Le
associazioni artigiane metalmeccaniche hanno rotto le trattative per il
rinnovo del Ccnl Il
16 maggio 2007 a Roma nel corso di un incontro di trattativa, le
Associazioni Artigiane hanno deciso di rompere il negoziato per il
rinnovo del CCNL dei dipendenti delle aziende artigiane metalmeccaniche
che riguarda oltre 500.000 dipendenti. Il
contratto è scaduto da 2 anni e mezzo sul piano economico e da oltre 7
anni sul piano normativo. La
rottura è avvenuta sulla regolamentazione dell’apprendistato: le
Associazioni Artigiane non rinunciano a mantenere un sistema di
retribuzione degli apprendisti fondato su una percentualizzazione dei
minimi contrattuali. Esse
sono pregiudizialmente contrarie a quanto richiesto dalla piattaforma
sindacale, in conformità con quanto previsto dalla legge
sull’apprendistato e recepito dai Contratti Nazionali stipulati in
tutti i settori industriali in cui si è definito che la retribuzione
dell’apprendista sia stabilita sulla base dell’inquadramento dello
stesso in una misura che non può essere inferiore a più
di due livelli rispetto all’inquadramento finale di sbocco
previsto dal contratto di apprendistato. Le
Associazioni Artigiane nei fatti vogliono usufruire dei benefici delle
nuove norme di legge riguardanti l’utilizzo dell’apprendistato
professionalizzante per tutte le qualifiche di operai ed impiegati,
vorrebbero l’allungamento delle durate fino a 6 anni, ma
contemporaneamente chiedono di sancire strutturalmente retribuzioni
inferiori ai minimi contrattuali. Viene
in questo modo richiesto a Fim, Fiom, Uilm, quale condizione per
rinnovare il CCNL, di definire per l’artigianato un sistema di
apprendistato professionalizzante a minor costo per le imprese artigiane
rispetto a quanto definito in tutti i contratti nazionali
dell’industria ed anche a quanto indicato dalla legislazione vigente. Fim,
Fiom, Uilm nazionali si sono presentate alla trattativa con una
proposta: regolamentare il ricorso all’apprendistato
professionalizzante prevedendo nell’arco della vigenza del CCNL
un regime transitorio, che sancisse anche tempi e modalità per
il passaggio da un sistema di retribuzione in percentuale alla piena
applicazione dei minimi contrattuali in base all’inquadramento ed alla
qualifica finale prevista dal contratto di apprendistato
professionalizzante. Per
tutta risposta le Associazioni Artigiane hanno deciso di interrompere
ogni negoziato. Fim, Fiom, Uilm nazionali giudicano sbagliata e grave la
scelta di interrompere il negoziato. Questo
atto che evidenzia la loro scarsa volontà negoziale confermata dalle
difficoltà che in quasi tutti i tavoli aperti per i rinnovi
contrattuali, anche con le altre categorie per gli altri settori, mette
in discussione l’esistenza stessa del Ccnl e con essa il sistema di
relazioni sindacali esistenti nel settore dell’artigianato. Per
valutare la nuova situazione che si è determinata e decidere le
iniziative più opportune finalizzate a ottenere il rinnovo del
Ccnl Fim, Fiom, Uilm nazionali convocano per il giorno 24
maggio Ciò
anche in rapporto a quanto verrà definito nella riunione nazionale
convocata a Roma il giorno 23 maggio 2007 da Cgil, Cisl e Uil con tutte
le categorie nazionali impegnate nel rinnovo dei CCNL del settore
dell’artigianato. Fim,
Fiom, Uilm nazionali Roma,
17 maggio 2007
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