Trattativa Ccnl 2001 - rinnovo biennio economico
Comunicato stampa della segreteria nazionale Fiom-Cgil sull'andamento della raccolta firme. Roma, 2 agosto 2001 Comunicato della Fiom-Cgil nazionale: a proposito di democrazia, coerenza e verità. Roma, 11 luglio 2001 Comunicato stampa Fiom: I primi dati sullo sciopero-3. Roma, 6 luglio 2001 Comunicato stampa Fiom: I primi dati sullo sciopero-2. Roma, 6 luglio 2001 Comunicato stampa Fiom: i primi dati sullo sciopero. Roma, 6 luglio 2001 Comunicato stampa della segreteria nazionale Fiom-Cgil. Sciopero del 6 luglio: nessun clima "strano". Roma, 5 luglio 2001 Comunicato stampa Fiom sullo sciopero nazionale del 6 luglio 2001 Roma, 5 luglio 2001 Tabella esplicativa riferita agli incrementi retributivi mensili esclusa "una Tantum". Roma, 4 luglio 2001 Dichiarazione di Sergio Cofferati. Roma, 3 luglio 2001 ore 20.00 Metalmeccanici: Giugni; Accordo separato vale, ma fatto grave. Ha ragione Fiom: legare aumenti anche a produttività. Roma, 3 luglio 2001 ore 17.28 Comunicato della delegazione Fiom alla trattativa per il rinnovo del biennio economico del Ccnl Federmeccanica. Roma, 3 luglio 2001 ore 19.00 Metameccanici: Fiom boccia accordo, confermato sciopero. Roma, 3 luglio 2001 ore 18.16 Comunicato stampa Fiom. Roma, 3 luglio 2001 ore 15.00 Solidarietà a sostegno della piattaforma unitaria. Roma, 3 luglio 2001 Comunicato della delegazione Fiom. Roma, 3 luglio 2001 La trattativa per il rinnovo economico riprende il 2 luglio. Roma, 27 giugno 2001 Comunicato della segreteria nazionale Fiom. Roma, 21 giugno 2001 Documento conclusivo del Comitato centrale della Fiom. Roma, 18 giugno 2001 Comunicato della Direzione nazionale Fiom - Roma, 12 giugno 2001 Comunicato stampa Fiom - Milano, 8 giugno 2001 Comunicato stampa Fiom - Bologna, 4 giugno 2001 Scaletta per la discussione nelle assemblee con le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici sulla trattativa per il rinnovo della parte economica del Contratto nazionale (2° biennio). Indennità di vacanza contrattuale. Roma, 26 aprile 2001 Comunicato sindacale delle segreterie nazionali Fim, Fiom, Uilm - Roma,19 aprile 2001 Comunicato sindacale delle segreterie nazionali Fim, Fiom, Uilm - Roma,11 aprile 2001
Comunicato
sindacale delle segreterie nazionali Fim, Fiom, Uilm
- Roma,
7 marzo 2001 Comunicato
sindacale delle segreterie nazionali Fim, Fiom, Uilm
- Roma,
20 febbraio 2001 Tabella degli aumenti per livello - Roma, 8 gennaio 2001 Documento politico Fim, Fiom, Uilm - Roma, 20 dicembre 2000 Comunicato stampa della segreteria nazionale Fiom-Cgil sull'andamento della raccolta firmeLa
Segreteria nazionale della Fiom esprime un giudizio positivo sull’andamento
della raccolta delle firme sul testo proposto dalla nostra
organizzazione ai metalmeccanici dipendenti dalle imprese aderenti alla
Federmeccanica. In
tutte le aziende in cui tale raccolta è stata avviata, le lavoratrici e
i lavoratori aderiscono in modo ampio all’iniziativa della Fiom:
iniziativa con cui i firmatari esprimono un giudizio negativo sull’accordo
separato siglato il 3 luglio dalla Federmeccanica con Fim e Uilm,
chiedono un referendum vincolante su tale accordo e, contemporaneamente,
prendono posizione a favore di una legge che regoli la democrazia
sindacale. Dopo
queste due prime settimane di lavoro, la raccolta delle firme, avviata
il 16 luglio, riprenderà in tutta Italia nel prossimo mese di settembre
quando la totalità delle aziende riaprirà dopo le ferie estive. La
Segreteria nazionale della Fiom, apprezzando il lavoro fin qui svolto
dalle proprie strutture, ringrazia le personalità esterne che sono
entrate a far parte dei comitati promotori della raccolta nonché tutti
gli amministratori e i parlamentari che, in quanto pubblici ufficiali,
hanno autenticato le firme via via raccolte. In particolare, la Fiom
ringrazia tutte le lavoratrici e i lavoratori che hanno già aderito all’iniziativa. La Segreteria nazionale della Fiom rinnova quindi il proprio impegno per una conclusione positiva, e rispettosa della piattaforma contrattuale, della vertenza per il rinnovo del biennio economico del contratto Federmeccanica. Segreteria nazionale Fiom-Cgil Roma, 2 agosto 2001
Comunicato della Fiom-Cgil nazionale: a proposito di democrazia, coerenza e verità.
Fim
e Uilm stanno sostenendo legittimamente le loro posizioni nella
complessa vicenda contrattuale dei metalmeccanici. Nessuno
però è legittimato a distorcere i fatti e ad usarli in modo tale da
offendere altre organizzazioni e i lavoratori, inclusi quelli iscritti
alle proprie organizzazioni. La
Fiom, stando come suo costume al merito sindacale, vuole sottolineare
alcuni punti: 1) i lavoratori sanno, dovrebbero saperlo anche i sindacalisti, che in un negoziato tra le parti contano i fatti. I fatti sono gli accordi sottoscritti da tutti i soggetti. Tutto il resto è interpretazione, opinione, distinguo, desiderio; legittimi, certo, ma assolutamente ininfluenti sugli accordi. 2) La piattaforma fu presentata unitariamente, votata dai lavoratori e articolata su tre questioni: a) 35.000 lire per recuperare il differenziale inflativo del biennio 1999-2000; b) 85.000 lire per l’inflazione programmata nel periodo 2001-2002; c) 15.000 lire a titolo di parzialissima redistribuzione della ricchezza anche a chi l’aveva prodotta, i lavoratori. 3)
Il testo, firmato separatamente da Fim e Uilm con la
Federmeccanica, dice chiaramente che, nel prossimo Contratto, il
recupero del differenziale inflattivo per il biennio 2001-2002 partirà
da luglio 2001 e non da gennaio, poiché i primi sei mesi 2001 sono
coperti dalle famose 18.000 lire anticipate per giungere alle 130.000. 4)
Per questo la Fiom sostiene che le 130.000 lire di Federmeccanica
sono un trucco. Perché rispetto alla richiesta di 120.000 lire fatta
unitariamente a titolo d’inflazione, l’intesa sottoscritta da Fim e
Uilm da solo 112.000 lire, che non garantiscono il pieno recupero dell’inflazione. 5)
La Fim e la Uilm, così facendo, non solo non hanno garantito il
potere d’acquisto dei salari, ma hanno platealmente abbandonato le
15.000 lire per l’andamento di settore richieste unitariamente e
votate dai lavoratori. 6)
Si era quindi ad una sostanziale modifica della piattaforma; per
questo la Fiom ha chiesto di tornare dai lavoratori con un referendum,
perché la titolarità finale spetta ad essi ed alla loro volontà la
Fiom intendeva adeguarsi. La
Fim e la Uilm si sono rifiutate di farlo. 7)
Negli accordi Confapi e Cooperative il recupero inflativo per il
periodo richiesto unitariamente, è totale, di 120.000 lire. Per
questo, nel prossimo Contratto, il recupero del differenziale inflativo
per il biennio 2001-2002 partirà da gennaio 2001. In
più vi sono 10.000 lire, che ognuno può chiamare come desidera. Per
la Fiom sono una cifra congrua rispetto a quanto deciso unitariamente
assieme ai lavoratori e rispondono al buon andamento del settore. Alcune
considerazioni finali. In
questi giorni si susseguono interpretazioni diverse sulla vicenda dei
meccanici, di carattere generale e di merito contrattuale. Nella
stessa Unionmeccanica-Confapi dichiarazioni di autorevoli esponenti,
quali i vicepresidenti confederali Ida Vana e Flavio Pasotti, esprimono
