LAVORATRICI, LAVORATORI METALMECCANICI

 

La Fiom sottopone al vostro giudizio e al vostro voto la piattaforma per il rinnovo del contratto nazionale, dopo la discussione e il confronto avvenuti tra migliaia di delegati e in molte assemblee. 

UN CONTRATTO PER LA DEMOCRAZIA, LA DEMOCRAZIA PER IL CONTRATTO

Per la prima volta da quarant’anni Fim, Fiom e Uilm non presentano una piattaforma comune. E’ questo sicuramente un problema rilevante, che però ha una sola causa.

La pratica degli accordi separati, che altre organizzazioni hanno instaurato negli ultimi due anni, sia sul piano confederale (Patto per l’Italia e avviso comune sui contratti a termine), sia sui contratti nazionali (il biennio economico 2001-2002 dei metalmeccanici), sia a livello aziendale (in molti grandi gruppi a partire dalla Fiat), non solo ha prodotto complessivamente gravi danni ai diritti dei lavoratori, ma ha messo in discussione l’unità sinora raggiunta.

Molti degli accordi separati sono stati realizzati dopo che tra le organizzazioni erano stati raggiunti accordi unitari. In questo modo piattaforme e richieste che venivano avanzate unitariamente, all’improvviso venivano abbandonate e travolte da chi decideva di firmare separatamente.

Per impedire il ripetersi di questa esperienza nel prossimo rinnovo del contratto nazionale la Fiom aveva proposto a Fim e Uilm un chiaro patto democratico che garantisse l’unità e la partecipazione dei lavoratori alle decisioni.

Alla richiesta di rinunciare alla pratica dell’accordo separato e di decidere che sulle piattaforme e sugli accordi siano le lavoratrici e i lavoratori a esprimere con il voto un giudizio vincolante per le organizzazioni sindacali, anche quando queste non fossero d’accordo tra di loro, la Fim e la Uilm hanno risposto di no. A questo punto la Fiom, da sempre disponibile a trovare un compromesso fra le diverse posizioni, purché fondato sulla democrazia, ha deciso di presentare ai lavoratori la propria proposta di piattaforma.

Decidere altrimenti, realizzare un compromesso con le posizioni di Fim e Uilm privo di garanzie democratiche, avrebbe significato privare per sempre lavoratrici e lavoratori metalmeccanici del diritto di decidere sulle piattaforme e sugli accordi che li riguardano. Sarà la consultazione di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori a decidere sulla scelta della Fiom: al voto libero e segreto di tutte e di tutti si rimette il mandato dell’organizzazione.

 

IL VALORE DEL CONTRATTO NAZIONALE

Il prossimo rinnovo sarà decisivo per il futuro stesso dell’istituto del contratto nazionale in Italia. Il Fondo monetario internazionale, il governo e la Confindustria, chiedono di mettere in discussione il principio stesso del contratto nazionale uguale per tutte e per tutti: dal Nord al Sud, dalle grandi alle piccole aziende, dai giovani agli anziani, dalle donne agli uomini. Si vogliono restaurare le gabbie salariali, con salari e condizioni peggiori per i giovani e i nuovi assunti, si vuole estendere a dismisura la precarietà del lavoro mettendo in discussione diritti fondamentali, a partire dalla tutela contro i licenziamenti ingiusti garantita dall’articolo 18.

Nello stesso tempo avanza la crisi del sistema industriale italiano, causata unicamente da anni e anni di mancati investimenti e di mancata innovazione tecnologica e di qualità, mentre alle lavoratrici e ai lavoratori si imponevano peggiori condizioni di lavoro, dei salari e dei diritti. Oggi si vuole risolvere la crisi industriale dando il via ai licenziamenti di massa, che, aggiungendosi alla crescente diffusione della precarietà del lavoro, possono portare il nostro paese a disastri sociali senza precedenti.

In questa situazione il contratto nazionale non solo va difeso come strumento fondamentale di unità e solidarietà di tutto il mondo del lavoro, ma può rappresentare un mezzo decisivo per proporre alle imprese e al sistema industriale italiano una via diversa da quella sinora seguita, e che ha portato alle crisi e alle difficoltà attuali.

