Comunicato tavolo Unionmeccanica Confapi

Con gli incontri svoltisi il 23 aprile e il 30 aprile u.s., si è formalmente conclusa una prima fase di trattativa per rinnovo del Ccnl con Unionmeccanica che dobbiamo complessivamente giudicare in modo insufficiente e negativo.

Nell’incontro del 23 scorso sono state discusse le richieste relative all’inquadramento professionale e al salario ed è stata l’occasione di formale unificazione, anche sul tavolo di Unionmeccanica, delle piattaforme rivendicative di Fim e Uilm.

Nel merito, sulle richieste relative all’inquadramento, se da una parte Unionmeccanica riconosce l’esigenza di ammodernamento dell’impianto contrattuale, contemporaneamente, dall’altra parte non è disponibile ad accettare sperimentazioni che non abbiano certezze nei costi. In realtà ciò significa non disponibilità ad avere dei costi sul versante dell’inquadramento e della classificazione nel corso di questa vigenza contrattuale. Per questo, Unionmeccanica si è dichiarata disponibile ad attivare la Commissione nazionale già prevista nell’attuale Ccnl per una riforma dell’inquadramento senza fissare tempi predeterminati al suo operare.

Sul salario, la delegazione Fiom ha illustrato e confermato le ragioni politiche ed economiche che sono alla base della richiesta di un aumento salariale, nel biennio, di 135 € uguali per tutti, sottolineando come tale scelta sia stata validata dall’elevato livello di partecipazione che si è manifestata con il referendum di approvazione della piattaforma.

Unionmeccanica ha ribadito la non disponibilità a includere la produttività di settore tra i criteri di cui tener conto, così come sono indisponibili a una richiesta salariale uguale per tutti che considerano contraria alla valorizzazione della professionalità. Riservandosi poi una valutazione complessiva di costi contrattuali. In sostanza, Unionmeccanica si predispone a normare ipotesi quantitative parallele alle proposte di Federmeccanica.

Unionmeccanica ha dichiarato la disponibilità a valutare la possibilità di riconoscere per il biennio un aumento salariale che possa tener conto che l’inflazione programmata non è congrua con l’andamento inflattivo registrato fino a oggi.

Una risposta quindi assolutamente insoddisfacente che conferma la valutazione negativa che avevamo avuto modo di esprimere sull’andamento degli incontri svolti in precedenza. In particolare, Unionmeccanica conferma la scelta di volere utilizzare il rinnovo del contratto per recepire le nuove leggi che precarizzano il lavoro e non si differenziano in alcun modo nel merito del tavolo Federmeccanica.

E’ con questo giudizio che, nell’incontro odierno, abbiamo motivato, illustrandole alla controparte, le decisioni assunte dal Comitato centrale della nostra organizzazione al termine del periodo di moratoria.

Per riaffermare la volontà di verificare sino in fondo e nel merito delle nostre richieste, l’incontro si è concluso con la fissazione di quattro sessioni di approfondimento su formazione, normativa, inquadramento e salario per le giornate del 7 e del 16 maggio p.v.

A maggior ragione, quindi, è necessario che si sviluppino da subito le iniziative di sciopero decise al Comitato centrale a sostegno delle nostre richieste e della lotta di tutte le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici in difesa del Contratto nazionale di lavoro.

 

                                                                                                Fiom-Cgil nazionale

 

Roma, 2 maggio 2003