più pacati e razionali giudizi sull’esito del Contratto di cui sono
stati protagonisti. Abbiamo
assistito a reazioni non proprio composte alle scelte della Fiom che
andrebbero rispettate, così come la Fiom rispetta quelle altrui. E’
certo che questa complessa vicenda impone da subito una attenta
riflessione sul futuro; la Fiom lo sta già facendo. Uno
dei temi centrali è certo l’unità. E’
un bene prezioso, ma non può prevaricare il rapporto democratico con i
lavoratori, unici detentori delle scelte finali sul loro futuro. Per
la Fiom, l’ultima parola spetta sempre a loro. Per questo sta
organizzando, da sola, i referendum anche sulle ipotesi di accordo con
Confapi e le Cooperative che altri non hanno voluto. Lo
fa anche convinta che la voce delle lavoratrici e dei lavoratori darà
più impulso all’unità dei molti atti di irresponsabilità che, in
questi giorni, altre organizzazioni sindacali hanno purtroppo compiuto. Roma, 13 luglio 2001 Si è svolto oggi in tutta Italia lo sciopero nazionale di 8 ore indetto dalla Fiom-Cgil a sostegno della piattaforma unitaria per il rinnovo del Contratto applicato dalle aziende aderenti alla Federmeccanica. La Fiom ha chiamato oggi alla lotta 1.100.000 lavoratori. Alle ore 19.00, mentre lo sciopero è ancora in corso nelle aziende che lavorano su due o tre turni, si può già dire che l'iniziativa di lotta è stata coronata da un pieno e consistente successo. La vertenza è quindi oggettivamente tuttora aperta. Manifestazioni, cortei e presidi delle Associazioni industriali sono state fatte in tutte le regioni italiane. In piazza hanno manifestato oltre 300.000 persone. Mediamente alte e talora molto alte le percentuali di adesione allo sciopero. In generale, la giornata di lotta ha avuto risultati che, da un punto di vista quantitativo, sono pari quando non superiori allo sciopero Fim, Fiom, Uilm del 18 maggio scorso. Per comprendere appieno il senso di questa valutazione, occorre considerare che lo sciopero del 18 maggio era relativo sia ai dipendenti delle imprese aderenti a Federmeccanica, sia a quelli delle aziende aderenti all'Unionmeccanica-Confapi il cui sciopero è stato revocato dalla Fiom poiché il loro contratto è stato rinnovato, con la firma unitaria di Fim, Fiom, Uilm nella notte tra martedì 3 e mercoledì 4 luglio. La platea di lavoratori interessati è stata quindi oggi di 1.100.000 persone contro 1.600.000 del 18 maggio. Ciò nonostante, sono state realizzate 16 manifestazioni regionali o interregionali che hanno avuto sbocco in cortei caratterizzati da una partecipazione serena e convinta. Va poi rilevato che lo sciopero di oggi era di 8 ore contro le 4 del 18 maggio. In termini di perdita salariale, la partecipazione allo sciopero di oggi era quindi più onerosa per i lavoratori. Ciò nonostante, le percentuali di adesione sono state mediamente pari o superiori a quelle del 18 maggio, come rilevato dalla stessa Fiat per ciò che riguarda gli stabilimenti del Gruppo. Un dato confortante è poi quello relativo alla partecipazione dei giovani, la cui presenza è stata particolarmente visibile nei cortei del 18 maggio e che oggi erano non meno numerosi. In più, in varie città giovani delegati hanno partecipato ai comizi conclusivi con i propri interventi. Una valutazione complessiva su dati definitivi sarà compiuta dalla Fiom nella giornata di lunedì 9 luglio. Per adesso, diamo qui di seguito una sintesi dei dati pervenuti alla Fiom entro le ore 19.00 di oggi. Significativi, tra i tantissimi altri, i seguenti: Whirlpool di Napoli 100%, Minarelli di Bologna 90%, le società di appalti telefonici del Lazio (Sielte, Itea, Site, Ghio) 100%, Lombardini di Rieti 90%, Omnitel di Roma 70%, Ansaldo di Genova 70%, Ilva di Genova 75%, Ocean di Brescia 90%, Cantiere navale di Ancona 100%, Alenia di Torino 85%, Calabrese Carrozzerie di Bari 80%, Omnitel di Catania 100%, Nardi di Perugia 90%, Acciai speciali di Terni 70%, Omnitel di Padova 80%. Alla Fiat auto Rivalta, chiusa per Cassa integrazione nel primo turno, si è scioperato, nel secondo turno, al 70%. Mediamente, lo sciopero negli stabilimenti Fiat del Piemonte nel secondo turno è stato più alto di 4-5 punti che nel primo turno. Questi sono i riepiloghi regionali, ancora parziali: Piemonte 80%; Lombardia 70%; Veneto 80%; Trento 80%; Bolzano 35%; Friuli-Venezia Giulia 80%; Liguria 75%; Emilia-Romagna 80%; Toscana 85%; Umbria 70%; Marche 85%; Lazio 70%; Abruzzo 70%; Campania 80%; Puglia 65%; Sicilia 80%; Sardegna 60%. Non sono invece ancora pervenuti dati significativi dal Molise e dalla Calabria. Considerando i dati pervenuti entro le ore 19.00, l’Ufficio organizzazione della Fiom stima che la media nazionale di adesione allo sciopero si collochi tra il 70 e il 75%. Questa è la risposta alle menzogne di Fim e Uilm e di Cisl e Uil. Non si era mai visto che organizzazioni sindacali prendessero il posto delle direzioni del personale delle aziende. Comunicato stampa Fiom Si va precisando il quadro dei dati relativi alle adesioni verificatesi nel gruppo Fiat allo sciopero di otto ore proclamato per oggi dalla Fiom-Cgil. Si tratta, naturalmente, di dati relativi al primo turno (06.00-14.00) degli stabilimenti dove si lavora su più turni o al turno centrale seguito soprattutto da alcune strutture impiegatizie. In Piemonte, a fronte di un risultato medio di tutto il settore metalmeccanico che nella regione si colloca sopra l’80%, nel gruppo Fiat si sono avuti risultati che sono mediamente pari o di qualche punto superiori a quelli dello sciopero unitario del 18 maggio scorso. Questa valutazione è del resto confermata anche dai dati diffusi dalla Fiat che sono superiori di qualche punto a quelli forniti dall’azienda lo stesso 18 maggio. Alle carrozzerie di Mirafiori, a Torino, le adesioni allo sciopero sono giunte al 65%. In particolare, è stata impostata la produzione di 370 vetture contro le 970 che costituiscono l’obiettivo medio quotidiano. Sempre a Mirafiori, alle Presse lo sciopero è stato al 60%, mentre alle Meccaniche è giunto al 70%. Sempre a Torino, e sempre a proposito di Fiat Auto, ha scioperato il 60% degli addetti alla “Galleria del vento” e il 70% degli addetti alla pista La Mandria. Hanno scioperato inoltre il 70% degli addetti alla Comau Stampi e il 90% degli addetti alla Marelli. Alla Lancia di Verrone (Biella), lo sciopero è al 70-75%. Tornando a Torino, nei vari stabilimenti Iveco si sono avute medie del 65-70%. Nei due stabilimenti Teksid di Crescentino (Vercelli) e Carmagnola (Torino) lo sciopero ha raggiunto l’80-90%. Alla Iveco di Brescia (4.000 addetti) ha scioperato il 95% degli operai e il 55% degli impiegati. Alla New Holland di Modena ha scioperato il 70% degli addetti mentre alla Weber di Bologna è stato raggiunto l’80%. Allo
stabilimento di Termoli (Campobasso) ha scioperato il 40% degli addetti,
mentre alla Sevel di Atessa ha scioperato il 70%. All’Alfa di
Pomigliano ha scioperato il 70% degli operai. La linea della “147”
ha lavorato al 20% rispetto alle sue normali capacità produttive. Alla
Fma di Pratola Serra (Avellino) lo sciopero ha ottenuto un risultato
modesto, pari circa al 20%, ma comunque non inferiore a quello del 18
maggio. Alla Sata di Melfi (Potenza) lo sciopero ha raggiunto il 40%.