La Fiom propone ai metalmeccanici di conquistare un contratto nazionale di svolta, che fermi il processo di precarizzazione del lavoro, che dia nuove prospettive di sicurezza per i giovani e per gli anziani sia nell’entrata al lavoro che nell’organizzazione del lavoro. Un contratto che si proponga di realizzare lo sviluppo e la crescita attraverso la valorizzazione del lavoro, della sua qualità, della sua professionalità.

I PUNTI FONDAMENTALI DELLA PIATTAFORMA

Tutte le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici potranno valutare il dettaglio delle richieste nel testo integrale della piattaforma. I punti fondamentali richiesti sono:

- un limite generale alla precarietà del lavoro attuato prima di tutto con il termine massimo di 8 mesi per i contratti precari, dopo il quale c’è l’assunzione a tempo indeterminato. Accanto a questo si rivendicano normative e poteri di controllo per le Rsu per ridurre la precarietà del lavoro e dare certezza.

- L’impegno delle aziende a non espellere i lavoratori dalle fabbriche senza avere prima sperimentato tutte le forme di solidarietà, di distribuzione degli orari, di rotazione nella cassa integrazione.

- La riduzione degli orari di lavoro per tutte le lavoratrici e lavoratori che fanno turni disagiati o lavorano la notte.

- La riconquista del diritto alla formazione e alla professionalità. Questo con modifiche nell’inquadramento unico che garantiscano nuovi sbocchi professionali ai lavoratori e un più alto intreccio operai/impiegati. Con il diritto alla formazione e alla evoluzione professionale garantito a tutti i livelli dell’inquadramento, superando gli arbìtri e le unilateralità delle aziende. Con il potere delle Rsu di intervenire a tutela dei diritti dei lavoratori sulla professionalità.

- Nuovi impegni di tutela della salute, garantendo agli Rls la possibilità di svolgere il loro compito e ai lavoratori il diritto alla piena conoscenza di tutto ciò che serve alla loro sicurezza, una migliore normativa sulla malattia.

- Il diritto allo studio per tutte e per tutti restituendo ai metalmeccanici la possibilità di utilizzare le 150 ore per la propria formazione.

- La conquista di diritti e normative che tutelino complessivamente la dignità e la personalità delle lavoratrici  e dei lavoratori, indipendentemente dal sesso, dall’età, dalla religione, dal paese di provenienza.

- E naturalmente un aumento salariale che permetta un recupero del potere d’acquisto perso in questi anni e riconosca il contributo produttivo e professionale dei lavoratori alla crescita delle imprese. Starà alle lavoratrici e ai lavoratori decidere con il voto se questo aumento, pari a 135 euro, dovrà essere uguale per tutti oppure riparametrato, secondo indici differenti da quelli degli ultimi contratti.

 

IL CONTRATTO DI TUTTE E TUTTI

Questa piattaforma rappresenta per i metalmeccanici l’occasione per riconquistare salario, diritti, potere e dignità in tutti i luoghi di lavoro. Per questo il contratto non è della Fiom o di qualsiasi organizzazione sindacale. Il contratto è un bene fondamentale delle lavoratrici e dei lavoratori. Di fronte alla prepotenza e agli errori del padronato, il contratto si conquisterà con la mobilitazione e la convinzione di tutte e di tutti nei luoghi di lavoro. Per questo è importantissimo partecipare alla consultazione e al referendum e dare così un primo segnale del valore che si dà a questa vertenza.

Per dare forza alla vertenza la Fiom costituirà un "Fondo di sostegno" aperto al contributo di tutte e di tutti i metalmeccanici e i cittadini.

LAVORATRICI E LAVORATORI METALMECCANICI

Rischiando e lottando le generazioni che ci hanno preceduto nelle fabbriche hanno conquistato il contratto nazionale e quei diritti che oggi vengono messi in discussione.

Con l’impegno di tutte e tutti, quello che è stato lasciato da chi c’era prima a chi è oggi al lavoro sarà consegnato a tutti coloro che verranno poi.

Proponiamo un contratto dei padri e delle madri rivolto prima di tutto ai figli, ai loro diritti, al loro futuro.

 

PARTECIPATE TUTTE E TUTTI ALLE ASSEMBLEE E AL REFERENDUM