| Rinnovo Ccnl orafo-argentieri Perché il contratto tarda da così tanti mesi 
 Come
        purtroppo avevamo previsto, l’atteggiamento della Federorafi, espresso
        già nei precedenti incontri e riproposto, anzi aggravato,
        nell’incontro del 2 dicembre, ha determinato uno stallo delle
        trattative per il rinnovo del contratto nazionale.  La
      delegazione degli Orafi ha mantenuto la richiesta di ridurre la copertura
      salariale dei primi 3 giorni di malattia, migliorando lievemente il
      trattamento delle malattie lunghe. Sono
      rimaste le ipotesi peggiorative sul part-time, che può produrre
      flessibilità selvaggia negli orari di lavoro, così come restano ambigue
      le posizioni sull’orario settimanale. Sull’inquadramento
      le aziende hanno dato disponibilità ad intervenire sui quadri, ma
      peggiorando le condizioni di passaggio dal 1° al 2° livello, mentre non
      hanno nemmeno risposto alla richiesta di migliorare le condizioni
      professionali del 3° livello. Sul
      salario è stato riproposto l’aumento di 90 € al 5° livello, come
      puro agganciamento all’accordo separato dei metalmeccanici,
      dichiarandosi disponibili ad agire solo sulle decorrenze in maniera
      diversa dai metalmeccanici, mentre per aumentare la cifra bisognerebbe o
      allungare i tempi del contratto o monetizzare una parte dei permessi di
      riduzione di orario. Le aziende hanno dichiarato che questa posizione è
      già una mediazione, in quanto se si dovesse rigidamente seguire
      l’inflazione programmata l’aumento dovrebbe essere di 87 €. Nella
      sostanza le aziende hanno offerto 3 € mensili in più al 5° livello
      rispetto a quanto è automaticamente dovuto. Questa posizione, secondo
      quanto dichiarato dalle stesse aziende, è la stessa dall’inizio della
      vertenza contrattuale. Su
      tutte le altre richieste, in particolare su quelle presentate dalla Fiom
      per ridurre la precarietà e aumentare i diritti al lavoro, non c’è
      nessuna risposta. Nel
      corso dell’incontro  -
      un aumento salariale che tenga conto del peggioramento del tenore di vita
      dei lavoratori e che sia un reale compromesso tra quanto richiesto dal
      sindacato e quanto offerto dalle aziende.  - Un accordo normativo che cancelli tutti i peggioramenti del contratto, a partire dalla malattia, e che segni qualche reale passo in avanti per i lavoratori. I
      lavoratori orafi devono sapere che se il contratto tarda è perché le
      aziende non sono ancora state portate ad una vera disponibilità a
      cambiare le loro posizioni iniziali. Questo è dovuto anche al fatto che
      in questi mesi ci sono stati solo incontri, ma nessuna iniziativa di
      lotta.  Per
  fare un vero contratto le aziende devono finirla con gli ultimatum ed essere
  disponibili a una vera trattativa. Sosteniamo il contratto con  Roma, 7 dicembre 2004 |