Qui, in particolare, si è fermata una delle due linee su cui vengono
prodotte la Punto e la “Y 10”. Infine, a Termini Imerese (Palermo)
ha scioperato il 50% degli addetti; un risultato, anche questo,
superiore a quello riscontrato con lo sciopero Fim, Fiom, Uilm del 18
maggio scorso. Non abbiamo riportato dati relativi allo stabilimento di
Rivalta (Torino) perché il primo turno era oggi in Cassa integrazione;
si attendono i dati relativi al secondo turno. Da questa nota mancano
dati relativi allo stabilimento di Cassino (Frosinone) anch’esso in
questi giorni in Cassa integrazione. Fiom-Cgil/Ufficio stampa Roma, 6 luglio2001 Comunicato stampa Fiom Stanno affluendo i primi dati relativi allo sciopero nazionale di 8 ore delle lavoratrici e dei lavoratori metalmeccanici indetto per oggi dalla Fiom-Cgil a difesa della piattaforma unitaria. Molto alta la partecipazione alle manifestazioni regionali. A Milano 70.000 persone hanno dato vita a un corteo colorato e determinato, 50.000 a Bologna, 50.000 a Torino, 30.000 a Firenze, 25.000 a Treviso, 15.000 a Napoli, 8.000 a Genova, 8.000 a Palermo, 3.000 a Roma di fronte alle sede della Federmeccanica. I
dati dell’adesione allo sciopero sono significativi. Il cantiere
navale di Palermo è deserto. Sopra il 90% le adesioni alla Fiat Iveco e
alla Moulinex di Brescia, alla GD e alla Bonfiglioli di Bologna, alla
Lombardini e alla Landini di Reggio Emilia, alla Zanussi di Firenze,
alla Honeywell di l'Aquila, alla Omnitel di Catania, alla Black&Decker
di Perugia, alla Metalfa di Cagliari. Intorno all’80% all’Alenia di
Torino e Caselle, alla Merloni elettrodomestici di Fabriano, alla Keller
di Cagliari, alla Fiat New Holland di Jesi, alla Magneti Marelli di
Bari, alla Zanussi di Susegana, Mel e Pordenone. Alla Fiat di Mirafiori
e Rivalta lo sciopero è intorno al 70%, così come alla Sevel di Pineto
e alla Denso di Chieti. Importante l’adesione allo sciopero dei
giovani dei call center Infostrada e Omnitel. Una nuova generazione in
piazza che ha partecipato allo sciopero per riconquistare il contratto
nazionale attraverso l’unità delle lavoratrici e dei lavoratori
metalmeccanici. Una giornata di mobilitazione che riafferma i valori
della democrazia. Roma, 6 luglio 2001 Comunicato stampa della segreteria nazionale Fiom-Cgil Sciopero del 6 luglio: nessun clima "strano" La Segreteria nazionale della Fiom-Cgil ha emesso, nel pomeriggio di oggi, il seguente comunicato. "Il clima "strano" che denuncia Tonino Regazzi, segretario generale della Uilm, e cioè che in queste ore teme incidenti di fronte ai cancelli delle fabbriche in occasione dello sciopero di domani, secondo noi deriva dal fatto che si vuole trovare a tutti i costi chi usa la forza e l'intimidazione contro i lavoratori." "La Fiom non usa né ha bisogno di usare metodi di questo genere. Semmai, in queste ore i lavoratori e le lavoratrici subiscono nelle fabbriche italiane l'intimidazione di capi e capetti che vogliono impedire la libertà di sciopero e la libertà di manifestazione." "A noi pare che questo sia il problema fondamentale. In tutti i casi, la nostra iniziativa non ha bisogno né di risse ne di scontri. Sappiamo perfettamente che ciò sarebbe creato provocatoriamente per usarlo contro di noi. Siamo certi che in questo anche la Uilm è d'accordo." Fiom-Cgil/Ufficio stampa Roma, 5 luglio 2001 Comunicato stampa Fiom sullo sciopero nazionale del 6 luglio 2001 Migliaia di assemblee sono state organizzate in questi giorni nelle aziende metalmeccaniche di tutto il Paese dalla Fiom allo scopo di illustrare direttamente alle lavoratrici e ai lavoratori i motivi per cui la federazione dei metalmeccanici Cgil ha indetto per domani, 6 luglio 2001, lo sciopero nazionale di otto ore. Questa iniziativa di lotta è stata proclamata dalla Segreteria nazionale della Fiom il 21 giugno scorso a sostegno della piattaforma rivendicativa elaborata unitariamente da Fim, Fiom, Uilm per il rinnovo della parte salariale del Contratto nazionale della categoria. Piattaforma che è stata poi validata dal voto degli oltre 900.000 lavoratori che hanno partecipato al referendum tenuto nel febbraio di quest’anno. La Fiom chiama quindi le lavoratrici ed i lavoratori metalmeccanici a scendere in lotta domani perché la federazione dei metalmeccanici Cgil considera che la vertenza per il rinnovo del Contratto sia tutt’ora aperta. Per domani, oltre allo sciopero di otto ore, la Fiom ha organizzato, con il pieno appoggio e con la partecipazione della Cgil, una serie di iniziative esterne ai luoghi di lavoro volte a dare visibilità all’iniziativa di lotta. A Torino avrà luogo la manifestazione regionale del Piemonte. Due cortei confluiranno in piazza Castello. Comizio conclusivo di Walter Cerfeda (segretario nazionale della Cgil) e Giorgio Cremaschi (segretario generale Fiom Piemonte). La manifestazione regionale della Lombardia si terrà a Milano. Concentramento alle ore 9.00 ai Bastioni di Porta Venezia. Il comizio conclusivo in piazza Duomo sarà tenuto da Francesca Re David, segretaria nazionale della Fiom. I lavoratori del Veneto, del Friuli-Venezia Giulia e del Trentino confluiranno a Treviso per una manifestazione interregionale. Alle 11.00, in piazza Burchiellati, il comizio conclusivo sarà tenuto da Andrea Castagna (segretario generale Fiom Veneto) e da Cesare Damiano (segretario generale Cgil Veneto). A Bologna si terrà la manifestazione regionale dell’Emilia-Romagna. Concentramento in piazza XX Settembre alle ore 9.30. Il comizio conclusivo, in piazza Maggiore, sarà tenuto da Claudio Sabattini, segretario generale della Fiom. Manifestazione regionale anche a Firenze, dove i lavoratori della Toscana confluiranno alle ore 9.00 alla Fortezza Da Basso. Il comizio conclusivo, in piazza Strozzi, sarà tenuto da Riccardo Nencini, segretario nazionale della Fiom. Altre manifestazioni regionali a Genova, Perugia, Potenza e Cagliari. A Roma, manifestazione a piazza Benito Juarez, all’Eur, di fronte alla sede nazionale della Federmeccanica. Alle 10.00, comizio di Ernesto Rocchi (segretario generale Fiom Lazio) e di Teti Croce (segretaria regionale Cgil Lazio). Altra manifestazione regionale a Napoli. Alle ore 9.30 concentramento a piazza Garibaldi; comizio conclusivo a piazza Matteotti con Betty Leone (segretaria nazionale Cgil) e Raffaele Busiello (segretario generale Fiom Campania). A Vasto manifestazione interregionale di Abruzzo e Molise. Infine manifestazione regionale a Palermo. Comizio alle ore 11.00, in piazza Massimo di Rosario Rappa (segretario generale Fiom Sicilia) e di Aldo Amoretti (segretario generale Cgil Sicilia). Altre iniziative a Verres (Valle D’Aosta), Bolzano, nelle Marche, in Puglia e in Calabria. Fiom-Cgil/Ufficio stampa Roma, 5 luglio 2001 Tabella esplicativa riferita agli incrementi retributivi mensili esclusa "Una-Tantum"
