Nota informativa dopo l’incontro del 5 e 6 dicembre con Federmeccanica

 

 

Vogliamo riassumere lo stato del negoziato a conclusione dei quattro giorni di trattative ristrette.

1.            Diritti

Si è sostanzialmente concordato il documento che, in applicazione della legge, estende fino a 50 dipendenti il diritto di informazione per le Rsu.

Gli Osservatori aziendali saranno realizzati in tutte le aziende con 3.000 dipendenti, senza la soglia dei dipendenti di stabilimento.

L’Osservatorio nazionale viene trasformato in organismo bilaterale che si occupa degli stessi temi dell’Osservatorio e che assorbe l’ente bilaterale dell’accordo 2003.

E’ ancora da definire la questione del finanziamento.

Intesa sulla realizzazione di una Commissione nazionale paritetica sui problemi dei migranti. Disponibilità della Federmeccanica sulle 250 ore e sui permessi.

2.            Salute e sicurezza

La Federmeccanica ha presentato un testo che applica il Testo Unico. Ha invece respinto la richiesta dell’assemblea annuale sulla sicurezza e ha proposto di scambiare l’aumento del monte ore per gli Rls con una regolazione dei permessi per comitati direttivi provinciali.  Inoltre è stata respinta la richiesta di allargare la competenza degli Rls ai temi ambientali. La materia quindi non è concordata

3.            Reperibilità e trasferte

Sulle richieste di aggiornamento delle tabelle la Federmeccanica ha obiettato che le richieste sindacali sono troppo onerose. In ogni caso dichiarando una disponibilità nel quadro dei costi salariali complessivi dell’accordo. Sulla normativa per la reperibilità la Federmeccanica ha presentato un testo che non è stato accettato da Fim, Fiom, Uilm, in particolare per le clausole di riposo, in quanto si chiede una deroga sia alle 11 ore di riposo minimo previsto dalla legge, sia anche alle 8 ore di riposo consecutivo per i casi di emergenza.

4.            Mercato del lavoro

La Federmeccanica ha ribadito la richiesta di regolamentare il contratto di inserimento in maniera diversa da come prevede la piattaforma sindacale, e cioè in modo da poterlo utilizzare in dimensione più vasta.

Ha ribadito la necessità di un accordo sul part-time che contenga clausole elastiche e flessibili.

Ha dichiarato la disponibilità a mettere un tetto di 36 mesi, in 60 mesi di tempo complessivo, per stabilizzare i contratti a termine e il lavoro interinale. Ha chiarito però che le due regolazioni sono parallele e non si assorbono. Chi fa il contratto interinale per 36 mesi può anche successivamente fare il contratto a termine fino al tetto massimo consentito.

Tutte le altre richieste sindacali, in particolare la percentuale massima, i percorsi di stabilizzazione (bacino), il controllo delle Rsu, la responsabilità dell’azienda “madre” sugli appalti, sono state respinte. La Federmeccanica ha dichiarato che la sua disponibilità sul lavoro interinale va già oltre il protocollo del 23 luglio 2007, che per essa è il punto di riferimento dell’intesa.

Anche questa materia non è stata concordata.

5.            Inquadramento professionale

La Federmeccanica ha presentato un documento di procedura che si propone di allegare all’accordo di rinnovo. Il documento rinvia a una sede negoziale tra le parti che opererà nel 2008 e 2009 (la data precisa è da definire), il compito di proseguire il confronto sul sistema dell’inquadramento. Del documento presentato da Fim, Fiom, Uilm la Federmeccanica si è dichiarata disposta a prendere in considerazione per il futuro confronto solo i criteri generali sulla dimensione della professionalità e sui fattori trasversali, escludendo implicitamente le fasce. Fim, Fiom, Uilm, hanno considerato largamente insufficiente il documento, anche se si sono dichiarate disponibili a una soluzione di compromesso che non avvii le fasce con l’accordo, ma che garantisca già ora alcuni punti fermi del nuovo inquadramento. Questo in particolare rispetto alla sperimentazione in azienda, alla crescita professionale, alla certezza della realizzazione, entro una certa ravvicinata, del nuovo inquadramento professionale.

