Dichiarazione della Fiom al tavolo Unionmeccanica-Api “Contestiamo legittimità ed efficacia giuridica di un’intesa separata sottoscritta in palese violazione delle regole vigenti e in mancanza di alcuna consultazione democratica dei lavoratori”
La Fiom-Cgil contesta in primo luogo la legittimità e l’efficacia giuridica di questo accordo perché sottoscritto in palese violazione delle regole – relative agli oggetti, ai tempi e ai soggetti della contrattazione – contenute nel Protocollo del 23 luglio 1993 e nello stesso Contratto collettivo nazionale di lavoro del 25 gennaio 2008. Protocollo e Contratto che sono ancora pienamente vigenti ed efficaci, non essendo mai stato disdetto il primo, e non essendo ancora scaduto il secondo che è in vigore fino al 31 dicembre 2011; al 31 gennaio 2010, infatti, è scaduto solo il primo biennio economico. Ora, essendo il Protocollo del 1993 ancora vigente, così come ancora vigente ed efficace è il Contratto nazionale del 2008, appare assolutamente infondata e illegittima la pretesa di modificare e integrare questi testi contrattuali al di fuori delle procedure e dei tempi previsti dai testi stessi e senza il consenso di tutte le parti stipulanti. Ribadiamo quindi la nostra posizione, già comunicata per tempo a tutte le parti negoziali, per la quale si ritiene che l’unica negoziazione oggi legittima ed efficace può riguardare esclusivamente il biennio economico scaduto al 31 gennaio 2010 e che eventuali modifiche e integrazioni dell’attuale sistema contrattuale, e del Contratto nazionale vigente, nonché delle scadenze e decorrenze ivi previste possono essere effettuate solo con il consenso di tutte le parti stipulanti gli accordi stessi. La soluzione salariale, diluita peraltro in quaranta mesi, è del tutto insoddisfacente. La Piattaforma da noi presentata non è mai stata presa in considerazione al tavolo della trattativa, come non è mai stata discussa nel merito la proposta avanzata dalla Fiom il primo marzo 2010 al fine di difendere l’occupazione delle lavoratrici e dei lavoratori addetti nelle imprese metalmeccaniche che applicano il Ccnl Unionmeccanica-Api e al tempo stesso di evitare la pratica degli accordi separati. Siamo in presenza di una violazione delle più elementari regole di democrazia. L’intesa separata è siglata da Unionmeccanica con organizzazioni sindacali che rappresentano una minoranza delle lavoratrici e dei lavoratori del settore. Non a caso Fim e Uilm hanno rifiutato di sottoporre a referendum vincolante la validità dell’intesa separata. La Fiom non lascerà nulla di intentato per contrastare gli effetti negativi di questa intesa e per conquistare, con le lavoratrici e i lavoratori, un legittimo rinnovo della parte economica del Contratto nazionale. Per la Fiom la vertenza contrattuale per il rinnovo del biennio economico rimane tuttora aperta e pertanto gli aumenti che nel frattempo verranno corrisposti saranno da noi considerati un’erogazione unilaterale. Fiom-Cgil Nazionale Roma, 4 giugno 2010
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