(*) Dal
testo accordo separato: “… Pertanto, l’eventuale
recupero salariale relativo al biennio 2001-2002 da discutere nel
prossimo rinnovo contrattuale, ai sensi del Protocollo del 23 luglio
1993, considererà esclusivamente il secondo semestre 2001 e l’anno
2002; ….”
Roma, 3 luglio 2001 ore 20.00 Dichiarazione di Sergio Cofferati Federmeccanica si è assunta ancora una volta il compito di produrre una rottura grave nei rapporti sindacali promuovendo un accordo contrattuale che lede i criteri fissati nel luglio del 1993, confermati nel febbraio 1999 e utilizzati fino a oggi per rinnovare tutti i contratti di lavoro pubblici e privati. Infatti la soluzione non difende il potere d’acquisto dei salari e modifica, peggiorandole, le funzioni salariali dei contratti nazionali. E’ dunque giusta e condivisibile la decisione della Fiom di considerare ancora aperta la vertenza contrattuale e di confermare sciopero e iniziative del 6 luglio. Federmeccanica decide così di mettere in crisi la politica dei redditi e di creare le condizioni per un pesante conflitto redistributivo. Il senso di responsabilità che la porta a questa scelta non ha bisogno di nessun commento. Metalmeccanici: Giugni; Accordo separato vale, ma fatto grave. Ha ragione Fiom: legare aumenti anche a produttività. "Un accordo che avrà conseguenze molto gravi". Così Gino Giugni, padre della Statuto dei lavoratori, commenta l'eventualità di un'intesa separata sul Contratto nazionale dei metalmeccanici, pur confermando che tale accordo avrebbe comunque un suo valore giuridico. A memoria dei sindacalisti sarebbe questa la prima volta di un accordo separato per un contratto nazionale. Per di più senza il consenso della Fiom-Cgil, l'organizzazione più rappresentativa tra i metalmeccanici. "L'applicazione di tale intesa separata - spiega Giugni - sarebbe molto grave negli effetti e creerebbe una marea di problemi, perché si tratterebbe di un'intesa parziale che esclude una parte rilevante dei lavoratori del settore. Dunque, un valore giuridico sì, ma negativo". Sul merito delle posizioni che dividono la parte sindacale, Giugni ha detto di condividere quella della Cgil: nel nuovo contratto deve essere esplicitato che parte degli aumenti salariali sarà legata anche all'andamento della produttività del settore. "È una cosa che è prevista nell'Accordo del luglio del '93 - ha spiegato il giurista all'epoca ministro del Lavoro - e non rispettarla sarebbe anch'esso un fatto di assoluta gravità". Fonte: Ansa Comunicato
della delegazione Fiom alla trattativa per il rinnovo del biennio
economico del Ccnl Federmeccanica La delegazione della Fiom considera la firma dell'accordo separato da parte di Fim e Uilm con la Federmeccanica sul rinnovo della parte economica del Ccnl un atto di gravissima rottura, irresponsabilità e disprezzo per il mandato delle lavoratrici e dei lavoratori metalmeccanici. Dopo
una giornata di trattativa fantasma, in 5 minuti al tavolo la
Federmeccanica ha integralmente accolto la proposta di Fim e Uilm, per
una "valutazione di convenienza"; proposta costruita sulla
base delle pregiudiziali imposte dalla Federmeccanica di 18.000 lire di
anticipo sull'inflazione del 2001, da recuperare nel 2003, per una cifra
complessiva di 130.000 lire. La
Fiom ha avanzato una proposta identica a quella presentata unitariamente
al tavolo Confapi ieri, nel corso della trattativa e del tutto coerente
con la piattaforma unitaria. Ciò
dimostra con estrema chiarezza che le 130.000 lire sono 130.000 lire
solo con il trucco imposto da Federmeccanica: 112.000 in risposta alla
piattaforma e 18.000 da detrarre nel prossimo rinnovo e non difendono
né la struttura contrattuale né il potere d'acquisto del salario delle
lavoratrici e lavoratori metalmeccanici. La
delegazione della Fiom conferma tutto l'impegno a sostegno della
piattaforma unitaria e invita tutte le lavoratrici e i lavoratori a
intensificare le lotte. La
vertenza per il rinnovo del Ccnl è aperta. Gli
scioperi e le manifestazioni del 6 luglio saranno la risposta più
significativa per rilanciare la nostra lotta per conquistare il
contratto, unica condizione per la difesa del contratto collettivo
nazionale di lavoro e dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. Metalmeccanici: Fiom boccia l'accordo, confermato lo sciopero La Fiom non condivide l'intesa appena raggiunta tra la Federmeccanica e Fim e Uilm sul rinnovo del contratto dei metalmeccanici. La Fiom - ha detto il segretario nazionale Riccardo Nencini - non ritiene conclusa la vertenza contrattuale e conferma la mobilitazione dei lavoratori e lo sciopero proclamato per il 6 luglio. "Non condividiamo questa intesa - ha detto Nencini - perché le 130.000 lire non coprono il recupero del potere d'acquisto dei lavoratori". Secondo Nencini la conclusione dell'accordo è stata fatta sul terreno della proposta di Federmeccanica con una lesione del sistema contrattuale. "Federmeccanica si è assunta la responsabilità della rottura tra Fiom, Fim e Uilm e dell'accordo separato". Roma, 3 luglio 2001 Fonte: Ansa Roma, 3 luglio 2001 - ore 15.00 Riccardo Nencini, segretario nazionale della Fiom-Cgil, ha rilasciato oggi in Confindustria, dove si trova per la trattativa per il rinnovo del Ccnl Federmeccanica, la seguente dichiarazione. "La Fiom sta vivendo con costernazione questo tempo che ci separa, a partire da stamattina, dalla ripresa della trattativa formale prevista per oggi. Sentiamo intorno a noi i rumori di un negoziato che procede ma che non si fa trasparente e dal quale noi veniamo evidentemente esclusi." "Siamo peraltro di fronte alla necessità di dover precisare la verità oggettiva delle cose rispetto ad un comunicato della segreteria nazionale della Fim-Cisl. Capisco che ci sia bisogno di un colpevole per abbandonare definitivamente la piattaforma unitaria approvata da tutti i lavoratori. Non credo però che nessuno possa dire che la Fiom non fosse e non sia disponibile ad ogni tentativo di negoziare unitariamente. L'unico punto che la Fiom nega è che si possa fare una trattativa coerente con l'impostazione della piattaforma unitaria se non decade il meccanismo di anticipo contrattuale delle 18.000 lire." "In ogni caso, l'ipotesi di soluzione contrattuale di cui parla la Fim-Cisl nel suo comunicato, non prevedeva l'abbandono dello schema delle 18.000 lire anche perché, per dichiarazione del Segretario generale della Uilm, in tal caso si sarebbe determinata una ulteriore rottura del fronte sindacale." "La Fiom, nel protrarsi