6.            Parità operai/impiegati

La Federmeccanica ha presentato un testo complessivo sulla parificazione operai/impiegati che dovrà essere attentamente valutato per tutte le sue implicazioni. In ogni caso restano già aperte alcune questioni di fondo. Manca qualsiasi riferimento all’inquadramento professionale. La mensilizzazione del salario danneggia gli operai e non è chiaro come la Federmeccanica intenda affrontare la questione. La Federmeccanica propone di aumentare fino a 3 mesi il periodo di prova per gli operai. Sulle festività c’è da chiarire la questione dell’Epifania. Le ferie in più per anzianità, che ora riguardano solo gli impiegati, vengono estese agli operai, ma facendo maturare l’anzianità necessaria dal 2008 senza nessun riconoscimento di anzianità pregressa.

Fim, Fiom, Uilm si sono riservate un giudizio su tutta la materia, compreso scatti, straordinari e altre questioni, sottolineando comunque che la Federmeccanica ha dichiarato in trattativa plenaria che nessuno ci avrebbe rimesso e che molti ci avrebbero guadagnato. Occorre verificare la coerenza delle soluzioni con questa affermazione di principio.

Inoltre Fim, Fiom, Uilm hanno ribadito che questa materia non sostituisce la richiesta di riforma dell’inquadramento professionale.

7.            Orari di lavoro

La Federmeccanica ha ribadito la centralità della flessibilità degli orari come condizione per fare il contratto. In questo ambito c’è la disponibilità a rivedere il meccanismo della Banca ore e anche le indennità di flessibilità. In particolare la Federmeccanica ha insistito sulla necessità di ottenere una più forte esigibilità delle 64 ore di flessibilità, la monetizzazione di una parte dei permessi per riduzione d’orario, l’aumento delle quote di straordinario esenti dal vincolo dell’accordo con le Rsu. Fim, Fiom, Uilm hanno considerato inaccettabili queste posizioni e ribadito che non sono disponibili ad aumenti di fatto dell’orario di lavoro e a superare la titolarità negoziale delle Rsu. Per quanto riguarda la flessibilità Fim, Fiom, Uilm hanno ribadito le disponibilità presenti in piattaforma aggiungendo la possibilità di proceduralizzare il confronto su questo tema, fermo restando il vincolo dell’accordo con le Rsu.

8.            Salario

La Federmeccanica ha dichiarato che la sua proposta di 66 euro sui minimi tabellari e di 33 come retribuzione media delle maggiori flessibilità, può essere modificata a condizione che si realizzi lo stesso obiettivo. La questione di fondo è lo scambio salario-flessibilità, senza il quale non si può fare il Contratto. La Federmeccanica ha ribadito il rifiuto dell’istituzione del mancato Premio di risultato, confermando, senza quantificazioni, la disponibilità a rendere permanente l’istituto perequativo definito con l’accordo del gennaio 2006. Fim, Fiom, Uilm hanno ribadito la richiesta e sottolineato in particolare che i 117 euro sono sui minimi tabellari e non vi possono essere soluzioni sostitutive su altre voci.

Come si può notare lo stato del negoziato è molto preoccupante, sui punti cardine della vertenza le distanze sono enormi e resta la pregiudiziale sulla flessibilità degli orari come condizione per fare il contratto. E’ bene sapere che la Federmeccanica, a conclusione del confronto, ha sostanzialmente chiesto a Fim, Fiom e Uilm  di fare dei passi rilevanti verso le sue posizioni, altrimenti la propria giunta, convocata per l’11 dicembre, potrebbe prendere decisioni negative. Il confronto si è quindi concluso in un clima di tensione dandosi appuntamento al 12 dicembre, data della plenaria.

Questo è tutto, è chiaro che la lotta va fortemente intensificata.

Fiom nazionale

Roma, 7 dicembre 2007