Massimo Masat, segretario generale Fiom Gorizia

A Gorizia sono stati firmati i primi due precontratti del Friuli, ma in generale le aziende fanno difficoltà ad accettare di aprire una discussione con la Fiom.

Io credo che succeda a Gorizia quello che sta succedendo un po’ in tutta Italia, cioè si è sviluppata l’idea di estromettere la Fiom dal tavolo nazionale delle trattative, pur essendo il sindacato maggiormente rappresentativo. Lavoriamo in un territorio dove la Fiom ha un grande seguito all’interno delle aziende, in modo particolare nello stabilimento di Fincantieri dove da 5 mesi si sta facendo una battaglia durissima, e il fatto più evidente è che su questa posizione “dura”, intransigente di Fincantieri si sono allineate anche le altre imprese del territorio.

Comunque abbiamo conquistato due precontratti, uno alla Reggiane mare, azienda monfalconese che fa parte del gruppo Fantuzzi di Reggio Emilia, e uno alla Sbe, dove si producono bulloni, devo ammettere però che in generale la situazione è difficile, perché le imprese subiscono forti pressioni da Fincantieri che qui la fa da padrone, e da parte dell’Associazione industriali: abbiamo notato un atteggiamento nuovo, aggressivo, sono andati nelle aziende del territorio per cercare di impedire che si arrivasse alla firma dei preaccordi con la Fiom. La linea di Federmeccanica è tangibile e si sente tutta nell’aria.

È importante però il risultato di questi due accordi, che stanno rilanciando in maniera forte le iniziative anche nelle altre fabbriche, dove naturalmente i lavoratori hanno dato il mandato alla Fiom per aprire le vertenze sui precontratti.

Come si sta sviluppando la trattativa con Fincantieri?

L’azienda ha assunto una posizione molto dura a fronte delle iniziative di sciopero dei lavoratori infastidita non solo per la quantità di ore, ma anche per il tipo di scioperi: non ha voluto accettare nemmeno un incontro con il sindacato, significa che non vuole conoscere la controparte, negando il valore democratico della partita, e lo dico perché, contrariamente a quanto pensano in Fincantieri, il valore del mandato delle lavoratrici e dei lavoratori – lì come in tutte le altre fabbriche – ha un peso notevole, la maggioranza dei lavoratori metalmeccanici di queste aziende ha votato per il precontratto, ma se non viene riconosciuta la legittimità della loro richiesta, diventa un problema.

Comunque continueremo a lottare insieme ai lavoratori, che non danno segni di cedimento, anzi  continuano a mantenere un alto profilo del confronto e dello scontro e anche questo serve ad alzare il morale, è un atteggiamento che fa da traino per le aziende più piccole, dove si percepisce il timore di firmare precontratti con la Fiom, anche se disponibili nella sostanza a farlo, per le possibili ritorsioni di Federmeccanica.