di questa situazione kafkiana che sembra costruita per spingere la nostra organizzazione ai margini della trattativa, riafferma che non abbandonerà il tavolo del negoziato, nonostante che siano in corso incontri paralleli. La Fiom rimane quindi in attesa che si costituisca il tavolo formale come da impegni assunti nella tarda serata di ieri da Federmeccanica con Fim, Fiom e Uilm." "La Fiom, preoccupata per la grave situazione determinatasi, invita le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici ad intensificare la preparazione dello sciopero indetto per il 6 luglio contro la svendita della piattaforma e del contratto collettivo nazionale di lavoro." Fiom-Cgil/Ufficio Stampa Roma, 3 luglio 2001, ore 0.35 Nella trattativa del 2 luglio la Federmeccanica ha ribadito la propria indisponibilità a trattare sulla base della piattaforma unitaria contestandone struttura e cifra di 135.000 lire e ribadendo la pregiudiziale delle 18.000 lire date a titolo di anticipo sull'inflazione del 2001 da recuperare nel 2003. La Fiom ha riconfermato l'integrità della piattaforma unitaria mentre Fim e Uilm hanno dichiarato la disponibilità sulla proposta di Federmeccanica per giungere all'accordo separato nella giornata del 3 luglio. La Federmeccanica ha accolto la disponibilità di Fim e Uilm all'accordo separato. Lo sciopero del 6 luglio sarà la risposta decisiva alla Federmeccanica; le iniziative in preparazione del 6 luglio vanno necessariamente intensificate. Nel pomeriggio del 3 proseguirà anche il confronto Fim, Fiom, Uilm - Confapi sulla base di una proposta coerente con la piattaforma unitaria. La Fiom considera la proposta avanzata dalla Confapi, senza alcuna pregiudiziale, una base utile per concludere il negoziato. La trattativa per il rinnovo economico riprende il 2 luglio Roma, 27 giugno 2001 Lettera di Federmeccanica ai segretari generali di Fim, Fiom, Uilm Al fine di pervenire a una positiva conclusione della trattativa per il rinnovo del Biennio Economico del Ccnl, sulla base delle richieste pervenuteci di definire a tempi brevi una data per la ripresa del negoziato, Vi proponiamo, allo scopo, un incontro per il 29 p.v. o in alternativa il 2 p.v., alle ore 15 presso Confindustria (Sala A) Viale dell'Astronomia, 30, al quale Vi invitiamo a partecipare. Restiamo in attesa - entro le 12 del 28 p.v. - di Vostra determinazione in merito all'alternativa sopra esposta. Distinti saluti. Roma, 27 giugno 2001 Lettera di Claudio Sabattini, segretario generale della Fiom-Cgil, al direttore generale di Federmeccanica Roberto Biglieri Caro Direttore generale, La ringrazio, a nome della Fiom, della convocazione pervenutaci il 27 giugno per un incontro "al fine di pervenire a una positiva conclusione della trattativa" per il Biennio Economico del Ccnl. Le modalità di convocazione sono del tutto inusuali dato che in generale si concordano le date di incontro, tanto più che non facciamo parte di coloro che hanno richiesto i "tempi brevi" per la ripresa del negoziato. Dati gli impegni già assunti, avremmo preferito il giorno 3 p.v. In tutti i casi, se ciò non fosse possibile, verremo all'incontro il giorno 2 p.v. È comunque necessario che Ella ci precisi l'ambito di tale incontro: per essere chiari se permangono, da parte Vostra, pregiudiziali o premesse vincolanti per lo sviluppo della trattativa da Voi proposta. La prego di informarci tempestivamente, data la delicatezza della situazione. Distinti saluti. Il segretario generale della Fiom-Cgil, Claudio Sabattini Roma, 27 giugno 2001 Lettera di Federmeccanica al segretario generale della Fiom-Cgil Claudio Sabattini Caro Segretario Generale, nell’accogliere la Sua disponibilità per il giorno 2 luglio p.v., Le confermiamo tale data per il riavvio del negoziato. In merito alla precisazione da Lei richiesta, Le ribadiamo ancora una volta, che Federmeccanica non ha né «pregiudiziali» né «premesse vincolanti» da far valere; tuttavia nei numerosi incontri fin qui svolti, sia nelle sedi formali che in quelle informali, abbiamo reciprocamente avuto modo di registrare le posizioni di tutte le parti in causa. La convocazione della riunione è finalizzata a riattivare la naturale sede sindacale della trattativa nella convinzione che solo dalla pratica del negoziato possano scaturire le soluzioni necessarie. Cordiali saluti. Il direttore generale, Roberto Biglieri Comunicato della segreteria nazionale Fiom La Segreteria nazionale della Fiom, nel Comitato centrale del 18 giugno scorso, ha proposto a Fim e Uilm di fare una consultazione, con referendum, delle lavoratrici e dei lavoratori metalmeccanici per decidere se continuare la battaglia per il contratto sulla base della piattaforma rivendicativa unitaria oppure fare propria la pregiudiziale di Federmeccanica per riaprire la trattativa per il contratto. La Federmeccanica vincola la continuazione della trattativa all’accettazione da parte del sindacato di un anticipo di inflazione di 18.000 lire. Tale cifra deve essere restituita in occasione del rinnovo contrattuale del 2003; inoltre esclude la richiesta in piattaforma di un aumento salariale riferito all’aumento della ricchezza prodotta nel settore metalmeccanico (buon andamento di settore). La risposta di Fim e Uilm è stata del tutto negativa sul referendum; hanno confermato la volontà di riaprire la trattativa di settore con Federmeccanica accettandone la pregiudiziale. Fim e Uilm hanno poi deciso di fare assemblee degli iscritti nelle fabbriche. La Segreteria nazionale della Fiom, sulla base delle decisioni del Comitato centrale, proclama otto ore di sciopero e proporrà all’assemblea delle delegate, dei delegati e dei quadri Fiom del 27 giugno a Bologna di effettuarle venerdì 6 luglio con manifestazioni. La Segreteria nazionale della Fiom ribadisce che le condizioni indispensabili per l’unità d’azione con Fim e Uilm si basano sulla unitarietà degli obiettivi. Al momento attuale tale unità non esiste, come documentato dalle posizioni di Fim e Uilm nazionali. E’ per questo che appare impossibile dichiarare insieme uno sciopero nazionale, proprio perché gli obiettivi sono divergenti e quindi non avrebbe un significato chiaro e trasparente l’adesione dei lavoratori allo sciopero e per di più presenterebbe un fronte di lotta diviso nei confronti di Federmeccanica. Roma, 21 giugno 2001 Documento conclusivo del Comitato centrale della Fiom Il
Comitato centrale della Fiom respinge la proposta della Federmeccanica
di 97.000 lire di aumento salariale con 18.000 lire di anticipo
d'inflazione rispetto all'inflazione programmata nel biennio (1,7% +
1,2%), la cifra proposta da Federmeccanica, quindi, è di 115.000 lire.
