Documenti approvati dalla Direzione nazionale della Fiom-Cgil il 3 giugno 2003
1.
Documento politico Sulla base delle decisioni assunte dal Comitato Centrale, la Direzione della Fiom proclama altre 16 ore di sciopero per tutta la categoria da svolgersi in modo articolato nei territori e nelle imprese. La Direzione indice per la giornata di giovedì 12 giugno una giornata di mobilitazione nazionale della categoria caratterizzata dalla consegna, in tutte le aziende e alle associazioni territoriali, della diffida all’applicazione dell’intesa Federmeccanica Fim, Uilm del 7 maggio. La
diffida, che sarà fatta anche a fini di tutela legale, conterrà la richiesta
di ultrattività del Ccnl del 1999 per le parti normative. Il
Comitato Centrale della Fiom, che si riunirà nuovamente alla fine del mese di
giugno, valuterà e deciderà ulteriori iniziative di mobilitazione per i
prossimi mesi. La
Direzione della Fiom considera l’intesa siglata dalla Confapi con Fim e Uilm
ulteriormente peggiorativa di
quella siglata dalla Federmeccanica, in particolare con l’aumento dello
straordinario non contrattato e
l’incredibile “patto formativo”, che lede la
libertà di ogni singolo lavoratore. In un settore dove la Fiom
è largamente maggioritaria si vuole applicare un accordo firmato da
organizzazioni sindacali che sono largamente minoritarie. E’ questo un vero e
proprio sopruso nei confronti dei lavoratori metalmeccanici. La Direzione nazionale della Fiom nell’ambito della lotta nazionale per il rinnovo del contratto, decide di dare corso a vertenze aziendali, possibili ovunque siano convalidate dal voto referendario delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti, con la presentazione di piattaforme che abbiano come esplicito riferimento le richieste della Fiom per il rinnovo del Ccnl e la ultrattività del contratto del 1999, a tutela dei lavoratori contro i peggioramenti normativi introdotti dall’intesa del 7 maggio. Le
indicazioni di fondo per la stipula di tali precontratti
vengono definite nazionalmente perché
finalizzate alla riconquista del contratto nazionale. Al
fine di un ulteriore sviluppo dell’iniziativa per il contratto e la democrazia
sindacale, la Direzione dà mandato alla Segreteria di promuovere nelle prossime
settimane specifiche iniziative su precarizzazione del lavoro, politiche
industriali e stato del settore, democrazia sindacale e rappresentatività. Tale
iniziative saranno aperte a contributi e partecipazioni esterne
all’organizzazione. Nel
quadro della vertenza contrattuale assume particolare rilevanza lo sviluppo
della Cassa di Resistenza che dovrà essere presente in tutte le iniziative di
mobilitazione della categoria. La
Direzione della Fiom rivolge un appello a tutte le
sue strutture per un impegno straordinario a sostegno della campagna
referendaria del 15 e 16 giugno, per l’estensione dell’art. 18 a tutti i
lavoratori dipendenti. Approvato
all’unanimità La decisione di percorrere la strada delle intese precontrattuali non inerisce al normale rinnovo dei contratti aziendali, così come previsto dall’accordo del 23 luglio ’93, che è stato invece violato dalla Federmeccanica e dalla Confapi con la definizione delle intese con Fim e Uilm. Le
vertenze e le intese precontrattuali costituiscono parte integrante della
mobilitazione e della lotta per conquistare un nuovo Ccnl. Per
questo la scelta delle intese aziendali precontrattuali esige
che nella definizione degli accordi sia esplicitamente richiamato il
rapporto con il rinnovo del Ccnl, questo anche per far sì che l’impresa si
attivi nell’ambito della propria associazione
di rappresentanza, per la riapertura del confronto nazionale. Il riconoscimento
dell’ultrattività del Ccnl del ’99 è necessario, per evitare i
peggioramenti normativi che l’intesa del 7 maggio e quella Confapi realizzano, tra l’altro tramite il recepimento nella
normativa contrattuale, della legge 30, del decreto legislativo 368 sui
contratti a termine, della legge 66 sugli orari. A
partire da questa premessa, che deve essere parte integrante delle intese, gli
obiettivi rivendicativi prioritari, possono essere riassunti nelle seguenti
indicazioni: Salario:
un aumento che garantisca il potere di acquisto e la redistribuzione di una
parte della produttività. In particolare il
recupero integrale dell’inflazione 2001-2002 a partire da gennaio 2001,
comprensivo dell’andamento di settore e l’inflazione reale prevedibile per
il 2003-2004, così come quantificato nella piattaforma Fiom. Lo scaglionamento
degli aumenti deve garantire la copertura del potere di acquisto nel periodo di
riferimento 2003-2004, senza anticipi di spettanze dei futuri contratti. Sulla
base di questa impostazione il riferimento per la definizione degli aumenti è
costituito dalla qualifica del 3° livello. Diritti sulla flessibilità: l’azienda si deve
impegnare a confermare a tempo indeterminato tutti i lavoratori con contratto a tempo determinato e interinale
che abbiano svolto complessivamente nell’azienda una prestazione lavorativa
prolungata. L’azienda si deve impegnare ad esaminare con le Rsu tutti i
contratti a causa mista (Cfl, apprendistato), almeno tre mesi prima della loro
scadenza, al fine di favorirne la conferma. L’azienda si deve impegnare ad
informare le Rsu di tutti i rapporti di collaborazione e di consulenza
nell’ambito dei rapporti di lavoro definiti dal Ccnl. Disponibilità delle
aziende interessate a un confronto sul sistema degli appalti e terziarizzazioni
a livello di sito. Orari:
conferma integrale della normativa attualmente prevista dal Ccnl 1999 per
l’orario massimo settimanale, gli straordinari, le flessibilità, le
turnazioni. Ulteriori obiettivi: una volta conseguiti i risultati sui punti precedenti, che sono la premessa vincolante ed indispensabile per le intese, si possono realizzare ulteriori obiettivi sui temi degli orari, dell’inquadramento, del diritto allo studio, delle trasferte, della reperibilità, dei diritti individuali, tenendo conto della particolare situazione aziendale e delle esigenze dei lavoratori.
Approvato all’unanimità Roma, 3 giugno 2003 |