In
quella riunione si otteneva la bozza definitiva del nuovo accordo Cae Ge C&I
(firmata poi il 28 Aprile 2004) e venivano
illustrate le ragioni e la dimensione della nuova società a livello
mondiale ed europeo. Nel
mondo Ge accorpava 3 società : Ge
Lighting, Ge Power Controls e Ge Appliances per un totale di 75.000 dipendenti
con l’obiettivo di ottenere delle sinergie per ridurre i costi. Ge
costituiva 3 sedi centrali per 3 mercati continentali, una negli Stati Uniti per
le Americhe, una Budapest per Europa, Africa e India e per la prima volta a
Shangai per l’Asia. Per
l’Europa in Ge C&I confluivano i 13.000 lavoratori di Ge Lighting e i
5.000 di Ge Power Controls formando così un gruppo da 18.000 lavoratori.
Nella
riunione straordinaria del 28 Aprile 2004 oltre alla firma del nuovo accordo Cae
che stabiliva la possibilità di elezione dei membri di Polonia (1) e Ungheria
(3) portando così il Cae Ge C&I da 8 a 12 membri più l’esperto sindacale
della Fem che è Carlos Vallejo, venivano comunicate le prime decisioni di
integrazione : a)
Chiusura
di 8 Customer Service Gepc (85 lavoratori) per centalizzare nell’unico CS a
Budapest dove Ge Lighting aveva già centralizzato il proprio. b)
Chiusura
del magazzino prodotti finiti di Terrassa (23 lavoratori) per creare
all’esterno un unico magazzino per Spagna e Portogallo. Il
Comitato ristretto del Cae Ge C&I ha espresso il proprio parere negativo
soprattutto sulla scelta di chiudere completamente gli 8 CS di Gepc, ma la
Direzione aziendale non ne ha tenuto conto. Il
primo di Settembre 2004 fra Direzione Ge C&I e Comitato ristretto del Cae è
stata preparata l’agenda della prossima riunione annuale del Cae che si terrà
a Budapest il 7 e 8 Ottobre 2004. Questa
prevede che tutti i membri del Cae ricevano presso la propria sede entro il 5
Ottobre 2004 la documentazione che verrà poi illustrata dal Presidente Ge
C&I Berumen l’8 Ottobre. Una
riunione sindacale dei 12 membri Cae con Carlos Vallejo il 7 Ottobre dalle 3
alle 6 del pomeriggio per preparare la riunione con il Presidente Berumen a cui
per la prima volta parteciperà anche il nostro esperto sindacale. Infine
è prevista una riunione sindacale l’8 Ottobre per un primo bilancio sulla
riunione annuale 2004 del Cae Ge C&I, dopo tale riunione. Il
3 Settembre a tutti i membri Cae è stata inviata l’agenda di questa riunione
con le indicazioni organizzative per poter parteciapare alla riunione annuale
del Cae dove tutte le spese sono a carico della Direzione Ge C&I (tranne che
al membro Polacco che sarà eletto il 24 Settembre). Voglio
concludere questa mia relazione con alcune brevi considerazioni. Finora
i membri eletti nel Cae erano già dei delegati sindacali iscritti ai loro
sindacati nazionali di categoria affiliati alla Fem, spesso con molti anni di
esperienza di attività sindacale nel loro paese, questo a garanzia di una
migliore rappresentatività degli interessi dei lavoratori, c’è stato però
un notevole ricambio nel Cae tant’è che da fine 1996 quando è iniziata la
procedura per la costituzione del Cae solo io e il membro Portoghese ci siamo
ancora, mi auguro che gli attuali 12 membri del Cae Ge C&I ci siano almeno
fino ad Ottobre 2007, quindi per tutta la durata dell’attuale accordo. Invito
tutti i membri del Cae a usare la documentazione della prossima riunione annuale
che riceveranno entro il 5 Ottobre per arrivare preparati alla nostra riunione
del 7 Ottobre per meglio organizzarci sulle questioni da porre alla riunione con
il Presidente Berumen. Ricordo
a tutti che il Cae ha diritti di informazione/consultazione, non però diritto
di contrattazione che oggi è possibile solo a livello di ogni singolo paese in
base a contratti e leggi nazionali. Infine
voglio sollecitare la Fem e i sindacati dei vari paesi a lavorare per arrivare
al contrato europeo di categoria per evitare che siano i governi dei vari paesi
e il futuro governo europeo a definire la futura contrattazione dei lavoratori
in Europa, in questa prospettiva deve essere anche definita la possibilità per
i Cae di contrattare per i lavoratori che rappresentano. Se
come sindacati europei vogliamo evitare che il costo del lavoro inferiore dei
paesi dell’Est Europa sia usato dalle aziende per ridurre i costi riducendo i
lavoratori nei paesi dove il costo del lavoro è più alto, se vogliamo evitare
che in molti paesi si torni a lavorare per 40 e più ore alla settimana a parità
di salario per evitare che varie attività siano portate nell’Est Europeo oggi
e in Asia domani o altrove dove il costo del lavoro è ancora più basso, non
abbiamo alternativa, dobbiamo costituire un Sindacato europeo che lotta e
contratta per tutti i lavoratori europei. |