Le 18.000 lire verranno recuperate dalle aziende nel gennaio del 2003,
cioè nella prossima piattaforma contrattuale. Tale
posizione della Federmeccanica impedisce di raggiungere le 135.000 lire
della piattaforma unitaria, snatura la struttura contrattuale tagliando
una parte consistente dell'inflazione reale (4,1 punti), già pagata col
salario dei lavoratori nel 2000, e liquida del tutto l'andamento di
settore. Il
Comitato centrale della Fiom invita Fim e Uilm ad attenersi alla cifra
proposta da Federmeccanica, evitando di aggiungere cifre salariali mai
dichiarate in sede formale né in sede informale. Il
Comitato centrale della Fiom risottolinea la sua proposta a Fim e Uilm
di svolgere un referendum tra le lavoratrici e i lavoratori per decidere
il mantenimento integrale della piattaforma unitaria oppure la sua
modifica secondo i criteri indicati da Federmeccanica, criteri che
rappresentano la liquidazione della piattaforma unitaria assieme a un
taglio sostanziale del potere d'acquisto del salario. Il
Comitato centrale convoca l'Assemblea nazionale delle delegate e dei
delegati Fiom (6.000 lavoratori) per il 27 giugno a Bologna con la
presenza del segretario generale della Cgil, Sergio Cofferati, per
verificare la situazione in atto in modo tale - se permanesse l'attuale
fase di stallo - da prendere le iniziative necessarie per rilanciare la
piattaforma rivendicativa unitaria. Il
Comitato centrale della Fiom infatti ritiene che l'unico modo per
superare le attuali divergenze fra le organizzazioni metalmeccaniche è
quello di riprendere unitariamente le lotte per il contratto sulla base
della piattaforma unitaria e invita Fim e Uilm a riprendere il percorso
previsto alla presentazione della piattaforma, che è stata votata a
stragrande maggioranza dalle lavoratrici e dai lavoratori
metalmeccanici. Approvato
all'unanimità Roma,
18 giugno 2001 Comunicato
della Direzione nazionale Fiom
Comunicato stampa Fiom Milano. Cento anni di Fiom: il lavoro non è lavoro senza diritti “Il contratto è lo strumento privilegiato con cui si stabiliscono diritti fondamentali e minimi salariali necessari. Ebbene, questo strumento è oggi posto in discussione dall’offensiva di Federmeccanica.” Lo ha detto il segretario generale della Fiom, Claudio Sabattini, parlando oggi a Milano sul piazzale antistante la Camera del Lavoro in occasione della premiazione dell’autore di uno dei quadri esposti in una mostra organizzata per il centenario della stessa Fiom. “Quando i metalmeccanici, nella loro storia, hanno conquistato qualcosa di significativo – ha proseguito Sabattini - lo hanno fatto con la lotta. Con pazienza e intelligenza la lotta è necessaria anche oggi per difendere e rinnovare il contratto nazionale di lavoro. Da questo punto di vista, nello sciopero del 18 maggio scorso si è realizzata una prima importante coniugazione della vecchia con la nuova generazione.” “Le lavoratrici e i lavoratori – ha affermato ancora Sabattini – sono soggetti che devono poter avere una loro autonomia e devono poter decidere sul proprio lavoro e sulla propria vita. Senza diritti, il lavoro non è lavoro ma oppressione e arbitrio. Per noi, invece, oggi come cento anni fa, il lavoro rappresenta il centro della vita sociale e la sua valorizzazione è il nostro impegno. Noi sappiamo bene che il lavoro è anche fatica, fisica o intellettuale. Ma per noi, in primo luogo, il lavoro deve offrire a ogni individuo la possibilità di esprimere le sue capacità, la sua socialità, il suo utile contributo alla vita sociale. L’esperienza fatta in questi cento anni di vita della Fiom ci dice che affinché ciò sia possibile – ha concluso Sabattini – il lavoro deve essere dotato di diritti.” Fiom-Cgil/Ufficio stampa Milano, 8 giugno 2001 "Nell'ottavo
incontro della trattativa per il rinnovo del Contratto dei
metalmeccanici, la Federmeccanica, come è noto, ci propose un aumento
medio dei minimi salariali di 85 mila lire lorde. Una proposta così
bassa da provocare l'interruzione delle trattative e la proclamazione di
dieci ore di sciopero. Dopo quella proposta non conosco altre
cifre." Lo
ha detto Claudio Sabattini, segretario generale della Fiom-Cgil,
incontrando a fine mattinata i giornalisti presenti al convegno svoltosi
in giornata a Bologna sulle Metalmeccaniche ieri, oggi, domani, un'iniziativa assunta
nell'ambito del centenario Fiom. "Questa
settimana - ha proseguito Sabattini - avremo assieme a Fim e Uilm un
incontro informale con Federmeccanica che dovrà verificare se vi sarà
un'evoluzione positiva del negoziato. A tale scopo è necessario che la
Federmeccanica ci dica quale è la sua valutazione rispetto alla
richiesta che abbiamo fatto. Altrimenti non possiamo andare avanti con
una serie di incontri che rischiano di essere logoranti se non vengono
utilizzati per mettere le carte sul tavolo." A
una domanda posta da uno dei cronisti presenti, Sabattini ha risposto
che il prossimo incontro con Federmeccanica avrà un carattere informale
"proprio perché il suo scopo è di verificare se vi sono le
condizioni per riprendere la trattativa". "Se
dovessimo constatare che non si sono fatti dei passi in avanti - ha
concluso Sabattini - dovremo fare una riunione della delegazione Fim,
Fiom, Uilm per delineare una strategia di lotta." La
richiesta avanzata a Federmeccanica, nel dicembre scorso da Fim, Fiom,
Uilm è quella di un aumento salariale del 4,65%, pari a 135 mila lire
medie lorde a regime.
