Dichiarazione congiunta di Carla Cantone (segretaria nazionale Cgil) e Valeria Fedeli (segretaria generale Filtea-Cgil)

 

Troviamo  seriamente molto preoccupante per le sfide ineludibili e sempre più urgenti che il sistema industriale italiano deve affrontare, il metodo e i contenuti dell’attacco, da parte di Federmeccanica e di esponenti di Confindustria, alla conclusione positiva della trattativa per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici. Attacco che si caratterizza con una crescente rigidità culturale e politica.

La sfida della globalizzazione, le sue nuove e inedite  caratteristiche richiedono, insieme ai fattori di innovazione, qualità, internazionalizzazione, formazione e sapere professionale per tutti, corrette e innovative relazioni industriali.

Metodo e qualità stessa delle relazioni tra parti sociali sono fattore positivo di competitività.

In particolare il tema del rispetto e il riconoscimento del ruolo e del valore del lavoro, della sua rappresentanza, è la premessa per affrontare i cambiamenti a cui imprese e lavoro devono far fronte.

La rivendicazione da parte delle imprese di avere una gestione unilaterale e non concordata attraverso la contrattazione con le Rsu dell’orario di lavoro, delle sue flessibilità, del suo concreto esercizio, sono l’opposto di quello che serve per affrontare il problema della competizione di qualità, della concorrenza e della programmabilità del tempo di lavoro nei diversi periodi dell’anno.

La  rivendicazione della gestione «autoritaria» della prestazione di lavoro, presuppone la valutazione che i lavoratori e  le rappresentanze aziendali, dentro a regole previste nei ccnl, non siano in grado di valutare le esigenze delle imprese e di contemperarle con quelle dei loro rappresentati.

Qui c’è l’arretratezza culturale, gestionale, manageriale, industriale.

Disconoscere inoltre il valore importante che la materia ha per le lavoratrici e i lavoratori è un atto di seria rottura sociale.

Sugli orari si organizza la società, la famiglia, la persona; sugli orari si organizza l’impresa, il sistema e una parte certo della sua competitivià e produttività: per questo negoziare gli orari è il più significativo atto della qualità, della correttezza, del rispetto dei ruoli per avere risultati positivi per i lavoratori e per le imprese.

 

 

Roma, 19 dicembre 2005