Trattativa per il rinnovo del ccnl artigiani metalmeccanici

 

Martedì 4 e mercoledì 5 febbraio si sono svolte presso il, Ministero del Lavoro, due giornate di trattativa per il rinnovo del CCNL delle imprese artigiane metalmeccaniche di produzione e di installazione impianti.

Il confronto, a 18 mesi dall’avvio del negoziato, anche in sede ministeriale si è dimostrato difficile e non ha prodotto, al momento, i significativi passi in avanti da noi auspicati.

Sono stati affrontati tutti i temi della trattativa e, su alcuni di essi, laddove le posizioni sono parse conciliabili, abbiamo convenuto di iniziare a scrivere  testi utili per comporre l’accordo.

Sulla maggior parte dei capitoli del rinnovo, però le distanze tra le posizioni restano profonde.

Relativamente al diritto di tenere l’assemblea in azienda, anche soltanto su alcune materie predefinite, c’è totale indisponibilità delle Associazioni Artigiane.

Sulle norme relative al mercato del lavoro per contenere il ricorso alle forme contrattuali precarie non c’è alcuna apertura.

Alla richiesta di migliorare la contribuzione ad Artifond rispondono di no.

Sulla retribuzione dei giorni di carenza malattia quando la malattia duri meno di 7 giorni ci rispondono un no “deciso”.

Viene negata la possibilità di istituire un’indennità per mancata contrattazione di secondo livello.

Il tema dell’ambiente e sicurezza viene considerato un tema da trattare in sede confederale.

Disponibilità sono invece state espresse con aperture su:

·        rilancio degli osservatori di settore

·        istituzione di una commissione per la riforma dell’ inquadramento

·        recepimento nel ccnl della legge 53/200 sui congedi parentali e formativi

·        modalità di fruizione di ferie, PAR e banca ore

·        formazione continua per i lavoratori

·        part time

Inoltre, le Associazioni Artigiane mantengono la richiesta di definire l’orario multiperiodale annuo con 40 ore lavorative medie settimanali con limite minimo di 32 ore e massimo di 48 ore.

Infine, l’offerta salariale respinge la richiesta di migliorare le maggiorazioni per flessibilità ma accoglie quella di migliorare indennità di trasferta e di reperibilità senza quantificare l’ offerta.

Per la rivalutazione delle retribuzioni la proposta che è stata avanzata, da noi giudicata insufficiente, è pari a 91 € di aumento al 5° livello.

Tale aumento è calcolato in base all’inflazione reale del 2005, 2006, 2007 e in base all’inflazione programmata per il 2008, prendendo a riferimento i soli minimi tabellari e risulta inferiore a quanto è stato riconosciuto in tutti gli altri rinnovi di categoria stipulati.

Resta sempre aperto il contrasto sull’ apprendistato, mantenendo gli artigiani la richiesta di normare la materia al di sotto di quanto previsto dalla legge.

La trattativa è dunque ancora incerta nei suoi esiti e complicata nello svolgimento.

Un nuovo incontro si svolgerà mercoledi 13 febbraio al Ministero del Lavoro.

 

 

SEGRETERIE NAZIONALI FIM FIOM UILM

 

Roma, 6 febbraio 2008