Fiom-Cgil/Ufficio stampa Bologna, 4 giugno 2001 Scaletta
per la discussione nelle assemblee con le
lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici sulla trattativa per il
rinnovo della parte economica del Contratto nazionale (2° biennio) Nell’incontro
del 19 aprile, alla vigilia della scadenza moratoria, la Federmeccanica,
dopo tre mesi di incontri, ha finalmente reso nota la controproposta
salariale alla piattaforma presentata da Fim, Fiom e Uilm. La
piattaforma – lo ricordiamo brevemente – prevedeva una richiesta di
aumenti di 135 mila lire al 5° livello (in percentuale il 4,65%) sulla
base di tre argomentazioni: l’inflazione programmata per il biennio
2001-2002, il recupero integrale dello scostamento tra inflazione
programmata e quella registrata nel biennio 1999-2000 e un’ulteriore
quota di salario motivata dal positivo andamento del settore e dalla
dinamica delle retribuzioni del settore stessa. La
risposta di Federmeccanica (85 mila lire al 5° livello) non solo sono
assolutamente insufficienti dal punto di vista quantitativo ma
coincidendo con la sola inflazione programmata (2,9%) esclude di fatto
quindi sia recupero sia il buon andamento di settore. Federmeccanica
infatti esclude qualsiasi riferimento al buon andamento di settore
sostenendo che, pur in presenza di volumi elevati di produzione, i
margini di profitto sono bassi e in ogni caso la distribuzione di una
quota della ricchezza prodotta dalle imprese è materia
– secondo la controparte – non disponibile per il Contratto
nazionale. Federmeccanica
sostiene inoltre che lo scostamento tra l’inflazione programmata e
quella realizzata è sostanzialmente inflazione importata. Ma il
Protocollo del 23 luglio non fa riferimento all’inflazione importata
ma alle ragioni di scambio che hanno un effetto sicuramente negativo per
le famiglie dei lavoratori in quanto aumentano i prezzi al consumo,
mentre per le imprese causa anche forti vantaggi nell’export che
sostanzialmente annullano l’effetto negativo dell’aumento dei costi
delle materie prime e dell’energia. Inoltre
il mancato recupero dei differenziali di inflazione mette seriamente in
discussione la credibilità del modello contrattuale: come si può
tenere una politica salariale legata all’inflazione programmata se non
si ha la certezza del recupero dei differenziali? Di
fatto siamo di fronte alla Federmeccanica che nega la possibilità di
tutelare con il Contratto nazionale il potere d’acquisto delle
retribuzioni. Vogliono quindi aumentare gli spazi di discrezionalità a
loro disposizione. Non
è un caso che l’unica ulteriore disponibilità che hanno formulato
– e che è stata respinta dalla delegazione alle trattative –
prevede di andare oltre (ma di quanto non l’hanno neppure detto) a
patto di prevedere assorbimenti della contrattazione aziendale e dei
superminimi individuali. Con un chiaro tentativo di intervenire per
modificare la struttura contrattuale articolata sui due livelli. Inoltre
la proposta di Federmeccanica sull’inflazione programmata non tiene
conto di un’inflazione reale ben superiore alle previsioni e che con
ogni probabilità sarà corretta al rialzo nel Dpef di giugno. Se ciò
accadrà il confronto con Federmeccanica non potrà che tenerne conto. La
crescita dell’inflazione ben oltre alle previsioni è anche da
attribuire alla responsabilità del governo e degli enti locali che non
sono stati in grado di ricondurre al tasso di inflazione programmata
molte tariffe, prezzi amministrati o comunque riconducibili a decisioni
del governo (Rc auto, sigarette ecc.). Per
questi motivi il negoziato si è interrotto e gli Esecutivi hanno deciso
un programma di informazione, di consultazione e di iniziative di lotta. L’Unionmeccanica
Confapi ha risposto alle stesse richieste sindacali con una proposta di
incremento delle retribuzioni di 98 mila lire al 5° livello (3,4%).
Tale cifra valutata anche questa assolutamente insoddisfacente dalla
delegazione alla trattativa, segnala l’autonomia della Confapi e il
fatto che non viene negato il principio seppur parziale del recupero
dello scostamento tra l’inflazione reale e programmata. Nel prossimo
incontro si valuterà la concreta disponibilità e i necessari
avanzamenti qualitativi e quantitativi. Il giudizio in ogni caso è allo
stato negativo per l’insufficiente quantità salariale proposta, e
quindi si conferma anche per queste aziende le iniziative di lotta della
categoria insieme al proseguimento del confronto negoziale. Fim,
Fiom e Uilm a fronte di un atteggiamento di rigidità negoziale delle
controparti, riconfermano l’interezza della piattaforma, l’obiettivo
della difesa del potere d’acquisto delle retribuzioni, del ruolo del
Contratto nazionale nonché il sistema contrattuale articolato su due
livelli. A sostegno di questi obiettivi e per produrre la ripresa e l’avanzamento del confronto negoziale hanno deciso le seguenti iniziative:
Fim – Fiom – Uilm
Nazionali Roma, 26 aprile 2001 Indennità di vacanza contrattuale Il
31 dicembre 2000 sono scadute le vigenze delle parti economiche dei Ccnl
dell’industria metalmeccanica (Federmeccanica e Confapi) e delle
cooperative metalmeccaniche e i Contratti nazionali dell’artigianato
orafo-argentiero e delle imprese odontotecniche. Sono
tuttora in corso le relative trattative, ma, secondo quanto previsto dal
Protocollo del 23 luglio e dai contratti, dopo tre mesi di vacanza
contrattuale scatta l’obbligo delle imprese di erogare la relativa
indennità che è calcolata applicando ai minimi contrattuali
(comprensivi dell’ex contingenza) il 30% dell’inflazione programmata
per il 2001 (1,7%), applicando cioè un aumento dello 0,51%. Tabelle
1) Industria metalmeccanica (Federmeccanica e Assistal)
2) Industria metalmeccanica (Unionmeccanica Confapi)
3) Cooperative metalmeccaniche
4) Artigianato orafo e argentiero
5) Imprese odontotecniche
Comunicato sindacale delle segreterie nazionali Fim, Fiom e Uilm Nel
decisivo incontro del 19 aprile, a pochi giorni dalla scadenza della
moratoria, Federmeccanica, per il rinnovo biennale del contratto, ha
formalizzato una proposta salariale di 85.000 lire, equivalenti alla
sola inflazione programmata. Ha inoltre aggiunto che la condizione per
una possibilità di innalzamento di questa cifra è l’accettazione del
meccanismo degli assorbimenti di quote di salario aziendale, già
rifiutato dal sindacato nel precedente incontro. Fim,
Fiom, Uilm giudicano la proposta quantitativamente insufficiente a
costituire una base utile per ricercare un accordo, oltre che
qualitativamente inaccettabile in quanto introduce elementi di modifica
degli assetti contrattuali. Fim,
Fiom, Uilm indicono pertanto 2 ore di sciopero,
come inizio di una fase di mobilitazione, le cui modalità saranno
definite nella riunione degli Esecutivi nazionali unitari convocati per
il 24 aprile. Tale riunione definirà anche un tempestivo programma di
assemblee di informazione e confronto con i lavoratori. La
proposta di Federmeccanica rivela la volontà sostanziale di non
rispettare l’accordo di luglio e la politica dei redditi in esso
concordata, il cui fondamentale obiettivo è la tutela del potere d’acquisto
dei salari. Per
questi motivi Fim, Fiom, Uilm nazionali invitano tutte le strutture ad
attivarsi per sensibilizzare e mobilitare i lavoratori contro tale
pericolosa volontà politica della controparte. Fim, Fiom, Uilm nazionali Roma,
19 aprile 2001 Comunicato sindacale delle segreterie nazionali Fim, Fiom e Uilm È stata aggiornata al 19 aprile alle ore 16 la trattativa tra Fim, Fiom, Uilm e Federmeccanica per il rinnovo economico biennale del Ccnl. Nell'incontro odierno si sono registrate divergenze tra le parti sul metodo con cui condurre il negoziato. La Federmeccanica non ha quantificato la propria proposta salariale impegnandosi a farlo in occasione del prossimo incontro. Segreterie
nazionali Fim, Fiom, Uilm Roma, 11 aprile 2001Comunicato
delle segreterie nazionali Fim, Fiom e Uilm sul rinnovo biennio
Ccnl Le segreterie nazionali di Fim, Fiom, Uilm, dopo l’incontro con la Federmeccanica per il rinnovo della parte salariale del contratto nazionale (biennio 2001-2002), hanno emesso il seguente comunicato. L’incontro si è svolto oggi a Roma presso la sede della Confindustria. “Nell’incontro
che si è svolto oggi per il rinnovo del biennio economico del Ccnl, le
parti hanno iniziato ad approfondire il problema del recupero dell’inflazione
pregressa.” “Nel
biennio 1999-2000, l’inflazione reale è stata del 4,2% con un
differenziale dell’1,2% rispetto a quella programmata.” “Federmeccanica
ha sostenuto che questo dato dipende completamente dalle ragioni di
scambio. Fim, Fiom, Uilm hanno argomentato che il peggioramento delle
ragioni di scambio è ampiamente compensato dal miglioramento della
posizione competitiva del nostro paese. Miglioramento che è confermato
anche dal sostanziale allineamento del tasso di sviluppo e del tasso di
inflazione a quelli degli altri paesi dell’Unione Europea.
