Dichiarazione di Gianni Scaltriti a nome della Segreteria nazionale della Fiom-Cgil e della delegazione trattante alla sessione conclusiva della trattativa dell’accordo separato per il rinnovo del Ccnl dei metalmeccanici.

 

Roma, 9 luglio 2003

In via preliminare vorrei segnalare e rendere evidente la carenza di legittimazione a rendere la “dichiarazione delle parti stipulanti”, che intendereste inserire nella parte precedente la Premessa del Ccnl.

Vi è in essa una incongruità relativa al fatto che a prescindere da questa intesa siglata oggi, fra A.G.C.I.-Produzione e Lavoro e A.N.C.P.L.-Legacoop e Federlavoro e Servizi-Confcooperative, il protocollo del 23/7/93 vive.

Vive anche indipendentemente dall’intesa in questione, l’art. 36 del Ccnl in vigore.

Per queste ragioni ed altre di ordine democratico e di peso della nostra rappresentatività è inconcepibile offrire all’organizzazione maggioritaria per numero di iscritti e per delegati eletti nelle Rsu, un sistema di libertà e di agibilità sindacali in “concessione per conto terzi”.  Infatti il dispositivo dell’art. 36 del Ccnl vigente, risolve, in via preliminare la questione che vi proponete di risolvere in modo così incongruo.

Per quanto riguarda l’insieme del testo che vi proponete di firmare oggi con altre organizzazioni sindacali, vi rendo noto che la Fiom non vi aderirà.

Avete strutturato un sistema normativo dei diritti dei lavoratori metalmeccanici fatto di rinvii a futuri strumenti di legge, rendendo per conseguenza il Ccnl vuoto di diritti normativi.

Per quanto concerne il potere di acquisto delle retribuzioni, l’intesa che avete trovato non raggiunge la copertura della difesa del potere di acquisto delle retribuzioni dei metalmeccanici.

Per queste ragioni non aderiamo all’accordo.

In considerazione di questo insieme di motivi la Fiom ritiene ancora aperta la vertenza per il rinnovo del Ccnl dei metalmeccanici e di conseguenza la validità e la vigenza del Ccnl in vigore.

Di tutto questo vi chiedo di prendere atto.