Giorgio Cremaschi: “Gravissimi danni dalla decisione americana di sospendere la commessa Iran per il Nuovo Pignone. Il Governo intervenga”

Giorgio Cremaschi, segretario nazionale della Fiom-Cgil, ha così dichiarato sulla situazione industriale del Nuovo Pignone.

   

“Il fatto che l’azienda abbia confermato la decisione di sospendere le produzioni di turbine per il mercato iraniano è di una gravità senza precedenti. La multinazionale General Electric decide, in Italia, cioè in un Paese che non ha in essere sanzioni industriali verso l’Iran, di applicare le decisioni dell’amministrazione Bush. In questo modo si fa un danno gravissimo alle prospettive industriali del Nuovo Pignone. Le turbine e i prodotti per l’industria degli idrocarburi iraniani rappresentano una parte rilevante del fatturato e della produzione del gruppo italiano. Le assicurazioni della multinazionale che tali decisioni non avranno conseguenze occupazionali sono prive di credibilità. Se il Nuovo Pignone è costretto a rinunciare alla commessa iraniana per imposizione del governo americano, i danni prima o poi arriveranno. Arriveranno sia sul piano produttivo, sia su quello occupazionale.”

“Di fronte a questa decisione della proprietà di un gruppo italiano ad altissima tecnologia, chiediamo al Governo di intervenire per fare rispettare le decisioni del nostro Paese e dell’Europa in termini di politica estera e commerciale. Altrimenti si affermerebbe il principio della extra territorialità delle multinazionali, con le inevitabili disastrose conseguenze sul piano produttivo ed occupazionale.”

 

 

 

 

Roma, 4 febbraio 2005