Federmeccanica, pur ribadendo la validità tecnica dei propri conteggi,
ha risposto che terrà conto anche del favorevole contesto
macro-economico di “svalutazione competitiva dell’euro” di cui
beneficia anche l’Italia.” “L’andamento
delle retribuzioni è stato poi analizzato da Federmeccanica presentando
dati propri e di fonte Istat secondo i quali le retribuzioni stesse
sarebbero comunque aumentate più dell’inflazione. Fim, Fiom, Uilm
hanno replicato segnalando che i dati medi nascondono sia il
preoccupante problema della crescita degli aumenti unilaterali, che
tolgono spazio a quelli contrattuali erodendo il ruolo di autorità
salariale di entrambe le parti, sia la differenza tra i lavoratori che
fanno la contrattazione aziendale e quelli che non la fanno. Da parte di
Fim, Fiom, Uilm è stata perciò rifiutata la validità contrattuale di
tali dati, a prescindere dalla loro correttezza matematica, anche a
partire dal fatto che le parti hanno convenuto due anni fa su una
retribuzione convenzionale da prendere a riferimento; retribuzione che
è aumentata indubitabilmente del 3%”. “Il
confronto proseguirà il 19 marzo, nel quarto incontro, sui temi dell’inflazione
programmata e dell’andamento di settore.”
Segreterie
nazionali Fim, Fiom, Uilm Roma, 7 marzo 2001Comunicato
sindacale delle segreterie nazionali Fim,
Fiom, Uilm Si
è svolto oggi presso la sede della Confindustria, il secondo incontro
per il rinnovo del biennio economico del Ccnl delle lavoratrici e dei
lavoratori metalmeccanici e della installazione di impianti. Federmeccanica
ha ulteriormente chiarito che la sua disponibilità alla trattativa è
limitata all'ambito dell'inflazione e quindi esclude di fatto la
possibilità di aumenti salariali nel contratto nazionale basati su una
valutazione dell'andamento del settore. Tale
impostazione è stata respinta da Fim, Fiom e Uilm che hanno ribadito
l'interezza delle ragioni che stanno alla base della richiesta,
coerentemente con quanto previsto dal Protocollo del luglio 1993. Nel
corso dell'incontro è stato inoltre evidenziato dalle segreterie di
Fim, Fiom e Uilm che nel cosiddetto "Patto di stabilità",
concordato tra ministero del Tesoro e Unione europea, la previsione
dell'inflazione per il biennio 2001-2002 è superiore a quella
programmata. La
delegazione Fim, Fiom e Uilm ha deciso di proseguire il confronto con la
controparte. A tale scopo sono stati definiti due ulteriori
appuntamenti, il 7 e il 19 marzo. Roma,
20 febbraio 2001 Tabella degli aumenti per livello - Fim, Fiom, Uilm nazionali A supporto dell’illustrazione delle richieste per il rinnovo della parte economica del contratto nazionale abbiamo elaborato una tabella che riporta gli aumenti per livello conseguenti alla richiesta di 135.000 lire al 5° livello. Tali
valori, calcolati con i parametri utilizzati nel rinnovo contrattuale
del 1999, sono pari a:
La tabella ha scopo orientativo nella discussione con i lavoratori. E’ infatti il puro svolgimento tecnico della richiesta presentata in piattaforma, riparametrata ai diversi livelli, senza neppure gli abituali arrotondamenti. Documento politico Fim, Fiom, Uilm Le Segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm propongono per la piattaforma del rinnovo economico del Ccnl 2001–2002 una richiesta pari a 135.000 lire medie per il 5° livello di inquadramento.Richiedono
inoltre una corrispondente rivalutazione del valore punto in vista del
biennio 2003-2004 e la definizione
di una quota contratto per
i lavoratori non iscritti al sindacato. Tali
richieste sono coerenti con quanto previsto dal punto 2.2. dell’accordo
interconfederale del 23.07.93, a partire dall’obiettivo, ivi previsto,
della salvaguardia del potere d’acquisto delle retribuzioni. Si
basano in particolare sul tasso di inflazione programmata per il biennio
2001-2002; sul differenziale tra inflazione reale e programmata del
biennio 1999-2000 e sul buon andamento dell’economia e del settore. Tengono
inoltre conto di una valutazione complessiva delle ragioni di scambio e
dell’andamento delle retribuzioni. Le
Segreterie Nazionali ritengono inoltre necessario, anche in vista del
ben più impegnativo appuntamento del rinnovo normativo tra due anni,
riprendere una discussione unitaria sul sistema e la strategia
contrattuale, a partire dalla positiva discussione svolta negli
esecutivi unitari del 11-12 aprile 2000. Tale
discussione dovrà partire dalla volontà unitaria di confermare i due
livelli contrattuali previsti dall’accordo di luglio e formulare
proposte in grado di affrontare in particolare due temi di grande
rilevanza: a)
la necessità di generalizzare il 2° livello di contrattazione
anche introducendo nel modo più appropriato forme di contrattazione
territoriale. b)
La riforma del sistema di inquadramento professionale,
finalizzata a un sostanziale riassorbimento e alla redistribuzione
tramite la contrattazione sindacale della erogazione di superminimi ad
personam e ad una riapertura delle possibilità di miglioramento
professionale attraverso l’utilizzo di criteri di valutazione della
professionalità che tengano conto delle profonde modifiche
organizzative e tecnologiche realizzate nei luoghi di lavoro. Roma, 20 dicembre 2000
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