Nota informativa sull’incontro del 13 settembre con Federmeccanica

   

Sono riprese le trattative per il rinnovo del contratto Federmeccanica. Il 13 settembre si è svolto un incontro a delegazioni ristrette per affrontare i temi del mercato del lavoro dell’inquadramento unico, dell’orario di lavoro. Il giorno 20 settembre si svolgerà un nuovo incontro a delegazioni ristrette sul sistema di relazioni sindacali e sui diritti di informazione della Rsu. E’ confermata per il 26 settembre alle ore 14.00 presso la sede della Confindustria, la riunione a delegazioni plenarie, che dovrà fare il punto su tutto lo stato del negoziato, alla vigilia della fine della moratoria (30 settembre).

In sintesi:

 

 

Mercato del lavoro

 

La Federmeccanica ha ribadito che alla luce di quanto definito dall’accordo interconfederale, che peraltro dovrà essere tradotto in legge dello stato, sono pochi gli spazi per affrontare alcune delle richieste della piattaforma. In ogni caso ha ribadito per il part-time la necessità di partire dal testo proposto prima della vertenza contrattuale, sul quale non è stato possibile l’accordo per le clausole elastiche e flessibili.

Sui contratti di inserimento la Federmeccanica ha considerato restrittive le richieste del sindacato di porre dei limiti al loro utilizzo e si è dichiarata disponibile a discutere solo dell’aspetto formativo.

Sui contratti a termine la Federmeccanica ha sottolineato che le due richieste di percorsi di stabilizzazioni e di percentuali massime sono per essa in alternativa.

Per quanto riguarda le altre richieste la Federmeccanica non ha fornito risposta, dichiarandosi però disponibile al confronto.

 

La delegazione sindacale ha dichiarato di non condividere l’intenzione della Federmeccanica di sovrapporre il contratto di inserimento a quello di apprendistato, di considerare non alternative le rivendicazioni sui contratti a termine e di confermare le altre richieste sulle quali non c’è stata risposta.

 

 

Inquadramento unico

 

La Federmeccanica ha ribadito che questo non è un tema centrale per le imprese e che, pertanto, essa preferirebbe affrontarlo non con una riforma radicale, ma semplicemente con una manutenzione profonda del sistema attuale, agendo sulle declaratorie e ragionando anche sulla possibilità di introdurre parametri intermedi rispetto agli attuali livelli. La Federmeccanica si è detta anche disponibile a superare nelle declaratorie le attuali discipline speciali tra operai, impiegati, cs.

Se invece si dovesse adottare il sistema delle fasce, che rappresenta un’innovazione più profonda, allora sarebbe necessario più tempo, con un confronto più generale sulla materia.

In ogni caso, sia che si affronti la questione dell’inquadramento con una manutenzione profonda, sia che si definisca una riforma strutturale con il sistema delle fasce, per la Federmeccanica ci sono tre condizioni irrinunciabili:

-         che quanto definito nel contratto nazionale non possa in alcun modo essere ridiscusso a livello aziendale;

-         che tutto avvenga a costo zero nell’arco dell’intera vigenza del contratto normativo;

-         nel caso delle fasce, che sia possibile la mobilità dei lavoratori anche verso il basso.

 

Le organizzazioni sindacali hanno sottolineato che, con questa impostazione, in realtà la rivendicazione salariale viene sostanzialmente respinta. Se la riforma dell’inquadramento non ha costi, sia a livello nazionale, sia a livello aziendale, essa diventa in realtà impossibile. Allo stesso modo la delegazione sindacale ha rifiutato l’ipotesi della mobilità verso il basso nelle fasce professionali, che reintrodurrebbe le vecchie paghe di posto.

 

 

 

Orario di lavoro

 

La Federmeccanica ha ribadito che questa tematica è per essa qualificante per il rinnovo del contratto e ha, questa volta, dettagliato le sue rivendicazioni che sono:

-         la modifica dell’articolo 5 per quanto riguarda la definizione dell’orario settimanale, affermando il concetto di orario medio.

-         Sugli orari plurisettimanali la disponibilità sindacale a estendere l’attuale sistema anche ai picchi produttivi non è sufficiente, occorre modificare le procedure di negoziazione al fine di avere maggiori certezze applicative. In questo ambito c’è la disponibilità a migliorare le indennità.

-         È stata riproposta la monetizzazione di una parte dei permessi di riduzione d’orario di lavoro, in questo ambito c’è la disponibilità a ridurre i tempi di avviso per la fruizione di essi.

-         Sull’orario straordinario viene richiesto l’aumento delle ore delle quote esenti da contrattazione. Nello stesso tempo si chiede anche l’aumento della quantità complessiva di straordinario a disposizione dell’azienda, che dovrebbe essere calcolata sulla base dell’orario effettivo dei lavoratori, cioè scontando dalle 40 ore settimanali le assenze. In questo ambito c’è la disponibilità a migliorare l’utilizzo della banca ore, in particolare per quanto riguarda il frazionamento degli accantonamenti e la sua estensione a chi fa part-time.

-         Per quanto riguarda i lavoratori discontinui si chiedono maggiore flessibilità degli orari per chi è in regime di 48 ore settimanali.

-         Sul lavoro domenicale si chiedono clausole che permettano il suo pieno utilizzo nelle aziende ad alta intensità di capitale o con forte innovazione tecnologica.

-         Si chiede, inoltre, la regolazione dei permessi per i direttivi provinciali che, in alcune realtà del paese, sarebbero utilizzati in maniera abnorme. In  questo ambito c’è la proposta di trasferire una parte di questi permessi agli Rls.

 

Questi punti sono stati definiti dalle organizzazioni sindacali una vera e propria contropiattaforma sugli orari di lavoro, che raccoglie e amplia le richieste fatte dalla Federmeccanica nell’ultimo contratto e anche in vertenze precedenti.

 

Le delegazioni sindacali non hanno espresso un giudizio formale su questo incontro, perché una valutazione complessiva sullo stato del negoziato sarà definita dopo l’incontro del 26 settembre. In ogni caso tutte le risposte segnalano posizioni della Federmeccanica assai distanti e, in particolare sull’orario, profondamente negative.

 

 

 

Fiom nazionale

 

Roma, 13 settembre  2007